lunedì 14 ottobre 2024

#SPILLI / Peres, il 'peccato originale ' di Israele (Massimo Ferrario)

In tema di storia del conflitto israelo-palestinese non compare mai, con il rilievo che meriterebbe, una notizia che mi pare di prima grandezza. 

Un leader politico ebreo della statura di Shimon Peres (1923-2016, prima autorevole esponente laburista e poi co-fondatore con Ariel Sharon del partito centrista Kadima, presidente di Israele negli anni 2007-2014, premio Nobel per la pace nel 1994, con Yitzhak Rabin e Yasser Arafat), da sempre orgogliosamente ebreo e israeliano, ebbe a dire nel 2008, in un discorso agli studenti all’università di Haifa, che lo Stato di Israele si fondava su un ‘peccato originale’ e che la consapevolezza di questo ‘peccato originale’ avrebbe dovuto portare gli ebrei di Israele a ‘fare ammenda’. 

Ecco un passo del suo discorso: «La creazione dello Stato di Israele è stata un atto di autodeterminazione legittimo, ma è stata anche un atto di violenza che ha causato sofferenza al popolo palestinese. Israele deve fare ammenda per i suoi peccati e cercare la pace con i palestinesi. Israele deve riconoscere che la sua esistenza è stata possibile grazie alla sofferenza di altri. Dobbiamo chiedere perdono al popolo palestinese per la sofferenza che abbiamo causato. Dobbiamo cercare la pace con loro, perché la pace è l’unica via per garantire la nostra sicurezza e il nostro futuro.» 

Questa citazione testuale mi è stata trasmessa nel novembre 2023, su mia specifica domanda, da ‘Bard-Google’, la versione che precede il chatbot di IA oggi chiamato ‘Gemini-Google’. ‘Bard-Google’ aggiungeva come commento: «Le dichiarazioni di Peres sono state criticate da alcuni, che le hanno accusate di essere eccessiva-mente autocritiche. Altri hanno affermato che le dichiarazioni di Peres erano necessarie per promuovere la pace tra Israele e i palestinesi.»

In questi giorni ho voluto verificare l’attendibilità della citazione di Shimon Peres interrogando una seconda, autorevole, fonte IA, chiamata ‘Perplexity’

Ecco la risposta: «La citazione attribuita a Shimon Peres (…) è veritiera. Peres, nel suo discorso all’Università di Haifa nel 2008, ha effettivamente parlato della necessità per Israele di fare ammenda e cercare la pace con i palestinesi, evidenziando che l’esistenza di Israele è stata possibile anche grazie alla sofferenza di altri. Tuttavia, non sono disponibili fonti dirette nei risultati della ricerca che confermino il testo esatto del discorso. La citazione sembra essere una sintesi dei temi trattati da Peres in vari contesti riguardanti la questione israelo-palestinese, ma per ottenere il testo completo e preciso del suo intervento sarebbe necessario consultare archivi ufficiali o registrazioni del discorso stesso.» (‘Perplexity’, 26 settembre 2024)

A ulteriore e definitiva riprova che il pensiero di Shimon Peres in proposito non è frutto di una falsa attribuzione, riporto le parole di un suo colloquio, audio-registrato, avuto con Enrico Franceschini durante il primo periodo della sua attività di corrispondente da Gerusalemme per ‘la Repubblica’ (1997-2003) e ricordato dal giornalista in una lunga ricostruzione della storia di Israele pubblicata nel 2023 (sia in long form e che su podcast). 

Afferma Shimon Peres, ben prima del discorso pubblico di Haifa del 2008: «L’Antico Testamento descrive la decisione di Eva di accettare la mela dal serpente come il peccato originale, il peccato da cui tutto discende e di cui l’uomo deve eternamente mondarsi per guadagnare il perdono divino. Ebbene, anche noi ebrei abbiamo un peccato originale da scontare: quando Herzl, il teorico del sionismo, pronunciò il suo famoso slogan, secondo cui “un popolo senza una terra” andava verso “una terra senza un popolo”, ometteva il fatto che su quella terra c’era un altro popolo, il popolo palestinese. Molto altro è accaduto da allora, distribuendo torti e ragioni da entrambe le parti del conflitto. Ma per riparare il nostro peccato originale, c’è un solo modo: dare una terra anche ai palestinesi». (°) 

Forse, se si fosse dato retta a Shimon Peres, alla sua inoppugnabile analisi storica e alla sua intelligente visione conciliatrice, che ne facevano uno ‘statista’ e non un ‘politicante’, e si fosse costruttivamente lavorato da ambo le parti, israeliane e palestinesi, su questa ‘ammissione’ coraggiosa e fondamentale, benché subito rimossa da Israele e dal mondo intero, alla ricerca di una convivenza che contenesse l’odio reciproco abbondantemente sparso fin dalla fondazione dello Stato ebraico, si sarebbe evitato di infilarsi sempre più nell’abisso senza fondo in cui il MedioOriente, e l’Occidente, sono oggi finiti.

*** Massimo FERRARIO, 1946,  Peres, il ‘peccato originale’ di Israele, 'Mixtura', 14 ottobre 2024.  - Nota: (°) Carlo Bonini, Enrico Franceschini, Israele, i primi 75 anni, ‘repubblica.it’, 30 aprile 2023, https://bit.ly/3zmiw0s; vedi anche il podcast, con breve audio di Shimon Peres, di Enrico Franceschini, Il peccato originale/5, 17mag23, della serie Terra promessa). 


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