mercoledì 31 marzo 2021

#SGUARDI POIETICI / Ho rivisto i luoghi dove ho abitato (Massimo Salvadori)

Ho rivisto i luoghi dove ho abitato
ma già sapevo tutto quanto
per come l'ho vissuto
per come è stato tolto e non ridato.
È stato attraversare questa vita
necessariamente 
acqua in tormentato movimento
dentro un fiume 
ricordi di manovra 
movimenti di binario.
Di un solo desiderio ti ho parlato
quella sera
che non sarei tornato indietro
se non ad una condizione
incontrarti prima 
senza tutti questi anni addosso.

*** Massimo SALVADORI, poeta e insegnante, facebook, 23 marzo 2021, qui


In Mixtura i contributi di Massimo Salvadori qui
In mixtura ark #SguardiPoietici qui

#SPOT / Capitalismo (Eneko)

ENEKO, 1963
vignettista spagnolo, nato in Venezuela
dalla rete

In Mixtura i contributi di Eneko qui
In Mixtura ark #Spot qui

#SCRITTE / Pensi troppo

facebook, 30 marzo 2021, qui

 In Mixtura ark #Scritte qui

#SENZA_TAGLI / Un vaccino per le persone, non per il profitto (Peoples Vaccine)

Senza una campagna di vaccinazione di massa a livello globale, in tempi brevi, le varianti del Covid-19 potrebbero prendere il sopravvento allungando, di molto, i tempi necessari a sconfiggere la pandemia e aumentando a dismisura il numero di contagi e vittime.

Secondo l’indagine realizzata tra 77 epidemiologi provenienti da 28 paesi dalla PeoplesVaccine Alliance, coalizione internazionale di cui anche EMERGENCY è parte:

* 2/3 degli epidemiologi interpellati avvertono che abbiamo al massimo un anno per non vanificare l’efficacia dei vaccini di prima generazione fin qui sviluppati e contenere le mutazioni del virus.

*  l’88% dei partecipanti ha affermato che la persistente bassa copertura vaccinale in molti paesi rende più probabile la comparsa di mutazioni resistenti al vaccino.

*  il 74% ha dichiarato che la condivisione del know-how e della proprietà intellettuale dei brevetti potrebbe aumentare la copertura vaccinale globale.

Secondo i calcoli della PVA, al ritmo attuale solo il 10% della popolazione nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo sarà vaccinata nel prossimo anno. Eppure, è cruciale garantire l’accesso ai vaccini anti Covid il prima possibile anche nei paesi più poveri.

L’attuale disuguaglianza di accesso non fa che dare il tempo alle varianti del virus di moltiplicarsi: ogni paese, compresa l’Italia con l’Ue, si impegni a fondo nel compiere un cambio radicale nelle politiche di accesso ai vaccini e nell’individuare le cause che stanno determinando la carenza di dosi, per evitare di vanificare ogni sforzo.

Serve un vaccino per le persone, non per il profitto.

*** Peoples Vaccine, via Emergency, facebook, 30 marzo 2021, qui


In Mixtura ark #SenzaTagli qui

#VIGNETTE / Serracchiani capogruppo Pd (Stefano Rolli)

Stefano ROLLI
facebook, 30 marzo 2021, qui

In Mixtura i contributi di Stefano Rolli qui
In Mixtura ark #Vignette qui

#SGUARDI POIETICI / Nostalgia di quei tempi (Massimo Ferrario)

Nostalgia di quei tempi 
in cui le crisi fisiologiche
del vivere il mondo 
erano benefiche e fertili. 
Avevi perso speranza 
e cadevi angosciato,
ma poi ti spronavi
o ti lasciavi spronare: 
troppo comodo arrendersi,
credere che basti sedersi 
e aspettare che la speranza arrivi 
a portarci il futuro dei sogni
senza lo sforzo di un progetto pensato 
e di un’azione faticata 
che spinga ostinatamente a realizzare 
ciò che al momento è appena un baluginio
di un domani possibile. 

Nostalgia di quei tempi 
in cui allora ti rialzavi:
e ancora credevi
e giuravi in quel che credevi
e speravi attivandoti 
e attivandoti speravi
che l'orizzonte ti ispirasse 
dandoti impulso e guida. 

Nostalgia di quei tempi
in cui la sperabilità era nel contesto
e il contesto erano compagni che ti erano compagni
e speravano quello che insieme si sperava. 

Oggi si spera da soli. 
E sperare da soli
contro un mondo che non spera 
o, se spera,
spera nel benessere del proprio ombelico 
vincente 
è solo disperanza: 
l’ultimo passo prima della 
disperazione: 
il fotogramma che precede la dissoluzione 
di una società che non sa essere comunità. 
Immiserita 
ad aggregazione disaggregata
di individui
idiotamente individualisti:
neppure capaci di imitare 
il modello di convivenza ordinata
di api o formiche. 

Nostalgia di quei tempi:
che mai accadono
solo per volontà di un destino,
ma che oggi non sappiamo più 
far accadere -
smarrito com’è 
quello 'spirito del tempo’ 
che disperiamo di ritrovare.  

***Massimo Ferrario, Nostalgia di quei tempi, per Mixtura


In Mixtura ark #SguardiPoietici qui

martedì 30 marzo 2021

#FILASTROCCHE / Rima di casa e scuola (Bruno Tognolini)

A casa io gioco
A scuola io faccio
A casa è il mio fuoco
A scuola è l’abbraccio
A casa c’è Mamma
A scuola Maestra
A casa TV
A scuola finestra
A casa io sono
A scuola divento
A casa c’è sole
A scuola c’è vento
A casa io chiedo
A scuola rispondo
A casa c’è il nido
A scuola c’è il mondo

*** Bruno TOGNOLINI, 1951, scrittore, poeta e insegnante, Rima di casa e scuola, da Rime raminghe, Salani, 2013


In Mixtura i contributi di Bruno Tognolini qui
In Mixtura ark #Filastrocche qui

#QUADRI / Vista sul fiume (Alfred van Neste)

Alfred van NESTE, 1874-1969
artista belga
facebook, 26 marzo 2021, qui

 In Mixtura ark Quadri qui

#HUMOR / Ho voglia di partire

via whatsapp

In Mixtura ark Humor qui

#VIGNETTE / Riaprire tutto (Antonio Cabras)

Antonio CABRAS
facebook, 29 marzo 2021, qui

In Mixtura i contributi di Antonio Cabras qui
In Mixtura ark #Vignette qui

lunedì 29 marzo 2021

#SGUARDI POIETICI / Non ha strappato le ali alle mosche quando era piccolo (Nâzim Hikmet)

Non ha strappato le ali alle mosche quando era piccolo
non ha legato i barattoli alla coda dei gatti
né imprigionato gli scarafaggi
   nelle scatole di fiammiferi
non ha distrutto le case 
   delle formiche.
È diventato grande.
E vedete il male che gli hanno fatto.
Quando è morto, ero al suo capezzale
e mi ha detto: leggimi una poesia
che canti il sole e il mare
le officine atomiche la luna artificiale
che canti la grandezza dell’uomo.

*** Nâzim HIKMET, 1901-1963, poeta turco, da Maurizio Cucchi, a cura di, La grande poesia, Hikmet, 'la Repubblica', 2021, traduzione di Joyce Lussu


In Mixtura i contributi di Nâzım Hikmet qui
In Mixtura ark #SguardiPoietici qui

#EX LIBRIS / Sciolti dal possesso e liberi (Erri De Luca)

Allora si aspetta di essere cercati di nuovo e si resta a occhi aperti di notte, aspettando il passo di chi torni a reclamarci.
Ma, nessuno torna e dopo il giusto tempo si è di nuovo se stessi, sciolti dal possesso, liberi perché si diventa liberi dopo essere stati perduti.

*** Erri DE LUCA, 1950, scrittore e poeta, scrittore e poeta, Aceto, arcobaleno, Feltrinelli, 2014, in facebook, 25 marzo 2021, qui


In Mixtura i contributi di Erri De Luca qui
In Mixtura ark #ExLibris qui

#SPOT / Bisognerebbe fare teatro nelle scuole (Elio Germano)

Elio GERMANO, 1980
attore
facebook, 27 marzo 2021, qui

In Mixtura i contributi di Elio Germano qui
In mixtura ark #Spot qui

#BREVITER / Lombardia, non ha sbagliato nulla (Daniele Villa)

Daniele VILLA
facebook, 25 marzo 2021, qui

In Mixtura i contributi di Daniele Villa qui
In Mixtura ark #Breviter qui

#VIGNETTE / Vaccini, un'Italia che aspetta (Alagon)

ALAGON
facebook, 28 marzo 2021, qui

In Mixtura i contributi di Alagon qui
In Mixtura ark #Vignette qui

domenica 28 marzo 2021

#SGUARDI POIETICI / Itaca (Juan Calzadilla)

È più facile arrivare per chi è dentro
che per chi viene da fuori.
Non è necessario che avanzi a piedi lentamente
o di corsa, che sappia la direzione
o che la cerchi.
Né che dia segno di stare per arrivare,
leggero o sfinito, per i campi,
per strade, boschi
o crocevia.
Non importa il mezzo di trasporto,
lento o rapido,
né la velocità con cui percorre
la strada né il trascorrere delle ore.
Conoscendo bene il posto, non dovrà attraversare
la soglia
né aprire la porta per avvertire,
come Ulisse, che è arrivato.
E così, dentro, in casa, sono riuniti
insieme a lui, al caldo del camino, alcune braccia,
alcune labbra, alcuni sguardi.
Basterà che senta che è nella sua casa
per sapere in quello stesso momento
che, senza aver bisogno di uscire,
è già arrivato. è già arrivato.

*** Juan CALZADILLA, 1931, poeta, critico d'arte venezuelan,  Itaca, da Diario senza soggetto, 1999, in 'ilcantodellesirene', 28 marzo 2021, qui


In Mixtura ark #SguardiPoIetici qui

#PIN / La più grave delle malattie (MasFerrario)

inedito, 2013

In Mixtura ark #Pin di MasFerrario qui


 

#FUMETTI / Che cacchio hai da essere contenta? (bastardidentro)

facebook, 23 marzo 2021

In Mixtura ark #Fumetti qui

#VIGNETTE / Coraggio nonno (Mauro Biani)

Mauro BIANI, 1967
'la Repubblica', 27 marzo 2021, via facebook, qui


In Mixtura i contributi di Mauro Biani qui
In Mixtura ark #Vignette qui

sabato 27 marzo 2021

#SGUARDI POIETICI / Chi inventò il bacio, quello fondo (Roberto Piumini)

Chi inventò il bacio, quello fondo,
che muove lingue più della parola,
che dà saliva più del sale caldo
e giri al sangue più del rosso vino?

Chi costruì i primi baci al mondo,
in molte prove, non in una sola,
stancando la compagna con un saldo
progetto, e col suo impeto divino?

Chi indovinò, pensò, decise, volle,
la prima lotta umida d’amore,
quel frullo interiore, strano e folle?

La ruota, il fuoco, cose di valore:
ma a lui, ovunque sia, zolla fra le zolle,
gli amanti, con i baci, diano onore.

*** Roberto PIUMINI,  1947, scrittore, poeta, Il rosso amore. Cento poesie erotiche, Interlinea, 2021, in 'internopoesia', 25 marzo 2021, qui


In Mixtura i contributi di Roberto Piumini qui
In Mixtura ark #SguardiPoietici qui

#VIGNETTE / Chè la diritta via era smarrita (GianLo)

GIANLO (Gian Lorenzo Ingrami)
facebook, 26 marzo 2021, qui


In Mixtura i contributi di Gianlo qui
In Mixtura ark #Vignette qui

#EX LIBRIS / Buono, eh, ma quando si mangia? (Alessandro Robecchi)

Decidono di andare a cena. Carlo propone un cinese di lusso dalle parti di Porta Venezia, un posto con le bacchette d’oro dove puoi mangiare un raviolo da trenta euro, ma buonissimo, se arriva con lo champagne da duecento. Bianca dice che non ha la mise adatta e la Cirrielli la guarda con un sorrisino, perché lei è vestita da metalmeccanico polacco di Solidarność. Decidono di andare a scandalizzare le geishe che servono ai tavoli e la clientela danarosa. Épater le bourgeois è facile, se puoi pagare il conto. Alle dieci sono di nuovo a casa di Carlo, lui un po’ più povero, e tutti con la stessa fame con cui erano entrati e usciti dal ristorante. Buono, eh, ma quando si mangia?

*** Alessandro ROBECCHI, 1960, giornalista e scrittore, Flora, Sellerio, 2021



In Mixtura i contributi di Alessandro Robecchi qui
In Mixtura ark ExLibris qui

#SPOT / Molto orgogliosi (Dink)

DINK (Chris Williams)
cartoonist inglese
facebook, 23 marzo 2021, qui

(Oh sì', siamo molto orgogliosi di lui,
sai, è in fase di pubblicazione)

In Mixtura ark #Spot qui

#QUADRI / Early Spring, New Hope (Daniel Garber)

Daniel GARBER, 1860-1958
artista statunitense
Early Spring, New Hope
facebook, 22 marzo 2021, qui

In Mixtura i contributi di Daniel Garber qui
In Mixtura ark #Quadri qui

 

venerdì 26 marzo 2021

#SGUARDI POIETICI / Tanto gentile e tanto onesta pare (Dante Alighieri)

Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia, quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua devèn, tremando, muta,
e li occhi no l'ardiscon di guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente e d'umiltà vestuta,
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.

Mostrasi sì piacente a chi la mira
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che 'ntender no la può chi no la prova;

e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: Sospira.

*** Dante ALIGHIERI, 1265-1321, Tanto gentile e tanto onesta pare, da Vita nuova, 1293, in 'il canto delle sirene', 25 marzo 2021, qui


In Mixtura ark #SguardiPoietici qui

#PIN / Per affossare qualunque democrazia (MasFerrario)


In Mixtura ark #Pin di MasFerrario qui

#QUADRI / Sunrays (Graham Grecken)

Graham GERCKEN, 1960
artista australiano
facebook, 23 marzo 2021, qui

In Mixtura i contributi di Graham Gercken qui
In Mixtura ark #Quadri qui

#VIGNETTE / Beatrice, oggi (Mauro Biani)

Mauro BIANI, 1967
'la Repubblica', 25 marzo 2021, via facebook, qui

In Mixtura i contributi di Mauro Biani qui
In Mixtura ark #Vignette qui

giovedì 25 marzo 2021

#SGUARDI POIETICI / Il vento sulla pelle (Montserrat Abelló)

Il vento sulla pelle,
tra i capelli, dentro
la bocca, nelle narici.
Gli occhi spalancati pieni di vento.
Il vento sulle case,
sulle finestre, sulle porte,
che scivola sui chiavistelli;
tra le sbarre dei balconi
e le fessure
e per i vicoli stretti.
Il vento che spazza
le vie della città
e scompiglia i tuoi capelli
e i miei.
Il vento che ci penetra dentro
il corpo.
E noi due che camminiamo
controvento.

*** Montserrat ABELLÓ i SOLER, 1918-2014, poetessa e traduttrice spagnola in lingua catalana, da Foc a les mans, 1990, in 'il canto delle sirene', 8 ottobre 2009, qui


In Mixtura i contributi di Montserrat Abelló qui
In Mixtura ark #SguardiPoietici qui

#SPILLI / Il vecchio trucco manageriale (Massimo Ferrario)

Nella cucina che gestisco non funziona nulla: ordinazioni non registrate, piatti in ritardo e a clienti sbagliati. Dimenticanze, confusione, inefficienze. Ogni giorno, da mesi.
La responsabilità di questo disservizio? Del cuoco, ovviamente.

Come alla Regione Lombardia. Dove si cucinano (meglio: 'non' si cucinano) pietanze ben più critiche e urgenti: in forma di vaccini. 
Ce lo insegna Letizia Moratti, vicepresidente della Regione e assessore alla sanità. Che comunque è affiancata dall'ottima compagnia della coppia Fontana-Bertolaso.  

Trovare prontamente il capro espiatorio è il vecchio trucco di manager che ripetono a macchinetta la retorica del risultato senza essere capaci di produrre risultati. Naturalmente, le rare volte in cui il risultato c'è, basta dimenticarsi del cuoco e accaparrarsi ogni merito. Chissà come mai, allora, non si attiva il comodo e usatissimo 'scarico'.

Nulla di nuovo. 
Come non è nuova la favola che la motivazione dell'impegno è tutta per 'spirito di servizio'. Quasi che, con questo 'spirito', ogni insopportabile e ingiustificabile disservizio potesse diventare meno disservizio. 

*** Massimo Ferrario, Il vecchio trucco manageriale, facebook, 24 marzo 2021, qui


In Mixtura ark #Spilli di Massimo Ferrario qui

#MOSQUITO / Lo sguardo osceno (Cristiano Mauri)

«Gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell'interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più». (Gv 8, 1-11)
------
È osceno lo sguardo che fissa il particolare ingrandendolo a dismisura.
Ridurre una persona a un solo aspetto del suo modo di essere o a una sola delle scelte della sua vita è osceno in senso letterale: qualcosa che insozza e deforma, che getta fango e melma, che è bugiardo e disonesto.
Così sono gli occhi degli scribi e dei farisei mentre frugano nell’intimità della donna confinandola subito nel ghetto delle “donne come questa”.
È una sassata il loro sguardo osceno. Come quelle che vogliono tirare addosso a lei e pure al Cristo.
Una sassata vigliacca che nasconde la malizia dietro il paravento del dire null’altro che la verità. Un colpo bastardo, figlia di un’onestà presunta e di una volontà omicida certa.
Anche Gesù guarda alla donna e alla sua storia, ma i suoi occhi hanno l’ampiezza di chi intende sempre e solo dare vita all’altro. 
Chi serve il male fa delle “malefatte” altrui la lente oscena da cui guardare il prossimo e non ha che parole di maledizione.
Chi serve il bene non perde di vista il buono di cui ciascuno è capace e sa sempre dire una parola di benedizione più grande di qualunque malefatta. Vera o presunta che sia.

*** Cristiano MAURI, cappellano presso l'università Bicocca di Milano, facebook, 22 marzo 2021, qui


In Mixtura ark #Mosquito qui

#SPOT / Tutti vogliono coltivare sogni, ma (pellescura)

Pellescura
facebook, 23 marzo 2021, qui

In Mixtura i contributi di Pellescura qui
In Mixtura ark #Spot qui

#SCRITTE / La poesia serve

facebook, 21 marzo 2021, qui

 In Mixtura ark #Scritte qui

#VIGNETTE / Lombardia (LP)

LP (Paolo Lombardi)
facebook, 24 marzo 2021, qui

In Mixtura i contributi di LP qui
In Mixtura ark #Vignette qui

mercoledì 24 marzo 2021

#SGUARDI POIETICI / Conosco quello che ti manca (Massimo Salvadori)

Conosco quello che ti manca
i volti
i luoghi
gli odori della stanza.
Comprendo sino in fondo
comprendo sempre tanto.
Restare soli 
non è strano
è strano adesso 
ricordare.

*** Massimo SALVADORI, insegnante e poeta, facebook, 23 marzo 2021, qui


In Mixtura i contributi di Massimo Salvadori qui
In Mixtura ark #SguardiPoietici qui

#SPILLI #PIN / Lavoro, da persone a risorse ad algoritmi (Massimo Ferrario)



E poi ci meravigliamo che i nuovi capi si chiamino algoritmi

Domanda che conterrebbe almeno una punta di speranza: che cioè ci si si possa ancora sorprendere per una tale assurda equivalenza. 
Invece, giustamente, no: la domanda è pura finzione. 
Nessuna domanda. Nessuna meraviglia. 
E nessuna protesta. 
Se non da parte delle persone diventate algoritmi. 
Tutti gli altri - imprenditori, manager, professionisti di organizzazione e di personale - responsabili di questo disumano degrado umano, zitti a fischiettare e a far finta di nulla. 
E se li critichi, ti fanno capire che non hai capito: sono i tempi, ragazzi. Mica dipende da noi. Che ci volete fare?

Già. E' tempo di algorithmic management  (in inglese fa più fino). 
E non riguarda solo rider e driver

Dappertutto imperversa il nuovo alignment (in inglese fa più fino). 
Chi non si allinea, non è licenziato: verbo che suona brutto e intacca il 'pensiero positivo' che deve rifulgere ovunque. 
Chi non si allinea è semplicemente disconnesso: verbo che suona incolore e indolore. 
E prende meglio per i fondelli. 
Anche perché è un algoritmo che lo fa, mica un altro essere umano.

La neolingua manageriale non ha neppure il coraggio di chiamare le cose con il loro nome. E di accettare, anche con le parole appropriate, la responsabilità di ciò che fa.
Però sa trattare come cose le persone. 

*** Massimo Ferrario, Lavoro, da persone a risorse ad algoritmi, per Mixtura

In Mixtura ark Spilli di Massimo Ferrario qui
In Mixtura ark #Pin di MasFerrario qui

#ANIMALI / Dopo il terzo cucciolo, finito l'inchiostro

facebook, 22 marzo 2021, qui

In Mixtura ark #Animali qui

#QUADRI / Primi raggi di sole (Luigi Russolo)

Luigi RUSSOLO, 1885-1947
artista
facebook, 23 marzo 2021, qui

In Mixtura ark Quadri qui

#FUMETTI / Ma che ne sai? (Lele Corvi)

Lele CORVI
facebook, 23 marzo 2021, qui

In Mixtura i contributi di Lele Corvi qui
In Mixtura ark #Fumetti qui

#VIGNETTE / Normalità Usa (Kutoshi Kimimo)

Kutoshi KIMIMO
facebook, 23 marzo 2021, qui

In Mixtura i contributi di Kutoshi Kimimo qui
In Mixtura ark #Vignette qui

martedì 23 marzo 2021

#SGUARDI POIETICI / Se fossi in te (Chandra Livia Candiani)

Se fossi in te
io mi lascerei
sotto un albero
o sotto una tettoia
mi abbandonerei
in riva a un lago
e guarderei me
andare alla deriva
e forse ci soffierei anche
sopra come a una foglia
sull'acqua e la guarderei
andare a fondo
se fossi in te
in tutte queste 
morti probabili
contemplerei se fossi in te
la certezza della mia
resurrezione.

*** Chandra Livia CANDIANI, da Io con vestito leggero, Campanotto Editore, 2005, facebook, 8 marzo 2021, qui


In Mixtura i contributi di Chandra Livia Candiani qui
In Mixtura ark #SguardiPoietici qui

#MOSQUITO / Ma le donne vorrebbero fare figli (Stefano Allievi)

 ... il 45% delle donne in età riproduttiva, in Italia, non ha figli, ma solo un 5% di esse dice di non desiderarne. In questo immenso scarto sta la tragedia di un paese che per scelta – o non scelta, che è peggio – non investe in politiche e servizi alla famiglia, condannando metà dei suoi membri a sostenere l’altra metà, implementando discriminazioni di genere già impressionanti e mal comprese.

*** Stefano ALLIEVI, 1958, professore di sociologia presso l'università di Padova, Tre linee di frattura, in Il mondo dopo la fine del mondo, Laterza, 2020


In Mixtura i contributi di Stefano Allievi qui
In Mixtura ark #Mosquito qui

#QUADRI / Gigli bianchi, 1925 (Urushibara Mokuchu)

Urushibara Mokuchu, 1888-1953
artista giapponese
Gigli bianchi, 1925
facebook, 22 marzo 2021, qui

In Mixtura ark #Quadri qui

#VIGNETTE / Si sta come di primavera (Fabio Magnasciutti)

Fabio MAGNASCIUTTI
facebook, 21 marzo 2021, qui

In Mixtura i contributi di Fabio Magnasciutti qui
In Mixtura ark #Vignette qui

lunedì 22 marzo 2021

#SGUARDI POIETICI / Questa poesia (Ennio Cavalli)

La voglio lurida, questa poesia,
la voglio ludica 
la voglio logora 
scritta su carta vetrata 
ricamata su tela tarlata 
da usare come straccio per terra 
la voglio in guerra, questa poesia, 
mitragliata come pericolo 
declamata da un folletto smargiasso 
esiliata per parassitismo 
bendata e rapita 
crocifissa da uno sguardo 
come insetto da uno spillo. 
La voglio in gabbia come un grillo, 
fuori raccolta, 
perno della mia svolta. 
Che la ruggine di finte melodie 
ingoi le altre poesie. 
Che il foglio torni bianco 
come cava di calce 
come casa sul mare 
senza un filo di niente 
pur di ricominciare. 

*** Ennio CAVALLI, 1947,poeta e giornalista, Questa poesia, da Libro grosso, Aragno2009, citato da Ottavio Rossani, 5 luglio 2009, poesia.corriere.it, qui


In Mixtura i contributi di Ennio Cavalli qui
In Mixtura ark #SguardiPoietici qui

#MOSQUITO / Cosa ho imparato dall'esperienza della malattia (Papa Francesco)

Quando a ventun anni ho contratto una grave malattia, ho avuto la mia prima esperienza del limite, del dolore e della solitudine. Mi ha cambiato le coordinate. Per mesi non ho saputo chi ero, se sarei morto o vissuto. Nemmeno i medici sapevano se ce l’avrei fatta. Ricordo che un giorno chiesi a mia madre, abbracciandola, di dirmi se stavo per morire. Frequentavo il secondo anno del seminario dioce­sano a Buenos Aires.

Ricordo la data: era il 13 agosto 1957. A portarmi in ospedale fu un prefetto, accortosi che non avevo il tipo di influenza che si cura con l’aspirina. Per prima cosa mi estrassero un litro e mezzo di acqua da un polmone, poi restai a lottare tra la vita e la morte. A novembre mi ope­rarono per togliermi il lobo superiore destro del polmone. So per esperienza come si sentono i malati di coronavirus che combattono per respirare attaccati a un ventilatore.

Di quei giorni ricordo in particolare due infermiere. Una era la caposala, una suora domenicana che prima di essere inviata a Buenos Aires era stata docente ad Atene. Ho sa­puto in seguito come, dopo che il medico se ne andò una volta concluso il primo esame, sia stata lei a dire alle infer­miere di raddoppiare la dose del trattamento che lui aveva prescritto – a base di penicillina e di streptomicina – per­ché la sua esperienza le diceva che stavo morendo. Suor Cornelia Caraglio mi salvò la vita. Grazie al suo contatto abituale con i malati, conosceva meglio del medico ciò di cui avevano bisogno i pazienti, ed ebbe il coraggio di usare quell’esperienza.

Un’altra infermiera, Micaela, fece la stessa cosa quando ero straziato dal dolore. Mi dava in segreto dosi extra di cal­manti, fuori dell’orario previsto. Cornelia e Micaela ormai sono in cielo, ma sarò sempre in debito con loro. Si sono battute per me fino alla fine, finché non mi sono ripreso. Mi hanno insegnato che cosa significa usare la scienza e sapere andare anche oltre, per rispondere alle necessità specifiche.

Da quella esperienza ho imparato un’altra cosa: quanto sia importante evitare la consolazione a buon mercato. Le persone mi venivano a trovare e mi dicevano che sarei stato bene, che non avrei mai più provato tutto quel do­lore: sciocchezze, parole vuote dette con buone intenzioni, ma che non mi sono mai arrivate al cuore. La persona che più mi ha toccato nell’intimo, con il suo silenzio, è stata una delle donne che mi hanno segnato la vita: suor María Dolores Tortolo, mia insegnante da piccolo, che mi aveva preparato per la Prima Comunione. Venne a vedermi, mi prese per mano, mi diede un bacio e se ne stette zitta per un bel po’. Poi mi disse: «Stai imitando Gesù». Non c’era bisogno che aggiungesse altro. La sua presenza, il suo si­lenzio, mi donarono una profonda consolazione.

Dopo quell’esperienza presi la decisione di parlare il meno possibile quando visito malati. Mi limito a prender­gli la mano...

*** Papa FRANCESCO, 1936, Ritorniamo a sognare, Piemme, 2020, segnalato da Stefano Facheris, facebook, 20 marzo 2021, qui


In Mixtura i contributi di Papa Francesco qui
In Mixtura ark #Mosquito qui

#SCRITTE / Pensami come se

 

facebook, 20 marzo 2021, qui

In Mixtura ark #Scritte qui

#HUMOR / Libertà

facebook, 20 marzo 2021, qui

In Mixtura ark #Humor qui

#VIGNETTE / Istanbul, ti devi fidare (Mauro Biani)

Mauro BIANI, 1967
'la Repubblica', 21 marzo 2021, via facebook, qui

In Mixtura i contributi di Mauro Biani qui
In Mixturta ark Vignette qui

domenica 21 marzo 2021

#SGUARDI POIETICI / Il primo amore (Wislawa Szymborska)

Dicono
che il primo amore è il più importante.
Ciò è molto romantico
ma non fa al mio caso.

Qualcosa tra noi c'è stato e non c'è stato,
accadde e si è perduto.

Non mi tremano le mani
quando mi imbatto in piccoli ricordi,
in un rotolo di lettere legate con lo spago
– fosse almeno un nastrino.

Il nostro unico incontro dopo anni:
la conversazione di due sedie
accanto a un freddo tavolino.

Altri amori
ancora respirano profondi dentro me.
A questo manca il fiato anche per sospirare.

Eppure proprio così com'è,
è capace di fare ciò di cui quelli ancora non sono capaci:
non ricordato,
neppure sognato,
mi familiarizza con la morte.

*** Wislawa SZYMBORSKA, 1923-2012, poetessa e saggista polacca, premio Nobel per la Letteratura nel 1996,  Il primo amore, da Attimo, Scheiwiller, traduzione di Pietro Marchesani, e in Maurizio Cucchi, a cura di, La grande poesia,  Szymborska la Repubblica, 2021



In Mixtura i contributri di Wislawa Szymborksa qui
In Mixtura ark #Sguardi Poietici qui