"Attenzione, attenzione. L'Occidente si è perso. Chi lo trovasse è pregato di riportarlo alla cassa", annuncia l'altoparlante del centro commerciale.
Una bimba ascolta il messaggio, si guarda in giro con circospezione e intravvede l'Occidente tra gli scaffali: sta vagando, frastornato e con lo sguardo allucinato, tra le corsie del supermercato.
Non ha in mano nulla, e si tiene stretto il nulla che ha in mano lasciandosi condurre docilmente alla cassa.
La cassiera sorride e fissa l'Occidente negli occhi: ebeti e stralunati.
«Finalmente, caro signore, ma dov'era finito?».
L'Occidente non risponde: è assorto e si guarda le mani chiuse a riccio per nascondere il tesoro.
«Tra gli scaffali», interviene la bambina. «Dice che finalmente l'ha trovato. Ma non mi ha detto cosa».
L'Occidente guarda la cassiera senza vederla.
E' assente.
Poi sembra riaversi.
Farfuglia.
«Il senso della vita, signorina. L'ho sempre cercato e ora l'ho qui: è mio, solo mio, e nessuno me lo ruberà.»
E indica tra le mani il nulla che nasconde con una mano sul petto.
La cassiera indugia: non sa quale prezzo battere, né per cosa.
Ma l'Occidente, tutto compunto, ossequioso e felice per aver trovato finalmente ciò che cercava da una vita, insiste:
«Il senso della vita, signorina. Lo vede? Ce l'ho qui, stretto in pugno. Finalmente.»
E ripete:
«Ora è mio, solo mio. Nessuno me lo porterà via. Quant'è, signorina? Posso pagare. Qualunque cifra. Pago con carta di credito: le ho tutte».
E' abituato, l'Occidente.
Nella sua ossessiva pulsione di avere, quando non ruba a chi ha (ma pure a chi non ha), paga sempre con carta di credito tutto il nulla che compra.
La cassiera fa un cenno alla caporeparto.
Arrivano due vigilanti: un asiatico e un africano.
«Non importa», dicono con gentilezza all'Occidente. «Tenga pure le sue carte di credito».
Lui non capisce: gli occhi fissi, imbambolati.
Ma si fa accompagnare all'uscita senza opporre resistenza.
Fuori c'è un'ambulanza che lo aspetta.
*** Massimo Ferrario, L'Occidente si è perso, 2005-2017, inedito per Mixtura
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