martedì 30 novembre 2021

#SGUARDI POIETICI / Lieve (Manuela Toto)

Lieve.
Lontana da ciò che non hai fatto.
Da quello che non hai detto al momento giusto.
Dalle risposte che non hai dato.
Sottratta all’inquisizione
delle ragioni che non hai onorato
e delle imperfette tue 
inspiegate uscite di scena.
Schiodata dal rimprovero
per fiducia mal riposta nel cuore di qualcuno,
per promesse scadenti già all’alba.
Scampata alle illusorie approvazioni,
all’aspettativa del sole 
ogni giorno ad ogni costo
e alla severità della paura.
Sfuggita al pericolo di ricamare 
scuse
bugie
espedienti
per disegnare un mondo giusto.
Il mondo non è giusto
e non sempre se fai bene 
andrà tutto bene.
Il mondo è buono e cattivo insieme
e a volte è andato tutto a male
ma poi il vento cambia
o cambi tu
e torni 
col cielo leggero.
Lieve.

Manuela TOTO, Lieve, facebook, 'sotto le scale', 17 novembre 2021


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#VIGNETTE / E ricorda (Fabio Magnasciutti)

Fabio MAGNASCIUTTI
facebook, 25 novembre 2021, qui

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lunedì 29 novembre 2021

#SGUARDI POIETICI / Cucù (Massimo Salvadori)

Cucù
è l'ora verde come un gioco
ritornare a scuola dietro il banco
fare paura
ma senza spaventare
essere da troppi anni adulto
e avere invece voglia
di ricominciare.

*** Massimo SALVADORI, insegnante e poeta, facebook, 16 novembre 2021, qui


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#PIN / Dall'Africa (MasFerrario)

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#VIGNETTE / Omicron, voi ancora niente, eh? (Mauro Biani)

Mauro BIANI, 1967
ìla Repubblica', 28 novembre 2021, via facebook, qui

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domenica 28 novembre 2021

#SGUARDI POIETICI / Un albero secco (Wang Ya-P'ing)

Un albero secco
fuori della mia finestra
solitario
leva nel cielo freddo
i suoi rami bruni.
Il vento rabbioso la neve e il gelo 
non possono ferirlo.
Ogni giorno quell’albero
mi dà pensieri di gioia:
da quei rami secchi
indovino il verde a venire

*** Wang YA-P'ING, Un albero secco, da Poesia cinese moderna,  a cura di Renata Pisu, Editori Riuniti, 1962, anche in facebook, 25 novembre 2021, qui


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#VIGNETTE / Inverno e No-Vax (Natangelo)

NATANGELO, 1985
'il Fatto Quotidiano', 27 novembre 2021, qui

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sabato 27 novembre 2021

#SGUARDI POIETICI / Le parole 'giuste' (Massimo Ferrario)

Forse ci vuole una vita per riuscirci. 
E forse non ci riusciremo. 

Cercare le parole giuste
Non dire le prime che troviamo. 

E sono giuste le parole che danno un senso:
un significato e una direzione. 
Il nostro senso. 
Ma lo danno in modo preciso. 
Netto. Inequivoco.
E dicono la nostra 
autenticità.

Perché le parole siamo noi
e noi siamo le parole:
non ci tradiscono se noi non le tradiamo,
non ingannano - noi, gli altri - 
se noi le rispettiamo 
per quello che sono e che dicono. 

Forse ci vuole una vita per riuscirci. 
E forse non ci riusciremo. 

Ma ci avremo provato. 

*** Massimo Ferrario, Le parole 'giuste', per 'Mixtura' (rielaborazione di un testo del 2018)


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#MOSQUITO / Ogni tempo ha il suo fascismo (Primo Levi)

Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col terrore dell’intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l’informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l’ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti.  

*** Primo LEVI, 1919-1987, scrittore, poeta, testimone dei lager, da Un passato che credevamo non dovesse tornare più, 'Corriere della sera', 8 maggio 1974 


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#VIGNETTE / SuperGreenPass (Giancarlo Covino)

Giancarlo COVINO
facebook, 24 novembre 2021, qui

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venerdì 26 novembre 2021

#SGUARDI POIETICI / Sei forte (Gio Evan)

Sei forte
proprio perché quando 
ti senti crollare, 
tu crolli,
senza dover dimostrare niente a nessuno,
sei forte per questo, tu,
perché rispetti la tua fragilità 
e non hai paura di darle spazio. 

*** Gio EVAN (Giovanni Giancaspro), 1988, scrittore e poeta, umorista, performer, cantautore, artista di strada, facebook, 21 novembre 2021, qui
http://www.gioevan.it/biografia/


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#VIGNETTE / Il testo dell'ultimo decreto (Natangelo)

NATANGELO, 1985
'il Fatto Quotidiano', 25 novembre 2021, via facebook, qui

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giovedì 25 novembre 2021

#SGUARDI POIETICI / Ho dato tempo al tempo (Massimo Ferrario)

Ho dato tempo al tempo. 

Mi ha ringraziato, 
ma mi ha detto che,
lui, 
ne aveva:
in abbondanza 
E non era lui ad averne bisogno. 

Però ha apprezzato, 
perché in genere 
- mi ha detto - 
noi umani lo sprechiamo. 
Oppure, addirittura, presi dalla noia, 
lo ammazziamo. 
Salvo poi lamentarci 
perché non ne abbiamo. 

Per premiare il mio gesto, 
lui, il tempo, 
me ne ha regalato ancora. 
E così ho potuto vedere maturare 
cose e fatti 
che mai pensavo sarebbero accaduti. 

Ho capito che se vuoi tempo 
devi darlo 
e ti verrà restituito 
in proporzione maggiore a quanto hai dato. 

E che la frenesia non è un modo 
per fare più cose in minor tempo, 
ma solo una nostra osannata abitudine
- autocentrata, anche violenta - 
di negare tempo alle cose. 

Così soffocando le cose delle vita. 
Sostanzialmente spegnendo la vita.
E soprattutto noi stessi.  

Ho capito tutto questo
perché ho dato tempo al tempo.

*** Massimo Ferrario, Ho dato tempo al tempo, per Mixtura (rielaborazione di un testo del 2019)


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#VIGNETTE / Il Natale è a rischio (Mauro Biani)

Mauro BIANI,  1967
'la Repubblica', 24 novembe 2021, via facebook, qui


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mercoledì 24 novembre 2021

#SGUARDI POIETICI / Fate piano (Vivian Lamarque)

Fate piano si è addormentata
la televisione se l’è cullata
fate piano non sia svegliata
sta sognando di essere amata.

*** Vivian LAMARQUE,  1946, poetessa, scrittrice e giornalista, da Poesie 1972-2002, Mondadori, 2002, anche in 'il canto delle sirene', 24 novembre 2021, qui

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#VIGNETTE / Morto un bambino di freddo (Befeldo)

BEFELDO
facebook, 23 novembre 2021, qui

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martedì 23 novembre 2021

#SGUARDI POIETICI / Conosco due tipi di perché (Massimo Ferrario)

Conosco due tipi di perché.
Quelli che ti obbligano ad una risposta
e quelli che vanno semplicemente “tenuti lì”: 
a fermentare e pungere. 

Come quando si guarda di notte un cielo stellato
e si trovano dentro (e si provano) 
domande che crediamo di non poter contenere. 
Se riusciamo a resistere, 
senza scappare o cercare una comoda distrazione,
quello è uno dei pochi momenti che viviamo 
da vivi
e sentiamo dentro
- con felicità e terrore -
la vita che straripa
nel suo culmine:
come un sottile dolore 
dolcemente lancinante.

*** Massimo Ferrario, Conosco due tipi di perché, per 'Mixtura' (rielaborazione di un testo del 2013-2017)


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#VIGNETTE / Finisce la Leopolda (Natangelo)

NATANGELO, 1985
facebook, 21 novembre 2021, qui

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lunedì 22 novembre 2021

#SGUARDI POIETICI / Ma che vita (Mimnermo)

Ma che vita, che godere, se manca lei, la Dea d'amore, 
puro oro? Vorrò morire quando non mi scalderanno 
intimità segreta, scambi di miele, il letto: 
ecco, i vaghi fiori dell'età più bella 
per uomo e donna. Ma quando assale strazio 
dell'età grigia che imbruttisce, incattivisce l'uomo, 
squallide ansie, sempre lo disfanno, dentro, 
e bagliore di sole, negli occhi, non rallegra: 
ragazzi che diventano nemici, le donne indifferenti. 
L'ha creata dolorosa la vecchiaia, dio!

*** MIMNERMO di Colofone, VII-VI secolo a .C., poeta greco antico, in AA.VV, Lirici greci, tradotti da Ezio Savino, integrazioni e cura di Daniele Ventre, Crocetti Editore, 2021, in 'La Lettura', 21 novembre 2021


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#PIN / I Migliori (MasFerrario)



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#VIGNETTE / UE, da lontano sembravano diverse le stelle (Fabio Magnasciutti)

Fabio MAGNASCIUTTI
'Left', via facebook, 20 novembre 2021, qui 

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domenica 21 novembre 2021

#SGUARDI POIETICI / Bambino (Manuela Toto)

Se emerso dalle tue tempeste, 
io potessi vedere il tuo Bambino, 
quello vero, allora ti perdonerei 
ogni apparente durezza, 
metterei da parte 
la distanza dello sguardo 
che innalzi tra me e te, 
mentre lascio che la mia terra 
accolga i tuoi esili passi. 

Se potessi incontrare il tuo Bambino, 
ti sfiorerei da lontano, 
piccolo naufrago sopravvissuto 
a bufere di venti e parole 
e poi non pescato, 
abbandonato sul fondo ad aspettare. 

Allora ti direi: 
"Ti vedo, non ti muovere... 
... vengo a prenderti". 

*** Manuela TOTO, psicologa, psicoterapeuta, consulente familiare, Bambino, da Sotto le scale, Tabula Fati, 2020


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#VIGNETTE / Il complotto (Mauro Biani)

Mauro BIANI, 1967
'la Repubblica', 20 novembre 2021, via facebook, qui

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sabato 20 novembre 2021

#SGUARDI POIETICI / Facciamo un patto (Mario Benedetti)

Compagna
tu
sai
che puoi contare su di me
non fino a due
né fino a dieci
ma contare su di me.

Se a volte
sentirai
che ti guardo negli occhi,
e una vena
d’amore riconosci nei miei,
non impugnare fucili
non pensar che
deliro.
Malgrado la vena
o magari perché esiste,
puoi contare su di me.

Se altre volte
mi trovi
oscuro senza motivo,
non pensare che sono giù
puoi contare lo stesso su di me.

Ma facciamo un patto:
io vorrei contare
su di te.
              È così bello
sapere che tu esisti,
uno si sente vivo.
E quando dico questo
voglio dire contare
anche fino a due
anche sino a cinque.
Non perché tu corra
premurosa in mio aiuto,
ma per sapere
con certezza
che sai che puoi
contare su di me.

*** Mario BENEDETTI, 1920-2009, poeta e scrittore uruguayano, Facciamo un patto, da Poesie di altri, 1974, in 'il canto delle sirene', 18 novembre 2021, qui


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#VIGNETTE / Il Parlamento (Natangelo)

NATANGELO
'il Fatto Quotidiano', 18 novembre 2021, via facebook, qui

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venerdì 19 novembre 2021

#SGUARDI POIETICI / Le persone sono temporali (Gio Evan)

Le persone sono temporali
hanno dentro 
un sacco di pioggia
pioggia che trattengono
e diluviano
le persone diluviano dentro
e poi fanno i tuoni
e ci sono i fulmini dentro le persone
e dentro loro si formano enormi pozzanghere
dove è vietato saltarci sopra

e a te questo non spaventa
tu mi sorridi
e mi dici che per ogni male c'è una cura
e per ogni pioggia c'è un ombrello
pronto a coprirci, pronto a evitare
che i nostri capelli si arriccino di più

le persone hanno la pioggia dentro
e fingono di dare sole
fingono che è tempo di andare al mare
quando invece i tuoni parlano chiaro
e dicono
che è ora di mettersi al riparo

e a te questo non spaventa
dici che l'immagine di una bella ragazza
che danza sotto la pioggia
è ancora l'icona
di chi ha voglia di vivere davvero la vita

le persone sono fatte di nuvoloni
grigi, grandi e pesanti
ma tu hai questo potere
di saper trattare con le nuvole
e sai addolcire il maltempo di tutti
tu, misteriosa e piccola ragazza
dai capelli sempre curati
hai questo dono bellissimo
di saper tirare fuori
da ognuno
una bellissima giornata.

*** Gio EVAN (Giovanni Giancaspro), 1988, scrittore e poeta, umorista, performer, cantautore, artista di strada, facebook, 10 novembre 2021, qui


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#VIGNETTE / Natura morta (Fabio Magnasciutti)

Fabio MAGNASCIUTTI
facebook, 16 novembre 2021, qui

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giovedì 18 novembre 2021

#SGUARDI POIETICI / E' una bomba nello stomaco (Francesca Serragnoli)

è una bomba nello stomaco
l’ora in cui arrivi tu
cerco di districare i passi
come per ballare sbatto
le anche contro il frigo
tu sei la mia pazzia
il torero che mi fissa come un killer
vieni qui a darmi la spinta
ho disegnato per te un cielo
che trema come un uomo nudo
rompi l’equilibrio greco
la statua spavalda che ti guarda
con gli occhi mangiati dagli uccelli

*** Francesca SERRAGNOLI, 1972, da Il rubino del martedì, Raffaelli Editore, 2009, in 'ipoetisonovivi.com', 12 ottobre 2013, qui


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#VIGNETTE / Europa cristiana (LP)

LP (Paolo Lombardi)
facebook, 17 novembre 2021, qui

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mercoledì 17 novembre 2021

#SGUARDI POIETICI / All'ora della cena (Massimo Salvadori)

Un pacchetto di caffè in grani
– ho visto ieri nuovi arrivi nella drogheria sul corso –
due litri di succo di pompelmo
il latte per chi non lo digerisce
biscotti secchi, per la colazione.
Non fare le valigie, ti prego, non partire ancora.
Ammetto che ho sbagliato, non posso fare ciò che voglio
prometto che cerco di cambiare.
Compro carne per il pranzo? Non ascolti, anzi
mi rispondi che ti senti presa in giro.
In farmacia ti serve niente? Le sigarette,
proviamo un’altra marca? Devi chiamare un taxi
tra un’ora il treno parte. E dove vai adesso, a che numero ti chiamo?
La mia agenda, dove l’ho messa, io senza di te non trovo niente, non so chi sono,
mi sento assente anche in questa stanza. È questo il punto, stai dicendo? Perché ti affretti,
non andare… almeno dimmi quando torni, stasera forse?
Ti aspetto sveglio, come sempre, tanto noi ceniamo tardi.

*** Massimo SALVADORI, insegnante e poeta, All'ora della cena, in 'La Rivista Intelligente', 14 novembre 2021, qui


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#VIGNETTE / La diffusione del contagio (Stefano Rolli)

Stefano ROLLI
'Il Secolo XIX', 14 novembre 2021, via facebook, qui

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martedì 16 novembre 2021

#SGUARDI POIETICI / Energia mutabile (Giuseppe Conte)

L’amore vero, tu lo sai, è volere
la gioia di chi non ci appartiene
è questo uscire, traboccare
da se stessi, come il sangue dalle vene
per un taglio, è l’irrinunciabile,
amore energia mutabile eterno bene.

*** Giuseppe CONTE, 1945, poeta, scrittore, Energia mutabile, da Ferite e riforniture, Mondadori, 2006, in 'ipoetisonovivi.com', 28 marzo 2018, qui


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#SPILLI / Sanità, come ti smantello il pubblico (Massimo Ferrario )

Poiché l’email che ho inviato ieri all’Ufficio Relazioni Pubbliche (URP) dell’ospedale Fatebenefratelli (FBF) di Milano coglie un problema che non riguarda solo me, ma ogni cittadino utente della sanità pubblica, la diffondo qui sul blog, a mo’ di lettera aperta.
Ecco il testo. 

«Spettabile URP FBF,
francamente credo poco o nulla nelle denunce individuali, specie se rivolte al Pubblico. Ma ci provo. Perché sono veramente disgustato dall'organizzazione del Fatebenefratelli di questi ultimi anni. 

Frequento il Centro Diabetologico FBF dal 2013, anno in cui mi è stato riconosciuto il diabete e il centro mi ha preso in carico come paziente. 
Era l'epoca in cui tutto funzionava come un orologio svizzero: efficienza, disponibilità, attenzione. 
Oggi è rimasto il comportamento cortese, pronto a risolvere i problemi dell'utente, del personale infermieristico (cui continua ad andare il mio grazie più sentito). E non è stata intaccata la competenza tecnica del personale medico.

Ma il degrado complessivo della struttura è stato continuo e  incessante: come goccia che scava la pietra. E ora siamo allo smontaggio vero e proprio dell'unità: dopo le gocce, se ne sta andando la pietra.

Da ben prima del Covid era impossibile mantenere il riferimento a un medico fisso: alla faccia del rapporto di fiducia medico-paziente, io da qualche anno mi sono visto 'giostrare' dal primo all'ultimo medico disponibile, il quale ogni volta deve ricostruire da computer il mio stato di salute, affidandosi ai parametri  tecnici e rinunciando a compiere qualunque vero 'atto medico', per non uscire dagli standard di prestazione (quantitativi) rigorosamente prefissati in un briciolo di minuti per singola 'visita'.

Oggi ho saputo che anche per le prenotazioni e le accettazioni il Centro Diabetologico non sarà più coinvolto: al suo posto, ci si dovrà rivolgere al numero unico della Lombardia (che non ha in agenda da mesi la struttura Fatebenefratelli e quindi ti vorrebbe prenotare a chilometri di distanza, addirittura anche fuori Milano, e con attese di mesi, quando non di un anno per l'altro...) e alle casse centrali mezz'ora prima dell'appuntamento per il rituale check-in. 

Non sono sorpreso.
Da cittadino sempre più minoritario che ancora crede caparbiamente nel pubblico (e rifugge il liberismo che tanto piace non solo in Regione Lombardia) e ancora vuole 'fidarsi' di medici e di scienza (non sono novax), sono doppiamente incazzato (e abbondate pure con le zeta...), nel vedere compiersi il disegno, conclamato nei fatti, di distruggere il pubblico per fini di privilegio verso il privato.

Nel mio piccolo, recentemente mi sono dovuto sobbarcare spese frequenti e consistenti per prestazioni private, per non avere appuntamenti a 6-9 mesi di distanza. So di essere un privilegiato, che può spendere per la propria salute: ma non tutti lo sono. E peraltro, per il servizio sanitario pubblico, paghiamo (io pago) fior di tasse.

Mi spiace. 
Nel caso del Centro Diabetologico stiamo assistendo a un suicidio. Farà comodo a qualcuno, ma non certo a noi pazienti.

Questa email, ovviamente, è solo a nome mio. Ma assicuro, per conoscenza diretta, che parecchi utenti potrebbero sottoscriverla. 
Forse l'incazzatura della gente non vi arriva: ma è solo un problema di difetto uditivo. Vostro. Fatevi una visita da un otorino: naturalmente, poiché la ritengo urgente, fatevela privatamente. Come sapete, nel  privato c'è posto anche domani.

Cordialmente, mf»

*** Massimo Ferrario, Sanità, come ti smonto il pubblico, per Mixtura


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#VIGNETTE / All'associazione mondiale dittatori (Natangelo)

NATANGELO
'il Fatto Quotidiano', 14 novembre 2021, via facebook, qui

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lunedì 15 novembre 2021

#SGUARDI POIETICI / Ogni frutto (Mariangela Gualtieri)

Ogni frutto
stringe il seme come giurando.
Cadendo giura e in forma di radice risponde
alla terra che chiama. Alla terra che canta
la promessa infinita. C’è solo vita
niente altro. Solo vita.

*** Mariangela GUALTIERI, 1951, da Bestia di gioia, Einaudi 2011, in 'ipoetisonovivi.com', 9 ottobre 2013, qui

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#VIGNETTE / Non abbiamo ancora un accordo di tutti (Christian Durando)

Christian DURANDO
facebook, 13 novembre 2021, qui

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domenica 14 novembre 2021

#SGUARDI POIETICI / Non si finiscono mai i sogni (Stefano Raimondi)

Non si finiscono mai i sogni
non si finiscono le fiabe.
I bambini girano la faccia
un attimo prima della paura
respirano forte fin dentro la notte
fanno buia la stanza: la guardano
da un’altra parte la luce.

*** Stefano RAIMONDI, 1964, poeta e critico letterario, da Il cane di Giacometti, Marcos y Marcos, 2017, in 'ipoetisonovivi.com', 25 marzo 2019, qui


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#PIN / Chi sa vivere (MasFerrario)

(rielaborazione di un tweet del 15 ottobre 2014

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#VIGNETTE / Negazione (Mauro Biani)

Mauro BIANI, 1967
'la Repubblica', 11 novembre 2021, via facebook, qui

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sabato 13 novembre 2021

#SGUARDI POIETICI / Direzioni (Massimo Gezzi)

Certe direzioni sono modi
improvvisati di restare in equilibrio,
gesti istintivi comandati da un niente.
Per questo le traiettorie precise
sono cose da aeroplani, da stormi in migrazione
che capiscono il vento. Gli uomini onesti
non dicono io vado: cantano pianissimo
se una strada li porta, se una curva spalanca
un mare abbagliante.

*** Massimo GEZZI, 1976, Direzioni, da L’attimo dopo, Sossella, 2009, in 'ipoetisonovivi.com', 29 aprile 2013, qui


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#VIGNETTE / Libia, serve un nuovo accordo sui migranti (Stefano Rolli)

Stefano ROLLI
facebook, 12 novembre 2021, qui

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venerdì 12 novembre 2021

#SGUARDI POIETICI / E leggi (Giancarlo Pontiggia)

E leggi che durare possono
le cose che non hanno vita,
e tu muori,

e questi versi, che altri un giorno
leggeranno, durano più di te,
e tu non duri,
e li hai fatti

e in queste stanze
dove tante ore hai
dormito, altri
ci dormiranno: e così poco
è la vita,

che un verso, un muro, un letto
sono più lunghi di te,

erano prima, e sono dopo
di te.

*** Giancarlo PONTIGGIA, 1952, da Origini. Poesie 1998-2010, Interlinea, 2015, in 'ipoetisonovivi.com', 8 maggio 2015, qui


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#VIGNETTE / Bisogno di certezze (Fabio Magnasciutti)

Fabio MAGNASCIUTTI
facebook, 9 novembre 2021, qui

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giovedì 11 novembre 2021

#SGUARDI POIETICI / La notte più bella rimane (Roberta D'Aquino)

La notte più bella rimane
quella in cui dormimmo abbracciati in una piazza
una rosa dal gambo reciso alzava la testa
io tenevo l’orecchio appoggiato a sentire la vita
e tu pensavi: sarà infinita, questa partita
No, non era infinita. Sei andato, volato, sparito.
Forse cerchi ancora indolente un tabacchi.
Ora dormo sul fianco sinistro tutte le notti
mi cingo le braccia intorno al collo
a volte lo massaggio a volte mi accarezzo le spalle
a volte il mio peso preme così forte sul seno che mi fa male.
Un tamburo la pelle tesa bene
– tum – tum – tum
Il rumore costante e profondo e tu
che tra le braccia e il petto plasmi anche l’aria.
Non c’è pericolo che vada. Dove vuoi che vada?
La notte io dormo tranquilla sul lato sinistro
sento il tuo corpo a conchiglia che mi stringe

e sbadiglia

*** Roberta D'AQUINO, 1982, poetessa, da Un istante di grazia, Editore Convivio, 2019, in 'poeticon', 30 ottobre 2021, qui


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#VIGNETTE / Assemblea Costituente 1948 (Natangelo)

NATANGELO,  1985
facebook, 9 novembre 2021, qui

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mercoledì 10 novembre 2021

#SGUARDI POIETICI / Negli occhi di un cane (Massimo Salvadori)

Negli occhi di un cane
nel tempo che cambia 
nell’insetto che vola  
sopra ogni rumore.
Anche nell'acqua piovana 
o nelle maree di una strada
se continui a cercarmi 
potrò esserci ancora. 
Non si dice a parole
abbandono e speranza
vicina e lontana
la nostra mancanza.

*** Massimo SALVADORI, insegnante, poeta, facebook, 8 novembre 2021, qui


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#VIGNETTE / NoVax (Franco Donarelli)

Franco DONARELLI
facebook, 9 novembre 2021, qui

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martedì 9 novembre 2021

#SGUARDI POIETICI / Quando le cose non si vedono esistono di più (Azzurra D'Agostino)

Quando le cose non si vedono esistono di più.
Un segno sottile, appena accennato,
come il fragile passo di un passero
che s’è appena appoggiato
sulla neve – un’impronta così breve,
solo un’ombra che passa su un velo
ed ecco c’è già tutto il cielo.

*** Azzurra D'AGOSTINO, 1977, poetessa, da Poesie della neve, Edizioni Fatatrac, 2019, in 'l'estroverso', qui


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#VIGNETTE / La quarta ondata (Lele Corvi)

Lele CORVI
'il manifesto', 6 novembre 2021, via facebook, qui

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lunedì 8 novembre 2021

#SGUARDI POIETICI / Cielo notturno (Joan Brossa)

Guarda:
se ne è aggiunta una
nuova. Il mio amore per te
non arriva per caso alle
stelle?

*** Joan BROSSA, 1919-1998, poeta e artista catalano, Cielo notturno, da Parata di libri, 1980, in 'il canto delle sirene', 4 novembre 2021, qui


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