Rispetto all'elezioni politiche 2022 l'astensionismo alle elezioni europee 2024 è aumentato di 14,1%.
L'affluenza 2022, infatti, è stata di 63,8% contro l'attuale delle europee di 49,7%.
Se poi si considera anche il voto estero, l'affluenza scende al 48,2%
E per la prima volta nella storia italiana abbiamo un'elezione, certo legittimata sul piano procedurale, ma poco legittimata sul piano sostanziale a causa di una partecipazione inferiore al 50% degli aventi diritto.
Anche e soprattutto per questo è bene rivedere i dati del voto europeo attuale integrando l'affluenza reale e confrontando i risultati rispetto alle politiche 2022.
E' chiaro che si tratta di competizioni elettorali differenti e non paragonabili. Ma queste elezioni europee sono state proposte, nei fatti, come un 'supplemento' di elezioni politiche italiane, capace di rispecchiare il voto nazionale (a conferma di ciò, è mancato ogni discorso di programmi specifici per l'Europa e molti leader di partito si sono presentati capilista, senza avere intenzione di essere eletti al parlamento europeo, proprio per 'trainare' la propria lista in Italia e avere il feedback, di lista e personale, del proprio 'appeal'.)
Ecco il confronto tra voto politico 2022 e voto europeo 2024 in termini di 'voti degli aventi diritto' (calcolando l'affluenza del voto Italia, senza il voto estero).
(1) FDI è passata dal 16,6% degli aventi diritto (voto espresso: 26%) al 14,3% degli aventi diritto (voto espresso: 28,8%), con un decremento di -2,3%
(2) La LEGA è passata dal 5,6% degli aventi diritto (voto espresso: 8,8%) al 4,5% degli aventi diritto (voto espresso: 9,0%), con un decremento di -1,1%
(3) FI è passata dal 5,7% degli aventi diritto (voto espresso: 9,0%, composto da FI 8,1%+Noi Moderati 0,9) al 4,8% degli aventi diritto (voto espresso: 9,6%,) con un decremento di -0,9%
(4) il CENTRODESTRA (FDI+Lega+FI) è passato dal 27,9% degli aventi diritto (voto espresso: 43,8%) al 23,6% degli aventi diritto (voto espresso: 47,4%), con un decremento di - 4,3%
(5) il PD è passato dal 12,1% (voto espresso 19.0%) al 12,0% (voto espresso 24,1%), con un decremento di -0,1% (Vedi Nota)
(6) il M5S è passato dal 9,8% degli aventi diritto (voto espresso 15,4) al 5,0% degli aventi diritto (voto espresso 10.0), con un decremento di -4,8%
(7) AVS è passato dal 2,3% degli aventi diritto (voto espresso: 3,6%) al 3,4 degli aventi diritto (voto espresso: 6,8%), con un incremento di +1,1%
(8) Il 'campo progressista stretto' (PQ+M5S+AVS) è passato dal 24,2% degli aventi diritto (voto espresso: 38,0%) al 20,3% degli aventi diritto (voto espresso: 20,3), con un decremento di -3,9%.
Sono dati 'oggettivi': volutamente non affiancati da alcuna interpretazione.
Solo una lista, con un voto espresso quasi raddoppiato oggi rispetto al 2022 (AVS: 6,8% contro 3,6%) mantiene la sua posizione di incremento, sia pure meno pronunciato, nel confronto tra gli aventi diritto tra le politiche 22 e le europee 24 (+1,1%).
Ogni altra lista, di destra, centro o sinistra, si ritrova un decremento più o meno sensibile: (PD: -0,1; FI: -0,9%, Lega: -1,1; FDI: -2,3%; M5S: -4,8%).
Nota: Nelle elezioni politiche del 2022 il PD ha preso alla Camera quasi 5,4 milioni di voti, considerando solo quelli espressi in Italia e non all’estero. In questo confronto, nelle elezioni europee 2024 il PD ha preso circa 200 mila voti in più. Se si aggiungono anche i circa 300 mila voti presi all’estero nel 2022, alle europee i consensi del PD in valore assoluto sono leggermente calati. Vedi: https://bit.ly/4c1znn9
*** Massimo Ferrario, Il voto europeo 2024 integrato con l'astensionismo, Mixtura', 10 giugno 2024
In Mixtura ark #Spilli di M. Ferrario qui