martedì 10 novembre 2020

#SENZA_TAGLI / Il perdono (Egidio T. Errico)

In psicoanalisi il perdono - il saper perdonare, o meglio, il poter perdonare - non va confuso con il perdono cristiano.

Il perdono non può essere l'effetto di un "Comandamento" stabilito dall'Altro della Religione: non sarebbe autentico. Né, per la stessa ragione, può essere un precetto morale.

Piuttosto, Il vero perdono può essere solo incondizionato: non si può "perdonare" per un tornaconto personale, per esempio quello di "essere buono" in modo da ottenere così il premio del Paradiso che promettono le religioni.

Non è neanche, il perdono, qualcosa che possa essere esibita pubblicamente per dar prova di magnanimità d'animo. In questo caso si tratterebbe piuttosto di un gesto puramente simbolico, probabilmente anche utile dal punto di vista sociale, ma che non direbbe nulla sulla reale posizione soggettiva nei confronti di colui che si ritiene in tal modo di perdonare.

Il perdono di cui si interessa la psicoanalisi è invece il perdono in quanto puro atto del soggetto, un atto etico incondizionato: una scelta libera e unilaterale, che non presuppone alcun premio o riconoscimento che possa provenire dal "perdonato" - o comunque dall'altro- se non da se stesso.

Un atto che è fondamentalmente - per questo non è affatto facile -  atto di separazione o, per meglio dire, di "se-partizione" dall'altro, in quanto si tratta di lasciare che cada qualcosa che ci appartiene in termini di offesa, di "parte offesa", come si dice.

Il perdono è dunque lasciar "cadere l'altro del risarcimento", un atto di liberazione che può passare solo attraverso la rinuncia ad una parte di sé.

Non c'è nulla che imbriglia e opprime la libertà soggettiva più della incapacità di perdonare, in quanto pone il soggetto nella condizione della rivendicazione infinita, e soprattutto nella posizione di "effetto" irrimediabile dell'altro, come vediamo avvenire spesso nei nostri pazienti.

L'impossibilità del perdono è una figura disperata della dipendenza  dall'altro, una figura generatrice di rabbia e ostilità, purtroppo molto diffusa nel nostro tempo.

Non riuscire a perdonare è dunque un sintomo, il sintomo dell'assoggettamento masochistico all'altro, e della incapacità a rimediare.
Il perdono è ciò che, liberando, libera.

*** Egidio T. ERRICO, psicoanalista, Il perdono, facebook, 8 novembre 2020, qui


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