Il capitalismo dovrà rendersi conto che distruggendo la Terra distrugge se stesso. E sarà questa coscienza, non la coscienza morale o religiosa, a spingere il capitalismo al tramonto. (...)
Il capitalismo tramonta, perché è costretto, prendendo coscienza del proprio carattere autodistruttivo, a darsi un fine diverso dal profitto, cioè la salvaguardia della base naturale della produzione economica, e la salvaguardia della tecnica. (...)
Il nemico più implacabile e più pericoloso del capitalismo è il capitalismo stesso.
*** Emanuele SEVERINO, 1929, filosofo, saggista, Il declino del capitalismo, Rizzoli, 1993
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