"Non voglio promettere nulla che non sia realizzabile." L'aveva proclamato Mario Draghi e subito aveva ottenuto, come per qualunque sua parola (soprattutto se banale), una pronta e generale 'standing ovation' da parte di tutti i media italiani.
Nobile intento, quello di Draghi.
Forse però ora sarebbe il caso che il Migliore del Governo dei Migliori coinvolgesse nel suo proposito anche il generale pluridecorato addetto al piano vaccinale. Che il buon Figliuolo la smettesse di fanfaronare di numeri improbabili come un qualunque dirigente della Regione Lombardia: i 500 mila vaccinati al giorno sono una presa in giro.
Per carità: massimo rispetto per chi si misura con la campagna vaccinale più complessa della storia.
Però proprio questa complessità:
a) non può coprire qualunque inefficienza organizzativa (che si genera in Italia e non c'entra nulla con la penuria di vaccini, frutto della sinergia tra comportamenti inverecondi delle aziende e inettitudine Ue nella definizione dei contratti di acquisto);
b) esige una cautela comunicativa che non si concilia con le quotidiane emissioni di parole a vanvera.
c) dovrebbe suggerire a tutti di evitare di dire e poi di fare, ma limitarsi a fare e poi dire.
Banale.
Eppure capita che anche i migliori siano come ogni peggiore.
*** Massimo Ferrario, Fanfaronate, facebook, 6 aprile 2021, qui
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