Libera dal telefono e dal caso.
Non soffrirò. Non avrò dolore né desiderio.
Sarò vento imbrigliato, ruscello di ghiaccio.
Non pallida per la notte insonne –
ma non più ardente il mio volto.
Non immersa in abissi di dolore –
ma non più verso il cielo in volo.
Non più cattiverie – ma nemmeno
gesti di apertura infinita.
Non più tenebre negli occhi, ma lontano
per me non s’aprirà l’orizzonte intero.
Non aspetterò più, sfinita, la sera –
ma l’alba non sorgerà per me.
Non mi inchioderà, gelida, una parola –
ma il fuoco lento non mi arderà.
Non piangerò sulla crudele spalla –
ma non riderò più a cuore aperto.
Non morrò solo per uno sguardo –
ma non vivrò realmente mai più.
*** Blaga DIMITROVA, 1922-2003, poetessa bulgara e vicepresidente della Bulgaria negli anni 1992-1993, Senza amore, 1958, traduzione di Valeria Salvini, da Segnali (Poesie scelte 1937-1999), Fondazione Piazzolla, Roma, 2000. Riprodotto da 'poesiainrete', 16 febbraio 2019, qui
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