giovedì 10 gennaio 2019

#SPILLI / Purché altri stiano peggio di me (Massimo Ferrario)

‘Forgotten’, dicono in America. 

«Sono uno di quelli. Da anni. 
'Dimenticato'. Senza lavoro. Precario. Povero.
Abbandonato: nelle periferie urbane, nella provincia profonda. 
Cancellato.
Ma ora, finalmente, la pacchia è finita. 
C’è la 'nuova politica'. C’è il 'governo del cambiamento'. C’è la 'manovra del popolo'. 

Vero, per adesso, non vedo molti aiuti. 
Ma non sono più ‘dimenticato’: ora sono ‘visto’, ora parlano di me.
Chi comanda mi coccola e mi strizza l’occhio ad ogni secondo: promette in continuazione che si darà da fare per me, che risolverà i miei problemi e mi assicura un futuro di felicità. Dandomi quello che finora nessuno mi ha dato. 

Accadrà? Non accadrà? 
Certo, mi piacerebbe non essere preso in giro. 
Ma in fondo, se certe promesse non saranno mantenute, sono pronto a perdonare: mi piace questa nuova politica. 
Per la prima volta dalla periferia mi hanno portato al centro.
E il solo sapere che il governo farà stare peggio altri più sfigati di me già mi fa stare meglio. 
Finalmente sento ripetere prima ‘noi”. E gli ‘altri’, dopo.
Molto dopo. 

Era ora. 
Io non sono, e non sarò più, l’ultimo disgraziato. 
Altri prenderanno il mio posto e ci resteranno: più sfigati di me. E io non sarò più ultimo, ma penultimo.
Per ‘loro’, per questi altri che vengono dopo di me, la pacchia è finita: è questo che conta. 
E non importa se per me la pacchia non è mai cominciata e neppure domani comincerà. 
Quel che mi fa star bene già da adesso è che, se pure io non starò bene, altri comunque staranno peggio.» 

Semplice: sta tutto qui il successo del populismo fascistoide che sta montando. 
In Italia e altrove.

*** Massimo Ferrario, Purché altri stiano peggio di me, per Mixtura


In Mixtura ark #Spilli di Massimo Ferrario qui

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