lunedì 15 gennaio 2018

#MOSQUITO / Decidere, c'è poco di razionale (James Hillman)

Ci piace credere che le decisioni siano il risultato di esaurienti riflessioni. Una volta che si siano considerati tutti gli aspetti della faccenda e previste tutte le eventualità, la decisione segue.
È come se la decisione fosse questione di soppesare i pro e i contro sui piatti della bilancia del giudizio. Questa visione del modo di decidere dà però troppo credito alla ragione. Le decisioni provengono dalla pancia, da un qualche dato casuale o da una chiacchiera, da un'impressione intuitiva, dalla voce, appena percepibile, di quello che altrove ho chiamato "angelo", non meno che da una lunga riflessione su un compendio dei fatti ben scritto.
La radice del termine decisione (caedo, caedere) rimanda al significato di percuotere. Il primo significato latino non è certo razionale. Parla di un potere bruto "colpire, percuotere, picchiare". Il secondo significato collega caedo, caedere al rapporto sessuale, come possiamo vedere quando gli uccelli si accoppiano. Un terzo significato è "uccidere, ammazzare, assassinare, abbattere, immolare". Un quarto: "spaccare, fare a pezzi, rompere". Caedo, a sua volta, risale al sanscrito khidati, "schiacciare, appiattire", kheda, "martello".

*** James HILLMAN, 1926-2011, psicoanalista, filosofo, Il potere, Bur, 2003, citato da 'l'animafaarte', facebook, qui


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