martedì 15 novembre 2016

#LINK / Unità, l'appello di chi divide (Giuseppe Civati)

Tanto per essere credibili, i sostenitori del premier, che giusto due giorni fa a Pescara spiegava che chi vota No lo fa solo per odio, accompagnato dalla sua vicesegretaria che tratta da imbecilli quelli che non la pensano come lei, si sprecano in appelli all'unità. (...)

L'idea di trasformare la Costituzione in un campo di battaglia è stata, prima ancora di andare a Palazzo Chigi, del premier. Non ricordo, oltre alla mia, che pochissime voci di preoccupazione e di allarme. Fin dal primo giorno è stato un plebiscito, strumentale a proseguire al governo la legislatura e basato su un patto di potere (dichiarato: perché almeno su questo è stato sincero).

La stessa penosa letterina inviata agli elettori all'estero (in cui si segnala il passaggio al Paese che amiamo, plurale, lui e l'altro) mette insieme la riforma a vari poster di Renzi in posa. All'insegna di una notevole sobrietà costituzionale. (...)

... purtroppo chi ha votato tutte le schifezze che hanno diviso non è credibile ora e non sarà credibile nemmeno domani quando farà finta di non avere fatto nulla.

Si chiama complicità: chi ha mandato Renzi a Palazzo Chigi, senza programma, con la stessa maggioranza d'emergenza che doveva durare solo un pochino, chi ha sostenuto il suo governo sempre, senza quasi mai prendere le distanze veramente dalle cose che ha fatto, non rappresenta un modello credibile dell'alternativa. Anche solo immaginarlo rende l'idea della confusione e della pochezza che sovrane dominano certe considerazioni. (...)

*** Giuseppe CIVATI, politico, leader di 'possibile', Prima dividono, poi fanno appello all'unità: credibilissimi, 'ciwati.it', 12 novembre 2016

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