Eugenio BORGNA, 1930, psichiatra di matrice fenomenologica
Le virtù fragili, Festivaletteratura, 4 settembre 2014
video, 29min10
Eugenio Borgna è uno degli psichiatri italiani più importanti del secolo scorso: per la sua azione sul campo e per la ricerca attenta, rigorosa e illuminante sull'anima umana, anche riversata in libri di particolare lucidità e intensità.
Questo intervento prende spunto dal libro La fragilità che è in noi, Einaudi, 2014. (mf)
«Qual è il senso di un discorso sulla fragilità? Quello di riflettere sugli aspetti luminosi e oscuri di una condizione umana che ha molti volti e, in particolare, il volto della malattia fisica e psichica, della condizione adolescenziale - con le sue vertiginose ascese nei cieli stellati della gioia e della speranza, e con le sue discese negli abissi dell'insicurezza e della disperazione -, ma anche il volto della condizione anziana, lacerata dalla solitudine e dalla noncuranza, dallo straniamento e dall'angoscia della morte. La fragilità, negli slogan mondani dominanti, è l'immagine della debolezza inutile e antiquata, immatura e malata, inconsistente e destituita di senso; e invece nella fragilità si nascondono valori di sensibilità e di delicatezza, di gentilezza estenuata e di dignità, di intuizione dell'indicibile e dell'invisibile che sono nella vita, e che consentono di immedesimarci con più facilità e con più passione negli stati d'animo e nelle emozioni, nei modi di essere esistenziali, degli altri da noi.» (Eugenio Borgna, da La fragilità che è in noi, Einaudi, 2014).
In Mixtura altri contributi di Eugenio Borgna qui
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