venerdì 5 febbraio 2021

#MOSQUITO / L'età della psicopatia (James Hillman)

Guardando Hitler così da vicino, potremmo lasciarci sfuggire il demonio che è accanto a noi. Ogni giorno, multinazionali e apparati statali senza volto prendono decisioni che sconvolgono intere collettività, rovinano centinaia di famiglie e distruggono la natura. Ci sono psicopatici che si accaparrano il favore delle folle e vincono le elezioni. Lo schermo del televisore, con la sua camaleontica capacità di mostrare qualsiasi cosa faccia audience, favorisce il distanziamento, l'indifferenza e il fascino della facciata, e altrettanto fanno i luccicanti e ben oliati meccanismi del successo propri della struttura politica, giuridica, religiosa e finanziaria. Chiunque salga in alto in un mondo che venera il successo dovrebbe riuscire sospetto, perché questa è l'età della psicopatia.

Oggi lo psicopatico non si aggira furtivo come un topo di fogna nei vicoli bui, come nei film di gangster degli anni Trenta, ma sfila nelle macchine blindate durante le visite di Stato, amministra intere nazioni, invia rappresentanti alle Nazioni Unite. 

Hitler, in un certo senso, è vecchio stile e potrebbe distoglierci dal vedere in trasparenza la maschera che il demoniaco indossa oggi e indosserà domani. 
Il demoniaco, che è fuori dal tempo, tuttavia entra nel mondo travestito da contemporaneo, vestito per uccidere.

*** James HILLMAN, 1926-2011, psicoanalista, filosofo, statunitense, Il codice dell'anima, 1996, Adelphi, 1997-2009, citato da Paolo Mottana, facebook, 4 febbraio 2021, qui


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