lunedì 16 luglio 2018

#SENZA_TAGLI / Immigrati, Salvini, sinistra: fino a quando? (Claudio Fava)

Gli immigrati sono un’arma di distrazione di massa. Un argomento utile a mettere gli ultimi contro i penultimi (che poi è il modo in cui i primi - cioè i privilegiati, i paraculi, gli irreprensibili - non pagheranno mai pegno nella loro vita).

Detto ciò, tocca a noi decidere che fare. Possiamo continuare ad opporre alle grida di Salvini contro gli immigrati le nostre grida contro Salvini: resteremo sempre alla casella di partenza. Perché il ministro dell’interno – incolto quanto basta, furbo quanto basta – è il male minore. Il male peggiore siamo noi (noi italiani, e mi ci metto anch’io, che Salvini e Grillo non li ho votati né voluti, ma che mi sento responsabile della loro vittoria quanto i loro elettori).

Voglio dire che è sufficiente far due chiacchiere con il fuori corso, con l’impiegato alle poste, con il vicino di casa, con l’ex iscritto del vecchio Pci per capire come sia cambiato (in peggio) il senso comune degli italiani. Che considerano – uno su tre – il ministro dell'Interno l’unico capace di cantarle chiare, l’unico disposto a dire la verità: e cioè che la vera tragedia italiana sono gli immigrati e non i corrotti, sono le organizzazioni non governative e non le organizzazioni mafiose.

Di Salvini prima o poi (forse) ce ne libereremo: basterà un rigurgito di buon gusto elettorale. Ma questo sentimento così profondo nel cuore e nella pancia di tutti noi, questa idea (facile, consolatoria) che la colpa sia sempre degli ultimi e mai dei primi: siamo certi che basterà una nuova campagna elettorale per smaltirlo? E quando questo sentimento si farà cultura popolare, diffusa, radicata, quando ci convinceremo che le mafie si combattono con le omelie e che la sicurezza del paese passa attraverso la chiusura dei porti, davvero crediamo che basterà un voto contro o a favore per depurarci da questi pensieri ridicoli?

Fino a quando i 5Stelle continueranno a dire che tanto con Salvini loro non c’entrano perché loro sono quelli del taglio ai vitalizi punto; fino a quando i dirigenti del Pd continueranno a smaltire le residue munizioni sparandosi addosso fino a quando la zattera, con l’ultimo sopravvissuto, colerà comunque a picco; fino a quando a sinistra continueremo a far tesseramenti e congressi per ciascuna tribù residuata (Articolo 1, Sinistra italiana, Liberi e Uguali, Rifondazione) come se fossimo impegnati in una partita a risiko con gli amici e non nel tentativo di salvare da una deriva neofascista l’Italia…

Ecco: fino a quando? Io non ho soluzioni. Ma almeno la domanda ho il dovere di farmela. Forse, guardarsi un po’ meno l’ombelico e guardare un po’ più i segni della vita reale attorno a noi può essere un primo passo.

*** Claudio FAVA, giornalista, politico, facebook, 13 luglio 2018, qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Claudio_Fava


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