Gira un'aria tossica. E non sarà certo una denuncia a purificarla.
Ne siamo tanto avvolti che neppure ce ne accorgiamo: è capitato altre volte nella storia. Ma non credo sia una buona ragione per abituarsi a respirarla.
Provo a dire la mia sul tema migranti: in sintesi estrema.
Gli scafisti esistono perché c'è gente che rischia la morte pur di scappare da fame e guerre. Non ci sarebbero se l'Europa avesse organizzato i corridoi umanitari. Soluzione difficile: complessa e faticosa, certo non miracolistica. Ma non impossibile, se esiste volontà politica e sensibilità umana, per un continente di 500 milioni di persone.
Ora l'Italia ha risolto il problema. Delegando alla Libia (alle fazioni della Libia) polizia e pulizia verso chi si ostina a cercare di scappare da casa sua. Una casa che spesso non c'è più o si è resa invivibile: altrimenti non si lascerebbe con il rischio di morire nel nuovo cimitero del Mediterraneo.
Cosa accade in terra d'Africa a chi viene impedito di fuggire o a chi viene ripreso dopo la fuga non è problema che ci riguardi. Lo sappiamo, ma lo rimuoviamo: basterà non leggere le inchieste e non vedere i documentari che girano da tempo e sempre più gireranno (un modo, anche questo, di tacitare la coscienza di autori, lettori, spettatori). Oppure, basterà versare una lacrima momentanea: come per il piccolo Aylan, trovato morto sulla spiaggia turca due anni fa: su quel corpicino tutta l'Europa aveva fintamente e retoricamente giurato "mai più mai più". Ed è stato infatti "ancora e ancora, sempre più."
Noi ora siamo troppo occupati ad applaudire il codice Minniti e la sua politica di respingimento, ipocritamente chiamata di contenimento.
Come tutte le persone che si credono perbene, obbediamo al motto 'non so, non ho visto e se c'ero dormivo'.
I posteri, forse, denunceranno la nostra attuale, vergognosa, indifferenza.
Come noi ora facciamo (non tutti, per la verità: perché siamo sempre più una minoranza considerata fastidiosa) con chi a suo tempo si rese complice, con il silenzio del quieto vivere perbenista, del nazifascismo.
*** Massimo Ferrario, Migranti, gira un'aria tossica, per Mixtura
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