lunedì 7 agosto 2017

#SGUARDI POIETICI / 1, Dalle più belle creature desideriamo procreazione (William Shakespeare)

Dalle più belle creature desideriamo procreazione,
cosicché la rosa della bellezza non possa mai morire,
ma, quando maturando col tempo dovrà poi finire,
la tenera sua erede possa recarne la memoria;
ma tu, congiunto ai tuoi occhi luminosi,
la fiamma della tua luce nutri con la tua sostanza stessa,
facendo carestìa là dove regna l’abbondanza,
tu stesso il tuo nemico, col tuo dolce io troppo crudele.
Tu che ora sei del mondo il fresco ornamento
e l’unico araldo della sfarzosa primavera,
nel tuo stesso boccio sotterri ciò che in te si contiene,
e, tenero spilorcio, fai spreco in avarizia.
Abbi pietà del mondo, o sarai un tale ingordo
da mangiar quant’è dovuto al mondo, prima che nella tomba, in te.

*** William SHAKESPEARE, 1564-1616, scrittore, drammaturgo, poeta inglese, da Sonetti, traduzione di Alessandro Serpieri, qui


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