Debora Serracchiani, dirigente di peso del Pd, scrive su facebook:
«La violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre, ma risulta socialmente e moralmente ancor più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede e ottiene accoglienza nel nostro Paese». (facebook, 12 maggio 2017).
Lo scrittore Roberto Saviano, sempre su facebook, stigmatizza e commenta:
«E Matteo Salvini saluta l'ingresso di Debora Serracchiani nella Lega Nord. Spero la candidi lui, perché se la candida ancora il Pd, significa che il Pd è diventato la Lega Nord.» (facebook, 12 maggio 2017, qui)
Intervengo via facebook rilanciando il post di Saviano con questo commento:
«Lo slittamento a destra continua.
Importante è titillare la pancia xenofoba (quando non razzista) dell'italiano più reazionario.
Succede. Quando non hai più una visione del mondo che orienti un popolo e la tattica è diventata strategia. Di potere.
Tristezza. E miseria.» (facebook, 12 maggio 2017, qui)
Un'amica, con la quale condivido molti pensieri, forse non riferendosi soltanto a me ma rivolgendosi a me sempre via facebook, mette in guardia dal rischio di gogna cui sarebbe sottoposta, in questo caso, Debora Serracchiani.
Io rispondo così:
«Per quanto mi riguarda non 'metto alla gogna' Debora Serracchiani: che comunque, essendo una dirigente di peso di un partito (ancora) rilevante e dunque un personaggio pubblico non di secondo piano, dicendo ciò che dice, deve mettere in conto possibili (e per me più che giustificate, in questo caso) valutazioni negative, anche se dure e impietose.
Se mai, me la prendo con un partito, che a questi scivolamenti interessati verso 'le parti basse della pancia' collettiva dell'italiano medio pare sempre più incline: com'è logico purtroppo che sia, quando non hai più una visione generale della società e unica barra strategica del comportamento, collettivo e dei singoli, è il potere personale e il consenso elettorale, comunque e dovunque 'strappato'.
Del resto io stigmatizzo una tendenza (e il post della Serracchiani è l'ennesimo segnale di questa tendenza) a farci catturare (tutti noi) dalle pulsioni più 'basse', 'cattiviste' e xenofobe dell'Italia più destrorsa. Il 'buon senso' (dietro il quale anche la Serracchiani si nasconde per giustificare la sua uscita) ha prodotto questo: anche 'a nostra insaputa' abbiamo fatto diventare aria che respiriamo questa aria tossica.
Vorrei poter continuare a dire che quest'aria è tossica e indicare con il dito, volta a volta, nome e cognome dell'intossicatore, perché il suo comportamento 'mi riguarda' e fa male anche a me.
Si parla tanto (a sproposito) di legittima difesa: ecco, questa, per me, è 'legittima (e doverosa) difesa civile'.
Quando vengono dal ceto dirigente di una società, conta poco che certe frasi siano frutto dell'emozione o di una scelta lucida e determinata. Conta il fatto che vengano pronunciate. Perché queste affermazioni fanno cultura concreta: producono, e rinforzano, comportamenti.
Anzi, per certi versi, quando esiste la buona fede (quando esiste...), visto il danno prodotto, è ancora peggio. A questo proposito, almeno in questi casi, proporrei una nuova versione della famosa frase evangelica sul perdono: "Padre 'non' perdonare loro perché 'non' sanno quello che fanno".» (facebook, 13 maggio 2017, qui)
*** Massimo FERRARIO, Gogna?, no legittima difesa (civile), per Mixtura
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