Due primi ministri stanno seduti in una stanza a discutere di affari di Stato.
Improvvisamente irrompe un uomo, stravolto dalla furia, che grida, scalpita e batte il pugno sul tavolo. Il primo ministro ospitante lo ammonisce: «Peter» dice, «per favore, ricordati la Regola numero 6», al che Peter recupera istantaneamente la calma più completa, si scusa, e si ritira.
I politici ritornano alla loro conversazione, solo per essere interrotti un’altra volta, venti minuti dopo, da una donna isterica che gesticola selvaggiamente, scuotendo i capelli. Di nuovo l’intrusa viene accolta con le parole: «Marie, per favore, ricordati la Regola numero 6». Ancora una volta ritorna la calma più completa, e anche lei si ritira con un inchino e una scusa.
Quando la scena si ripete per la terza volta, il primo ministro ospite si rivolge al collega: «Mio caro amico, ho visto molte cose in vita mia, ma niente che mi abbia colpito come questa. Saresti disposto a mettermi a parte del segreto della Regola numero 6?».
«È molto semplice» replica il primo ministro ospitante.
«La Regola numero 6 è ‘Non ti prendere così dannatamente sul serio’».
«Ah» dice il visitatore, «è una buona regola».
Dopo averci pensato su un momento, domanda: «E quali sono, se posso chiederlo, le altre regole?».
«Non esistono».
*** Benjamin ZANDER, 1939, direttore d'orchestra inglese, professore al conservatorio del New England, e Rosamund STONE ZANDER, terapista familiare e pittrice, L’arte del possibile, 2000, Il Sole 24 ore, Milano, 2001.
In Mixtura altri contributi di Benjamin Zander qui
In Mixtura ark #Raccontid'Autore qui
Nessun commento:
Posta un commento