Da un punto di vista psicologico, l'unico fattore veramente in grado di renderci diversi è il legame. Noi tutti possiamo diventare persone "nuove", ma solo a condizione di avere un legame che ci nutra e ci sostenga. A questo legame possiamo dare qualsiasi nome, ma è comunque la dimensione relazionale che ci rende diversi da ciò che eravamo. È il legame, in fondo, che ci apre alla comprensione della vita, che rende ai nostri occhi il mondo "trasparente". Inoltre, le persone che hanno la fortuna di avere un legame, sono senza dubbio più "protette" rispetto alle difficoltà dell'esistenza. Spesso il legame è vissuto come un vero e proprio complotto, un'associazione fondata su una profonda complicità che rende le due persone coinvolte molto solidali e collaborative.
Ciò che rende la vita delle persone adulte difficile è dato dalla impossibilità di allacciare nuovi legami, di instaurare rapporti. Fin quando una persona riesce ad avere rapporti potrà essere certa di continuare a vivere e di aprirsi ad una "vita nuova". Utilizzando il linguaggio di Dante, diremo che i rapporti ci introducono verso una Vita Nova. In questo senso il mito di Afrodite ci offre numerosi e preziosi spunti di riflessione. Nel momento stesso in cui noi diamo vita ad un nuovo rapporto, ci apriamo alla possibilità della trasformazione. Proprio come due elementi chimici, anche due esseri umani "combinati insieme" daranno vita a qualcosa di nuovo, alla loro nuova esistenza. I rapporti, dunque, ci aiutano a creare per noi stessi nuove possibilità, nuove strade, nuovi canali e collegamenti per connetterci con il mondo circostante. Aprirsi al nuovo è però un'immagine che rimanda a una fondamentale dimensione della nostra esistenza: la creatività. L'impulso creativo, che noi riusciamo a generare nel momento in cui entriamo in rapporto con un Altro per noi significativo, è enorme.
*** Aldo CAROTENUTO, 1933-2005, psicoanalista di matrice junghiana, saggista, L'anima delle Donne. Per una lettura psicologica al femminile, Bompiani, 2001
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