venerdì 2 settembre 2016

#SENZA_TAGLI / Fertility Day, e fertilità (Anna Mallamo)

Che poi quando mi dite "fertilità" chissà perché io - prima che a una nursery - penso a campi da arare e a cespugli di rosmarino e lavanda, a romanzi bellissimi e idee, idee che diventano oggetti, forme, pietanze, parole. 

Fertility day, va bene, ministra. E allora datemi (anche) più musei e più libri. Più orti e più verde. Più grani antichi e varianti di pesche, di broccoli, di patate dolci. Datemi più laboratori per chiudermici dentro con bambini e adulti e svariate latte di colori accesi, per ridipingere il mondo.
Datemi carta e penna, carta e carboncino, bombolette spray e muri grigi da rianimare.

Voglio essere fertile. Voglio partorire un sacco di idee, di parole, di cose. Voglio essere parte di un Paese fertile, dove in ciascuno di noi c'è un frammento di Giotto e di Caravaggio, di Dante e di Leopardi. Ma anche molto meno: c'è un frammento di chi ha dissodato valli e costruito armaceri e potato vigne blu arrampicate sulle alture. Di chi ha costruito aratri, carri, volte romaniche, bifore, rosoni, altalene. 

Voglio essere scrittrice, pittrice, contadina e allevatrice. Voglio allevare gatti randagi, cani abbandonati, piccioni cittadini color cemento. Farfalle. Unicorni, magari. 

Voglio vivere in un Paese fertile, dove si può immaginare qualunque cosa, e poi realizzarla. 
Che i bambini sono solo gli utilizzatori finali del progetto fertilità. E tutte le nostre vite hanno bisogno d'essere costantemente inseminate, impollinate, fecondate. Di parole, di note, di immagini. Di verdure, di musi, di frutti con la buccia o senza, di idee con la buccia o senza. Tutti pieni di semi. Perché la cosa è così: tutto ciò che vale la pena ha semi da reinvestire nel progetto generale. Siamo solo tramite d'una impollinazione cosmica continua. 

Fertility Day. Oggi, sì. E anche domani, e dopo. 
Che se si smette di produrre semi, di cercarli, di farli germinare. Se si smette di fertilizzarsi e fertilizzare. Eh. Se si smette, ci si trasforma in qualche ministro, o in Salvini. Brr.

*** Anna MALLAMO, 'facebook', 1 settembre 2016, qui


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