Non votano come vorremmo?
Semplice: la prossima volta niente diritto di voto.
Oppure un bel test: per capire, anticipatamente, se la pensano come noi.
E se non la pensano come noi, sono vecchi, ignoranti e populisti. Che non capiscono le 'magnifiche e progressive sorti del futuro'. Le quali sono, naturalmente, solo quelle che vanno bene a noi e per noi.
Dunque, la prossima volta, nessun diritto di voto.
Perché è inutile: sono materie troppo delicate.
Da riservare a intellettuali acculturati. Che hanno studiato, conoscono, capiscono.
E la democrazia?
Per carità, va bene: chi la mette in discussione? Siamo democratici, figuriamoci.
Però la democrazia funziona se, e solo se, sancisce ciò che pensiamo noi.
Ma informare e convincere, con argomenti e non con manipolazione, chi non la pensa come noi?
E magari cambiare la realtà e le politiche che producono sofferenza e sano rifiuto a quegli 'ignoranti brutti-e-cattivi' che non capiscono e non votano come noi?
Troppo difficile. Lungo e complicato. Un processo che richiede troppo tempo e fatica. Ci vuole pazienza. E intelligenza.
Sì, si chiama politica.
Ma siamo nell'epoca dell'agire, mica del riflettere e far riflettere.
La prossima volta limitiamo il diritto di voto.
Votano solo gli intelligenti che la pensano come noi. E gli altri?
Non ci saranno più gli altri.
*** Massimo Ferrario, Post-Brexit, stop al diritto di voto?, 'facebook', 26 giugno 2016, qui
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