sabato 3 ottobre 2015

#FAVOLE & RACCONTI / L'Uomo del Sud e l'Uomo del Nord (M. Ferrario)

L’Uomo del Sud incontrò l’Uomo del Nord al tramonto.
Il sole stava incendiando il mare dei suoi ultimi bagliori, prima di immergersi. 
In un angolo della costa, su uno scoglio che si insinuava in acqua comodo e largo, l’Uomo del Sud si godeva la brezza. Seduto, la schiena mollemente appoggiata a un masso,  le gambe abbandonate, i piedi ad accarezzare la spuma, gli occhi appena socchiusi, il respiro rilassato. 

L’uomo del Nord irruppe da dietro: un secondo per  un’occhiata circolare, che unisse velocemente lo scoglio all’orizzonte, e dopo una battuta di apprezzamento per lo spettacolo naturale, spezzò il silenzio.
«Proprio l’ora giusta per una bella pescata», iniziò.

L’Uomo del Sud, come al rallentatore, fece lievitare lo sguardo sino alla sua altezza: senza proferire parola. 
Poi riabbracciò il largo.

«Vedo invece che lei non pesca».
All’Uomo del Sud parve maleducato non rispondere e così lasciò uscire un sospiro: 
«No».
«Io, al suo posto, avrei già la canna in mano».

Stavolta l’Uomo del Sud pensò che non fosse più maleducazione non rispondere e  non disse nulla.
«Anzi, guardi, due canne, non una. Visto che la natura ci ha dato due mani… una canna in una mano e una nell’altra. E pesci a volontà. Da farsi un’abbuffata…»

L’Uomo del Sud continuava a tacere: non era sullo scoglio, era nel mare, era nel sole che affogava, era nella luce che si infuocava.

«Con queste acque incontaminate e pescose – riprese l’Uomo del Nord - non solo un’abbuffata per me, mi farei, ma ne raccoglierei tanto, di pesce, da vendere e sfamare moglie, figli e parenti…».

All’orizzonte, il cerchio, ormai rosso sangue, stava toccando il mare. 

L’Uomo del Nord era chiuso nelle sue fantasie: le due canne non gli bastavano più.
 «Ci si lamenta della fame nel mondo. Basterebbe un po’ di iniziativa. Darsi da fare. Rimboccarsi le maniche. Le due canne naturalmente sono per partire. Poi, con i soldi dei primi pesci, bisogna investire. 
Una barca, delle reti. Si va al largo, si pesca di più e si guadagna di più. Mi segue?».

L’Uomo del Sud si rassegnò a condividere l’Uomo del Nord con la magia quasi sacra del momento: laggiù, all’orizzonte, il mare si stava mangiando il sole. Ancora un attimo, un attimo soltanto, ed ecco, il rito di tutte le sere si era compiuto.

Adesso l’Uomo del Sud poteva fissare negli occhi l’Uomo del Nord. 
«La seguo. E poi?».

L’Uomo del Nord trasecolò. 
«Ma come “e poi”! Si continua, no?!. Si investe e si amplia l’attività. Da una barca, si passa a un peschereccio: tanti marinai pagati per pescare. E da un peschereccio a più pescherecci. Nasce un’impresa: tanto lavoro, tanti soldi. Niente più fame e niente più disoccupazione».

Cominciavano ad allungarsi le ombre della sera. 
La brezza iniziava a pungere la pelle scottata dal caldo della giornata.

Nella pausa che l’Uomo del Nord si era concesso, l’Uomo del Sud, lentamente, inserì un secondo:
«E poi?».

Fu l’inizio della fine. 

L’Uomo del Nord ripartì come una valanga che non può fermarsi che a valle. 
«L’impresa, una volta creata, non è mai terminata: va accudita, migliorata, alimentata, sviluppata. Si conquista il mercato, si acquistano altre imprese, ci si diversifica: dai pesci all’alimentare, all’agricoltura, all’industria, alla finanza. Un volume di attività che va costantemente organizzato, gestito, orientato. Può nascere un gruppo: internazionale, multinazionale, globale». 

L’Uomo del Sud attese qualche secondo dopo quella che l’Uomo del Nord pensava fosse la naturale conclusione della sua fantasia. 

Quindi, per l’ultima volta, insistette: 
«E poi?».

L’Uomo del Nord rimase interdetto. C’era da aggiungere ancora qualcosa?
«Be’, certo,  soldi e soddisfazione non mancano, a fare l’imprenditore. Ma il successo bisogna sudarlo. Fatica, sacrificio. Tanto lavoro. E quindi… alla fine uno ha sicuramente diritto a un po’ di vacanza. Ma con i soldi fatti, ci si compra tutto. Si cerca qualche posto ancora sperduto nel mondo e ci si gode la natura tranquilli e beati…».

«Appunto quello che cerco di fare io tutti i giorni quando non arrivano quelli come lei», rispose l’Uomo del Sud.
Si era alzato e si stava già incamminando verso casa.

*** Massimo Ferrario, L'Uomo del Sud e l'Uomo del Nord, 1013-2015, per Mixtura - Riscrittura di un famoso racconto di autore anonimo. 

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