martedì 2 giugno 2015

#LIBRI PIACIUTI / L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome, di Alice Basso (recensione di M. Ferrario)

Alice BASSO
L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome, Garzanti, 2015
pagine 271, € 14,00, ebook € 9,99

Lei si è scelta il mestiere che più le consente di esprimere la sua eccezionale capacità di mettersi nei panni degli altri, capendone la personalità profonda, sentendone le emozioni intime, interpretandone i pensieri più nascosti: quello di 'ghostwriter'. Ed è in questo ruolo che conosce un giovane scrittore in crisi, una autrice di volumi sugli angeli, un commissario di polizia. 
Con questi personaggi ed altri minori ma non meno vividi e meno scolpiti (la sorella, il capo della sua casa editrice, una liceale, di talento e fuori dagli schemi, che sembra incarnare la protagonista da piccola) si sviluppa una vicenda assai articolata, che non smette di incuriosire e spiazzare, sino ad un finale mozzafiato in cui la protagonista conferma la sua sconcertante abilità nell'usare le sue virtù empatiche e nel cogliere e mettere insieme i dettagli che danno la soluzione al fatto in cui si trova implicata.

Un esordio brillante, che non dovrebbe passare inosservato: una giovane autrice che ha tutto per ammaliare e sedurre.
Una storia che ti afferra e non ti lascia, ricca di tensione e colpi di scena. Ci entri dentro da subito, intrigato e messo a tuo agio da uno stile e un ritmo sfolgoranti e scoppiettanti, sempre al massimo, e non ne vorresti più uscire, catturato dall'intreccio degli eventi che si susseguono, ma soprattutto stregato dalla protagonista: un tipo ribelle e anticonformista, accattivante nella sua originale e simpatica asocialità e di una perspicacia genialoide che stupisce e conquista.
Linguaggio colorito, vivace, diretto, mai banale. Ironia raffinata, disseminata in giuste dosi, che apre al sorriso intelligente. Descrizioni inframmezzate da dialoghi, leggeri, ma elaborati con cura e acume, mai scontati. Cadenza incalzante, che non ti fa fermare le pagine.

Al termine del libro è riportata una breve intervista all'autrice, che rivela come è nata la figura della protagonista e quanto c'è di autobiografico in alcuni aspetti della vicenda raccontata. La rivelazione più importante è una rassicurazione: sembra sia già in cantiere la prossima puntata. La stravagante, ma brillante, 'ghostwriter' non ci lascerà.

*** Massimo Ferrario, per Mixtura

«
Dopo un attimo sento le mani di Riccardo scivolarmi sulle spalle. 
«Hai capito cos’è questa, vero, Vani?» mi dice. Ma adesso parla molto più piano. Il suo tono fa il paio con le luci basse e morbide. Non c’è più traccia della giocosità del nostro dialogo in macchina. È come se fossimo arrivati al dunque: alla fine dell’ultimo gioco di prestigio, quando al mago non resta che inchinarsi umilmente e sperare nell’applauso del pubblico. 
«La scena della pasticceria», mormoro io. La scena del suo – del nostro libro. Il capitolo in cui i due protagonisti, Art e June, si rincontrano per caso in una pasticceria deserta, di notte, e tutta la dolcezza, la speranza, la bellezza che c’è in loro e nelle loro vite trova un momento di celebrazione e di pace. La scena in cui, fra le altre cose, si confidano ciò che sapevano da un pezzo, e cioè di essere innamorati l’uno dell’altra.
Ho paura che sotto le sue mani Riccardo avverta quanto sono tesa. In effetti mi sento una porcellana sul punto di andare in frantumi. Quando inizia a stringermi lievemente le spalle, sussulto. Non può non accorgersene. Per tutta risposta, la sua presa si fa ancora più salda. 
«Tu mi hai regalato un libro, Vani. Mi hai regalato il successo. Mi hai regalato tutto quello che ho e che sono adesso. Io non ho un libro da regalarti, però ho la scena della pasticceria. È la cosa migliore che abbia mai fatto, la più preziosa che mi appartenga. Perché è tutta farina del mio sacco, una volta tanto. Una delle poche cose di cui posso dire che sia veramente mia. Ecco: te la regalo. Stasera è tutta vera ed è tua, è per te.» (Alice Basso, L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome, Garzanti, 2015)
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