giovedì 8 gennaio 2015

#LIBRI PIACIUTI / Nonostante il titolo

Håkan NESSER, Confessioni di una squartatrice, romanzo, p. 368,  2012, € 18,00, ebook € 2,99

Håkan Nesser è un autore collaudato: anche questo libro lo conferma. 
Conosco da anni le sue trame, sempre coinvolgenti. Confesso però stavolta di aver dovuto superare un certo fastidio suscitato dal titolo: che parrebbe annunciare una storia ‘horror’. 
Ma ho fatto bene a vincere la ritrosia. La vicenda è invitante proprio perché oscura, ma non truculenta; anche se emana in ogni pagina un’atmosfera un po' plumbea, colorata sin dall'inizio dalla morte dolorosa e improvvisa della moglie del commissario chiamato a indagare su un vecchio duplice caso, solo apparentemente risolto.

La lettura procede lenta, ma mai noiosa: sottolineata da riflessioni anche psicologiche sulla vita in generale e ricca di notazioni mai superficiali sulla protagonista e sui personaggi che le si muovono attorno (i due mariti, il figlio), nonché sulla nuova esistenza del commissario: neovedovo e con cinque figli, sia pure grandi, cui in qualche modo badare.

Spesso i gialli vengono considerati una sottocategoria del romanzo. Non è questo il caso. Qui il racconto è denso, ampio, sostenuto da uno stile che sa narrare attraverso un sapiente gioco di fatti grandi e piccoli che suscitano attese e sorprese e l’uso di un linguaggio ben costruito, che conosce la psicologia umana, soprattutto nei suoi risvolti più ‘ombrosi’ e sofferti.

Una conferma di quanto sopra è che, chiuse le pagine del libro, le due figure della ‘squartatrice’ e del commissario non scompaiono immediatamente, ma restano, almeno per un po’, a fare compagnia al lettore. Ed è una compagnia in qualche modo ‘dolce’: come se si fosse costruito un  legame non solo cartaceo.  (mf)



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