Consapevolmente. Dolosamente.
Tanto è 'impossibile' che si rompa il cavo.
Hanno disattivato i freni per non fermare l'impianto.
(1) Perché fermare l'impianto, che aveva manifestato disfunzioni evidenti, per procedere alle riparazioni necessarie, significava produrre un danno economico alle casse della funivia. E, in subordine, alla economia del turismo locale.
(2) Perché tutti - loro, responsabili dell'impianto, e noi - viviamo un tempo in cui i soldi sono l'unico Dio cui inchinarsi.
Un Dio, questo sì, da scrivere con la maiuscola.
Sono le prime ipotesi giudiziarie che escono dalla istruttoria in corso sulla tragedia della Funivia del Mottarone ed è rituale dire che bisogna attendere il giudizio della magistratura. Ma quando le ipotesi paiono essere evidenze, anche fotografiche, si possono anticipare riflessioni inesorabili e neppure tanto originali, non su 'come va il mondo', ma su 'come continuiamo a farlo andare'.
Le vite umane sono buone per la retorica.
Quella che ammorba i funerali.
E che insulta le vittime, tra presidenti, ministri, vescovi e generali schierati in pompa magna, nelle giornate di commemorazione. Talmente inflazionate che ormai non bastano più le date del calendario dell'anno per prendere in giro il dolore di cui troppo spesso (quasi sempre) siamo la causa principale.
E' banale dire che ciò che unicamente conta, se stiamo alla dura realtà dei fatti che soli svelano inoppugnabilmente la nostra ipocrisia, sono i Soldi, magari uniti in triplice sinergia con l'accoppiata Potere-Successo.
E peraltro non sarebbe difficile 'vedere' che quello che pilota, in maniera più o meno consapevole, la cultura da cui tutti siamo avvolti è la logica perversa della coazione infinita a fare, produrre, realizzare, investire, intraprendere, capitalizzare, profittare, sfruttare, speculare, cumulare, incrementare, crescere.
Che si unisce ad una visione maniacale che aborre vincoli, limiti, regole, norme, procedure: di per sé solo e sempre intesi come impaccio, freno, ostacolo, ingombro, pastoia, burocrazia all'azione, 'naturalmente e 'strutturalmente', benefica del singolo.
E spaccia tutto quanto sta in questa tossica visione del mondo per 'libertà': confondendo questa nobile dimensione, che può vivere solo dentro un contesto che la 'contenga', con la 'licenza' di fare i propri comodi più egoistici.
Ma se uno osa dire tutto questo, naturalmente, è 'ideologico'.
Quelli del Dio-Profitto, invece, sono 'pragmatici'.
*** Massimo Ferrario, Funivia Mottarone, l'unico Dio, per Mixtura
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