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sabato 31 luglio 2021

#SGUARDI POIETICI / Quando vidi (Massimo Salvadori)

Quando vidi
per la prima volta, in sogno
volare alte le cicogne
al mio risveglio
pensai fosse un peccato
che loro non portassero
i bambini.
E che gli uomini
da grandi
perdessero le ali.

*** Massimo SALVADORI, insegnante e poeta, facebook, 21 luglio 2021, qui


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#VIGNETTE / Niente vaccini per l'Africa (Vauro)

VAURO, 1955
vignettista, scrittore, giornalista
facebook, 30 luglio 2021, qui

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venerdì 30 luglio 2021

#SGUARDI POIETICI / Io avrò sempre una scarpa (Franco Arminio)

Io avrò sempre una scarpa
piena di fango,
porterò sempre nel mio cuore
l'aria dell'osteria in cui sono cresciuto.
Se ho luce non la prendo ai mercatini
dove si vende la luce,
mi esce da dentro,
è la luce della morte
che mi ha attraversato a tre mesi
e mi è rimasta impigliata dentro.
Mia madre e mio padre
stanno sempre al mio fianco
e pure il mio paese non sarà mai neve
da scuotere e far cadere dall'ombrello.
Sono così, sono ancora una bestia,
non mi lascio levigare da niente 
e da nessuno.
Affilo i pensieri sulla pietra ruvida
del cuore.

*** Franco ARMINIO, poeta, scrittore, paesologo, facebook, 27 luglio 2021, qui


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#SENZA_TAGLI / Accogliere le perdite (Manuela Toto)

La verità è che non possiamo vincere sempre.
Non possiamo fare tutto.
Non possiamo esserci sempre e nemmeno esserci per tutti.
Non possiamo essere infallibili, sempre disponibili, onnipresenti e nemmeno onnipotenti.
La verità è che siamo infinitamente grandi e insieme profondamente vulnerabili.
Non siamo forti O deboli.
Siamo forti E deboli, insieme.
E proprio quando siamo più vulnerabili diventiamo più coraggiosi, fino alla verità che ci fa dire: “Stavolta non ce la faccio”.
La congiunzione che ci mette insieme i pezzi non è una “O” disgiuntiva, che separa, ma una “E” che congiunge e mette sullo stesso piano fallimenti e successi.
Siamo forti E deboli
Siamo così tutti.
Pieni di contraddizioni.
Solo che quando si è esposti come lei, la contraddizione di cui siamo impastati tutti sembra fare più rumore.
Simone Biles, star americana della ginnastica artistica, forte e fragile insieme, rinuncia alla possibilità del quinto oro olimpico E ha già vinto quattro volte la medaglia d’oro.
Accogliendo la sua fragilità di questo momento, forse ha vinto qualcosa di diverso, ma non meno importante.
Chi accetta i propri limiti non perde mai davvero.

*** Manuela TOTO, psicologa, consulente, facebook, 28 luglio 2021, qui


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#VIGNETTE / Simone Biles (Mauro Biani)

Mauro BIANI, 1967
'la Repubblica', 29 luglio 2021, via facebook, qui

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giovedì 29 luglio 2021

#SGUARDI POIETICI / Ognuno deve avere (Montserrat Abelló)

a Virginia Woolf
Ognuno deve avere
una stanza tutta per sé.
E un cortile azzurro
dove far passeggiare i dubbi.

Oltre il sole
vivranno il desiderio
e la nostalgia
della prima parola.

E il sorriso
che si è perduto
e non si ritrova più.

Ma dolce sarà
l'ombra della sera,
dietro le nubi,
aperta come un giglio.

*** Montserrat ABELLÓ i SOLER, 1918-2014, poetessa e traduttrice spagnola in lingua catalana, da Parole non dette, 1981, 'il canto delle sirene', 28 luglio 2021, qui


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#VIGNETTE / Vaccini obbligatori (Stefano Rolli)

Stefano ROLLI
'Il Secolo XIX', 28 luglio 2021, via facebook, qui

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mercoledì 28 luglio 2021

#SGUARDI POIETICI / Nasciamo, moriamo (Massimo Salvadori)

Nasciamo, moriamo
si vive nel mezzo
ogni volta
da capo.
A volte tocchiamo qualcuno
e d’improvviso sappiamo
che il tempo
è uno solo.
La spina
di un fiore.

*** Massimo SALVADORI, insegnante e poeta, facebook, 22 luglio 2021, qui


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#VIDEO / Normale di Pisa, l'insegnamento di tre donne

 

NORMALE DI PISA
La contestazione di tre allieve alla cerimonia dei diplomi: 
«Avete incoraggiato un sistema elitario» 
'open', 23 luglio 2021, qui

Un intervento formale e ufficiale a tre voci: Virginia Magnaghi, rappresentate degli allievi e delle allieve del Corso di Lettere; Valeria Spacciante,  Rappresentate del Corso di Lettere; e Virginia Grossi

 «Noi crediamo che la scuola non sia senza colpe, avete reso l’università un’azienda. Perseguendo solo il profitto». 
«Ha infatti promosso quella retorica dell’eccellenza e della meritocrazia che legittima il taglio delle risorse. Ha incoraggiato la creazione di piccoli poli di eccellenza iper finanziati. La scuola ha perseguito la deregolamentazione del personale esternalizzato di mensa e biblioteca. E ha rinunciato a una presa di posizione esplicita nel dibattito pubblico: questo silenzio è stato condiviso dalla maggioranza del corpo docenti. L’impegno civico è passato in secondo piano rispetto alla produzione scientifica. Perché l’impegno nel dibattito, lo schierarsi apertamente a favore di una certa posizione è considerato una macchia di cui l’accademico non deve sporcarsi? Questa disabitudine all’impegno, questa autoreferenzialità sono pericolose».

Al di là dei contenuti delle tre relazioni, condivisibili o meno (per quel che conta il mio accordo è totale), encomiabile la modalità: rispettosa verso l'istituzione e le persone che la compongono, anche se estremamente dura nel merito delle questioni sollevate, analizzate con abbondanza di argomenti supportati da dati puntuali e documentati. 
Un video che andrebbe proposto in sede formativa a 'formatori' e insegnanti, come modello di espressione di un dissenso senza sconti, supportato da numeri e logica ed esposto con una nettezza di posizione impareggiabile. 
Sommersi da ambiguità, ipocrisia, reticenza e conformismo, avremmo davvero bisogno di persone e professionisti come queste tre donne: 'intelligenti' (nel senso più pieno dell'etimologia) e dotate di schiena diritta. (mf)

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#VIGNETTE / Assemblea Costituente 1948 (Natangelo)

NATANGELO, 1985
'il Fatto Quotidiano', 27 luglio 2021, qui


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martedì 27 luglio 2021

#SGUARDI POIETICI / E' l'amore (Elisabetta Bagli)

Stasera l’aria è differente;
è gonfia del silenzio stanco
della natura misteriosa e languida;
è carica della forza muta
delle parole pronte all’esplosione.
Voglio volare incontro al cielo
e toccare i suoni impercettibili
delle nuvole dopo la tempesta.
Voglio aprire il mio cuore
ai colori delle onde, mentre grida
l’amore selvaggio della primavera.
Forse pensi che sia pazza
quando cerco il vento sulla pelle
e corro nuda nella notte.
Forse credi che sia folle
se voglio stendermi sull’alba
e respirare il canto dei gabbiani.
È l’amore che esala il suo profumo,
che strozza il respiro in gola,
che mi rende libera di vivere.
È l’amore che palpita tra le tue braccia,
mentre nei tuoi occhi limpidi
leggo il mare e le stelle.

*** Elisabetta BAGLI, 1970, poetessa, scrittrice, saggista, traduttrice, E' l'amore, 'poeticon', 15 maggio 2021, qui


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#VIGNETTE / Vedrai, non sentirai niente (Stefano Rolli)

Stefano ROLLI
facebook, 24 luglio 2021, qui

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lunedì 26 luglio 2021

#SGUARDI POIETICI / Approdi (Adelina Campagnari)

Respingo il sentimento trasandato
l’attenzione interessata
le parole dette per dire
Respingo il dito puntato
la noia della maldicenza
Raccolgo l’indifferenza
la metto nell’indifferenziata
li c’è posto per tutto
Ascolto vedo sento
tutto arriva
molto ora non passa
rimane l’attenzione
la morbida sensazione
di leggera brezza profusa
da un sentimento vero
L’aroma di fresco
il profumo delle lenzuola pulite
il candore del bianco
disteso al sole

*** Adelina CAMPAGNARI, Approdi, 'poeticon', 10 luglio 2021, qui


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#VIGNETTE / Apertura Olimpiadi (Marco De Angelis)

Marco DE ANAGELIS
facebook, 24 luglio 2021, qui

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domenica 25 luglio 2021

#SGUARDI POIETICI / Partenze e ritorni hanno lo stesso profumo (Luciana Raggi)

Partenze e ritorni hanno lo stesso profumo
li guida la stessa mano misteriosa.

Equazioni dalle incognite infinite
non hanno limiti né soluzioni impossibili.

Si parte scomodi con la valigia vuota
da riempire col nuovo che s’incontra.

Nell’andare restano orme fra le ombre
e prima di arrivare è già nato potente
il desiderio di tornare.

Nell’andare si sente il profumo del ritorno
come nella stanchezza della sera il profumo del giorno.
Si parte per partire per cambiare

ma pesano i ricordi
e anche nell’andare si viaggia per tornare.

*** Luciana RAGGI, poetessa, Partenze e ritorni hanno lo stesso profumo, 'poeticon', 29 maggio 2021, qui


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#VIGNETTE / Metodo Voghera contro i No-Vax (Natangelo)

NATANGELO,  1985
'il Fatto Quotidiano', 24 luglio 2021, qui

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sabato 24 luglio 2021

#SGUARDI POIETICI / Ripartire (Donatella Rabiti)

Quante volte bisogna sbagliare
la strada?
Quante volte occorre
rimettersi in marcia
passando accanto a un fossato
pattumiera dei
nostri rifiuti?

Ancora una volta.
Sempre un ripartire
che promette
di farci arrivare
all’argine che ci separa
dalla verità.

Si riapre il mondo
all’alba di
un nuovo oggi.

*** Donatella RABITI, Ripartire, 'poeti con', 26 giugno 2021, qui


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#MOSQUITO / Io ho la fortuna di parere un coglione (Giacomo Leopardi)

Io ho la fortuna di parere un coglione a tutti quelli che mi trattano giornalmente, e credono ch'io del mondo e degli uomini non conosca altro che il colore, e non sappia quello che fo, ma mi lasci condurre dalle persone ch'essi dicono, senza capire dove mi menano. Perciò stimano di dovermi illuminare e sorvegliare. E quanto alla illuminazione, li ringrazio cordialmente; quanto alla sorveglianza, li posso accertare che cavano acqua col crivello.

*** Giacomo LEOPARDI,  Io ho la fortuna di apparire un coglione, da Lettera a Pietro Brighenti, 1827, in 'libriantichionline.com', qui


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#VIGNETTE / Moral suasion (Stefano Rolli)

Stefano ROLLI
facebook, 23 luglio 2021, qui

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venerdì 23 luglio 2021

#SGUARDI POIETICI / Bilancio dello sperperatore (Fabio Pusterla)

Tutte le mie ricchezze
le ho gettate al vento
in una sola notte
o forse due.

I talenti che avevo: sperperati.
Scomparse le onde del mio mare,
asciutti i fiumi. Le stelle
ho voluto spegnere una dopo l'altra:
come un gioco. E ho regalato il buio
a un commerciante di luce.

Non ho tenuto fede
a nessuna promessa,
ho perso ogni cosa
con piena volontà.

*** Fabio PUSTERLA, 1957, poeta svizzero, Bilancio dello sperperatore, da Pietra sangue, Marcos y Marcos, 1999, in 'il canto delle sirene', 19 luglio 2021, qui

REMBRANDT, 1606-1669
Figliol prodigo dissipa i beni con una prostituta (1635 ca)

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#VIGNETTE / Far West a Voghera (Natangelo)

NATANGELO, 1985
'il Fatto Quotidiano', 22 lugli o2021, via facebook, qui

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giovedì 22 luglio 2021

#SGUARDI POIETICI / La primavera della quarantena (Antonietta Cianci)

Cosa resta
della povera carne
quando sotto il cielo di marzo
il ciliegio fiorisce
nonostante il contagio
E non contano le nostre lacrime
se, cadendo uno per uno, 
non c’è primula che non spunti
O rondine che non torni
Non importa se abbiamo paura
il sole sorge e tramonta
mentre guardiamo dalla finestra 
l’inesorabile andare del giorno
Siamo briciole di un universo
che crediamo ci appartenga
con il solo potere 
di non sprecare
il tempo, tanto o poco, che ci è destinato.

*** Antonietta CIANCI, 1980, poetessa, La primavera della quarantena, 'formicaleone.com', 18 giugno 2021, qui


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#SENZA_TAGLI / Ma è servita l'educazione alla diversità? (Matteo Bussola)

Ogni volta che leggo qualche dichiarazione da parte di quelli che infilano la "famiglia naturale" o Dio o la Patria in ogni discorso, solo per giustificare i propri pregiudizi, penso sempre a che bambini devono essere stati. Perché spesso si tratta di miei coetanei, e noi bambini o bambine a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta siamo cresciuti leggendo fumetti o vedendo storie che dovrebbero averci educati alla ricchezza delle diversità.

I primi esempi che mi vengono:
- Peter Parker è stato cresciuto da due vecchi zii (ed è diventato un supereroe, quindi evidentemente non è venuto su tanto male).
- Superman è un alieno adottato da una coppia sterile che ha accolto di nascosto un bambino immigrato irregolare.
- Batman è cresciuto avendo come padre un anziano maggiordomo.
- I Fantastici Quattro sono una famiglia composta da una coppia di fidanzati e due amici che vivono tutti assieme, questi scostumati. 
- In Topolino e in Paperino ci sono solo zii e nipoti, manco la traccia di una mamma e un papà.
- Heidi viene cresciuta dal nonno montanaro.
- Sampei viene cresciuto dal nonno pescatore.
- Conan viene cresciuto dal nonno su un'isola deserta e si innamora di una bambina straniera che parla con i gabbiani.
- Georgie è un'orfana che si innamora dei suoi fratellastri.
- Lady Oscar e La Principessa Zaffiro hanno una doppia identità sessuale.
- Lupo Alberto ha un'eterna storia d'amore con una gallina.
- Il protagonista di Ranma 1/2 è un ragazzo che, quando viene a contatto con l'acqua, si trasforma in una ragazza, mentre il padre si trasforma in un gigantesco panda.
- In Lamù un terrestre ha una storia d'amore con un'aliena.

Potrei proseguire a lungo (...).
Chissà cosa è andato storto.

*** Matteo BUSSOLA, scrittore, facebook, 21 luglio 2021, qui


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mercoledì 21 luglio 2021

#SGUARDI POIETICI / Sono come un occhio di cavallo (Ana Blandiana)

Sono come un occhio di cavallo
riparato dal mondo.
Non chiedermi
quando sarò da te
quali alberi e quali fiori
ho incontrato.
Io vedo soltanto il sentiero
e di tanto in tanto
le ombre delle nuvole
inviarmi messaggi
che non capisco.

*** Ana BLANDIANA, 1942, poetessa romena, Sono come un occhio di cavallo, da Ottobre, Novembre, Dicembre, 1972, in Ana Blandiana, Un tempo gli alberi avevano occhi, Donzelli, Roma 2004, traduzione e cura di Biancamaria Frabotta e Bruno Mazzoni, segnalata in 'fili d'aquilone', n. 4, ottobre-dicembre 2006, qui


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#CIT / Diversità e vincenti (Fabrizio De André)

Fabrizio DE ANDRE',  1940-1999
cantautore 
facebook, 16 luglio 2021, qui

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#VIGNETTE / Caldo boia (Walter Leoni)

Walter LEONI
facebook, 19 luglio 2021, qui

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martedì 20 luglio 2021

#SGUARDI POIETICI / Il mondo (Massimo Salvadori)

Il mondo
spiegava la maestra 
è tutto quello che ci accade 
cielo e terra, dopotutto
sono nostre convenzioni.
Ascolto il silenzio che parla quasi nudo
penso che tutto è stato scritto
anche il canto dei pesci nel profondo
la luce delle stelle che annunciano il mattino.
Eppure resta ancora tanto da dire
chi siamo 
dove andiamo
qualche volta
fatti sentire.

*** Massimo SALVADORI, insegnante e poeta, facebook, 19 luglio 2021, qui


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#MOSQUITO / L'invidia come meccanismo di difesa (Umberto Galimberti)

Più che un vizio, l'invidia è un meccanismo di difesa, un tentativo disperato di salvaguardare la propria identità quando si sente minacciata dal confronto con gli altri. Un confronto che l'invidioso da un lato non sa reggere e dall'altro non può evitare, perché sul confronto si regge l'intera impalcatura sociale. [...]

Non possiamo conoscere noi stessi se non confrontandoci con gli altri, per cui al fondo di ogni valutazione di noi, c'è sempre qualcuno con cui ci siamo confrontati. La dinamica di una società è l'effetto di questa spinta comparativa. E chi dalla comparazione si sente diminuito ricorre all'invidia per proteggere il proprio valore attraverso la svalutazione degli altri. [...]

Tra invidia e superbia c'è una sottile parentela dovuta al fatto che il superbo, se da un lato tende a superare gli altri, quando a sua volta viene superato non si rassegna, e l'effetto di questa non rassegnazione è l'invidia.

*** Umberto GALIMBERTI, 1942, filosofo, psicoanalista, da da I vizi capitali e i nuovi vizi, Feltrinelli, 2009, in 'libriantiochionline.com', qui



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#VIGNETTE / La mia libertà (Fabio Magnasciutti)

Fabio MAGNASCIUTTI
facebook, 18 luglio 2021, qui

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lunedì 19 luglio 2021

#SGUARDI POIETICI / Non stremarti ad aspettare (Franco Arminio)

Non stremarti ad aspettare
disgrazie più grandi,
il dolore ha dato il massimo.
Ora è profondo solamente
chi ammira, ringrazia, perdona.
E pensa che non sei morto
stamattina. 
Era possibile. 
È accaduto sicuramente
ad altri che non conosci. 
Non pensare 
a chi non si fa trovare. 
Pensa a spostare di un millimetro
l'asse della tua giornata. 
Basta poco e c'è una luce nuova, 
un attimo innocente, 
immacolato.

*** Franco ARMINIO, 1960, poeta, scrittore, paesologo, facebook, 16 luglio 2021, qui


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#MOSQUITO / Gli uomini vuoti (Haruki Murakami)

Quelle che T.S. Eliot chiamava «gli uomini vuoti». Persone insensibili che coprono questa loro mancanza di immaginazione, questo loro vuoto, con un ammasso di segatura, e senza rendersene minimamente conto se ne vanno in giro per il mondo a tentare di imporre a tutti i costi questa loro ottusità agli altri, mettendo in fila parole vuote e senza senso. [...] Gente priva di immaginazione, intollerante, senza orizzonti. Gente che vive una realtà fatta di convinzioni tutte sue, slogan vuoti, ideali orecchiati qua e là, sistemi rigidi.

Sono queste le persone che a me fanno davvero paura. Le temo e le disprezzo. Naturalmente, anche capire ciò che è giusto e sbagliato è importante. Ma nella maggior parte dei casi, ognuno col tempo può correggere i propri errori di valutazione. Se si ha il coraggio di riconoscere i propri errori, il più delle volte è possibile rimediare. Ma la ristrettezza di vedute, la rigidità di chi è privo di immaginazione ha una natura simile a quella dei parassiti. Si trasferiscono da un organismo all'altro, mutano di forma e continuano a vivere e a proliferare. Sono casi senza speranza.

*** Haruki MURAKAMI, 1949, scrittore giapponese, Kafka sulla spiaggia, 2002, Einaudi, 2008, anche in 'libriantichionline.com', qui


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#VIGNETTE / Olimpiadi al tempo del Covid (Stefano Rolli)

Stefano ROLLI
'Il Secolo XIX', 18 luglio 2021, via facebook, qui

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domenica 18 luglio 2021

#SPILLI / Malafede (Massimo Ferrario)

«Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. » (art. 16, Cost.) 

Ecco la fonte costituzionale di ogni possibile ‘green pass’. 

Chi parla di ‘follia anticostituzionale’ e di ‘società orwelliana’ (Giorgia Meloni) non sa di cosa parla. 
Oppure lo sa e, come sempre, è in malafede
A maggior ragione quando firma manifesti fascistoidi pro Orban (Meloni, Salvini). 

*** Massimo Ferrario, Malafede, facebook, 17 luglio 2021, qui


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#SGUARDI POIETICI / Dovremmo (Ana Blandiana)

Dovremmo nascere vecchi,
già dotati d'intelletto,
capaci di scegliere la nostra sorte in terra,
quali sentieri si avviano dal crocevia d'origine
e irresponsabile sia solo il desiderio di andare avanti.
Poi, andando, ringiovanire, ringiovanire sempre più,
maturi e forti arrivare alla porta della creazione,
varcarla e nell'amore entrando adolescenti,
essere ragazzi alla nascita dei nostri figli.
Sarebbero più vecchi di noi comunque,
ci insegnerebbero a parlare, per addormentarci ci cullerebbero,
e noi scompariremmo sempre più, divenendo sempre più piccoli,
come un chicco d'uva, come un pisello, come un chicco di grano...

*** Ana BLANDIANA, 1942, poetessa romena, Dovremmo, da Il tallone vulnerabile, 1966, in Ana Blandiana, Un tempo gli alberi avevano occhi, Donzelli, Roma 2004, traduzione e cura di Biancamaria Frabotta e Bruno Mazzoni, segnalata in 'fili d'aquilone', n. 4, ottobre-dicembre 2006, qui


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#VIGNETTE / Cuba (8Max)

8MAX (Massimo Ottavi)
facebook, 17 lugli o2021, qui

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sabato 17 luglio 2021

#SGUARDI POIETICI / Invettiva inaugurale (Valerio Magrelli)

Rilanciare le imprese del Vate,
ma senza sommergere Vienna di volantini.
Piuttosto, bombardare il mondo intero
di profilattici. 
Preserviamo la Terra dall'uomo!
Figli: pochi , e amatissimi.
La Terra: messa in salvo.

*** Valerio MAGRELLI, 1957, poeta, scrittore, saggista, poeta, Invettiva inaugurale, in Foglie d'erba, 7 poesie raccolte da Luca Mastrantonio, 'Sette', 16 luglio 2021



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#MOSQUITO / Dare l'anima (Doris Bellomusto)

Amare non è mai facile, richiede attenzione continua, presenza e pazienza. Io sono sempre in debito. Mi distraggo, mi assento, mi spazientisco. Però fioriscono lo stesso i miei amori, perché i fiori possono essere anche così, spinosi e secchi, ma comunque colorati e generosi per come possono... 

Oggi sono stata in un posto difficile da raggiungere, Claudio ha sofferto le curve e ha vomitato l'anima, io, ancora una volta, ho pensato che non posso proteggerlo davvero da niente; una consapevolezza che mi accompagna da sempre. Non so pregare, non ho religione, non credo in niente che non sia verificabile, non ho fede, ma oggi quando sono entrata in quella chiesetta minuscola, il mio cuore di madre e donna ha tremato di commozione. 

Ho pensato a quanto è difficile darsi, dare l'anima a chi ci ama, accettare che l'amore ci esponga al dolore, che i legami siano sempre imperfetti e fragili, che il cuore degli altri assomigli a questo posto, difficile da raggiungere, segreto e intimo, eppure scoperto come il seno di questa Madonna.

*** Doris BELLOMUSTO, facebook, 9 luglio 2021, qui


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#VIGNETTE / Dietro il clima (Altan)

ALTAN,  1942
'la Repubblica', 17 luglio 2021

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venerdì 16 luglio 2021

#SGUARDI POIETICI / Come se il mare separandosi (Emily Dickinson)

Come se il mare separandosi
svelasse un altro mare,
questo un altro, ed i tre
solo il presagio fossero
 
d'un infinito di mari
non visitati da riva
il mare stesso al mare fosse riva
questo è l'eternità.


*** Emily DICKINSON, 1830-1886, poetessa statunitense, Come se il mare separandosi, 1863, daTutte le poesie, Mondadori, 1997, segnalata in 'libriantichionline.com', qui, traduzione di Margherita Guidacci


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testo originale
As if the Sea should part
And show a further Sea −
And that – a further – and the Three
But a Presumption be –
Of Periods of Seas
Unvisited of Shores
Themselves the Verge of Seas to be
Eternity is Those

#VIGNETTE / Io sono Dio (Fabio Magnasciutti)

Fabio MAGNASCIUTTI
'ReWriters', luglio 2021, via facebook, qui

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giovedì 15 luglio 2021

#SGUARDI POIETICI / Prima di mezzanotte (Lucetta Frisa)

Alle sei del mattino sul balcone
voglio vedere il sole all’orizzonte
e resto lì finché mi piace, poi vado
al mare a fare il bagno.
Non penso a nulla. Qualcuno
penserà per me, io soltanto
penso il mio respiro penso
che un altro giorno mi aspetta,
perché all’alba il sole
dice cose da segnare sul taccuino.
Ringrazio il destino per i miei possedimenti:
questo balcone, il mare, il cielo e l’ape
che s’aggira sui fiori e stamattina
ronza come ronfa il gatto se l’accarezzi.
Insomma, sono molto ricca.

*
A mezzogiorno se resto sul balcone
non vedo nulla, sono abbagliata e sudo.
Forse gli occhiali scuri mi rivelano
la realtà? Meglio serrare
gli occhi tapparmi in fondo al corpo
come nel deserto sotto una tenda
mentre il silenzio in agguato è belva
pronta a inghiottirmi. Sul balcone
tornerò stasera: ci sarà la luna
che rinfresca le ustioni e culla
angosce e ossessioni inganna
pelle e cervello. Sarò una fata un elfo
o semplicemente creatura ibrida
dai sogni calmi e buoni ma solo
se sul balcone non mi muovo
o m’inginocchio muta sotto il cielo
come a pregare il nulla.

*
Alle nove di sera sul balcone
non c’ è né passato né avvenire. Il sole
è calato. Da quando? L’aria estiva
tutto accarezza, liscia e indifferente.
Noi non abbiamo più niente da dire.
Da troppi anni mostri quel profilo
e io lo fotografo ancora una volta
Ancora una volta restiamo a fissare
il grande abete di fronte a noi: la cima
in inverno si spezzò sotto la neve.
Adesso è cresciuto più bello di prima.
Stasera non dobbiamo lamentarci
ma graffiare a fondo il muro spezzare
in due la luna le sedie e i bicchieri
uscire per sempre da questo fermo-immagine.
Sappiamo la consueta modalità:
passeggiare eleganti sui fogli
riordinare le parole ineleganti fuori posto
sistemare quello che non va
darsi una ragione logica di tutto
e guai a piangere.

*
A mezzanotte su questo balcone
perché siamo qui? Cosa ci stiamo
a fare? Adesso è quasi freddo.
Schiacciato dal buio, il corpo smania
si contrae, la voce l’ha ingoiata la notte.
Infine scendiamo in strada di corsa
forse dietro un odore un sibilo, uno strano
rumore. Perdiamo le scarpe e le unghie
dei piedi si allungano si torcono ora
sono rostri artigli terribili e il libeccio
ci porta via in alto qua e là ci solleva
più su, più su, si scontra duro
coi nostri becchi affilati
con le ali che battono furiosamente
battono la profondità del buio
e non vediamo più nulla non si può
con queste pupille d’uccello
questa leggerezza
questa vertiginosa altezza
non si può riconoscere
da qui dove siamo
un piccolo balcone lontano
lontanissimo
dove forse una volta
prima di mezzanotte
c’era stato qualcuno.

*** Lucetta FRISA, 1949, poetessa, scrittrice, traduttrice, Prima di mezzanotte, in 'filid'aquilone', n. 47, luglio-dicembre 2017, qui


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#MOSQUITO / Peggio la stupidità della malvagità (Dietrich Bonhoeffer)

La stupidità è un nemico del bene più pericoloso che la malvagità. Contro il male si può protestare, si può smascherarlo, se necessario ci si può opporre con la forza; il male porta sempre con sé il germe dell'autodissoluzione, mentre lascia perlomeno un senso di malessere nell'uomo. Ma contro la stupidità siamo disarmati.

*** Dietrich BONHOEFFER, 1906-1945, filosofo e teologo luterano tedesco, ucciso dai nazisti per la partecipazione alla congiura contro Hitler, Resistenza e resa, 1951 (postumo), segnalato in 'libriantichionline.com', qui


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#VIGNETTE / Quel riflesso sul viso (Natangelo)

 

NATANGELO, 1985
'il Fatto Quotidiano', 14 luglio 2021, qui

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