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lunedì 31 dicembre 2018

#FOTO / Due bambini in fuga

Autore, fonte, località non individuati
dal web

Una foto che compare in molti siti. 
Non importa da chi fuggano i due bambini; né chi siano. 
Sono solo due bambini in fuga.
Una delle infinite immagini della nostra vergogna. 
Per le quali però non ci vergogniamo. O non ci vergogniamo abbastanza. 
Perché ci stanno insegnando che non dobbiamo apparire 'buonisti'. (mf)

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#VIGNETTE / Attento ai venditori di vuoto (Passepartout)

PASSEPARTOUT
testo di Pietro Gorini e disegno di Gianfranco Tartaglia
facebook, 29 dicembre 2018, qui

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#SPOT / Africa e noi

Autore non identificato
dalla rete

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#IMMAGINId'IMPATTO / Lanterne a Orenburg

Lanterne a Orenburg (Russia)
davanti al Teatro Commedia Musicale
via facebook, 20 dicembre 2018, qui


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#SGUARDI POIETICI / Sul muro le misure delle vostre altezze (Francesco Tomada)

Sul muro le misure delle vostre altezze
righe piccole a matita con le date
di quando crescevate fino a me
che sembravo irraggiungibile

poi mi avete superato
allora ne ho tracciata una troppo in alto
con il mio nome accanto

sei stato tu, hai barato avete riso
mi avete smascherato ho detto

è che per fare il padre ho provato a diventare
un uomo più grande
di quello che sono

*** Francesco TOMADA, 1966, insegnate di biologia e poeta, inedito, 'ipoetisonovivi.com', 22 dicembre 2018, qui


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#SPOT / If you are more fortunate

"Se sei più fortunato degli altri,
costruisci un tavolo più largo,
non un recinto più alto"
via facebook, 17 dicembre 2018, qui

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#SENZA_TAGLI / Gli sanguina continuamente il naso (Vera Gheno)

"Állandóan vérzik az orra" = "Gli sanguina continuamente il naso".

L'ennesimo modo di dire magiaro che amo. Dicesi di chi dimostra necessità quasi patologica di attirare sempre l'attenzione su di sé con capricci, musi lunghi, silenzi imbarazzanti; la persona che quando tutti si divertono a una festa sente il bisogno di mettersi da una parte con espressione contrita e pensosa, e quando qualcuno le chiede se qualcosa non va risponde con un "No, niente..." che reca con sé mille sottintesi ("In realtà sto soffrendo infinitamente ed è principalmente colpa TUA, ma dovrai scoprire il motivo da solo").

Mediamente, in ogni famiglia e gruppo di amici c'è almeno una persona "difficilitatrice" (il contrario di "facilitatrice", ovviamente), quella che è sempre un problema sistemare e far star bene, che si lamenta per ogni contrattempo, a cui non va mai bene nulla e sta ben attenta a renderlo evidente a tutti quanti.

"Scusa, ma che ha zio XY?" 
"Ah, nulla, gli sanguina il naso come al solito"

Un commento sintetico, pratico, che improvvisamente mostra tutta la piccolezza del comportamento del "difficilitatore" e lo ridimensiona da male di vivere a bizza autoriferita.

*** Vera GHENO, sociolinguista, facebook, 30 dicembre 2018, qui


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#VIGNETTE / Progetti per il futuro? (Altan)

ALTAN, 1942
https://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Tullio_Altan
(fonte e data non individuate)
via facebook,, 29 dicembre 2018, qui

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domenica 30 dicembre 2018

#SGUARDI POIETICI / Epitaffio per un poeta (José Hierro)

Toccai la creazione con la mia fronte.
Sentii la creazione nella mia anima.
Le onde mi chiamarono nel profondo.
E poi si chiusero le acque.

José HIERRO, 1922-2002, poeta spagnolo,  Epitaffio per la tomba di un poeta, traduzione di Alessandro Ghignoli, in “Poesia”, Anno XVIII, Dicembre 2005, n. 200, Crocetti Editore. Anche in 'poesia in rete', 28 dicembre 2018, qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Jos%C3%A9_Hierro



Testo originale (Epitafio para la tumba de un poeta)

Toqué la creación con mi frente.
Sentí la creación en mi alma.
Las olas me llamaron a lo hondo.
Y luego se cerraron las aguas.
(José Hierro, da “Quinta del 42”, Editora Nacional, Madrid, 1952)

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#BREVITER / Per fortuna le donne (Sara L. Canu)

via facebook, 29 dicembre 2018, qui

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#FOTO / 5 foto-simbolo 2018 (Adrees Latif, Go Nakamurai, Mohamed al-Sayaghi, Pau Barrena, Pedro Pardo)

Adrees Latif- Reuters
Le foto simbolo del 2018, 'repubblica.it', 28 dicembre 2018, qui

° ° °

Go Nakamurai-Reuters
Le foto simbolo del 2018, 'repubblica.it', 28 dicembre 2018, qui

° ° °

Mohamed al-Sayaghi-Reuters
Le foto simbolo del 2018, 'repubblica.it', 28 dicembre 2018, qui

° ° °

Pau Barrena-Afp
Le foto simbolo del 2018, 'repubblica.it', 28 dicembre 2018, qui

° ° °

Pedro Pardo-Afp
Le foto simbolo del 2018, 'repubblica.it', 28 dicembre 2018, qui

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#SPOT / Find someone who will make you a better person

Find someone who will make you a better person
via facebook, 11 novembre 2018, qui

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#MOSQUITO / Momenti di autentica felicità (Erich Fromm)

La maggior parte di noi è in grado di notare per lo meno dei momenti della propria spontaneità, che sono nello stesso tempo momenti di autentica felicità. Si tratti della fresca e spontanea percezione di un paesaggio, o del sorgere di una verità come risultato della nostra riflessione, o di un piacere dei sensi che non sia stereotipato, o dell'insorgere dell'amore per un'altra persona: in questi momenti sappiamo tutti che cosa sia un atto spontaneo, e tutti possiamo intuire che cosa potrebbe essere la vita umana se queste esperienze non fossero così rare e casuali.

*** Erich FROMM, 1900-1980, psicoanalista e sociologo tedesco, Fuga dalla libertà, 1941, Edizioni Comunità, 1961, Mondadori, 1994, pubblicato in 'libriantichionline', qui


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#SENZA_TAGLI / Prevedere, imparare a giocare senza palla (Simone Perotti)

Una persona, tra i commenti, mi chiede: "Ma tu ti senti mai solo e triste? E in questi casi che si fa?". Premesso che non ho idea del perché mai dovrei avere le risposte giuste a domande così difficili... Tuttavia ho provato a dirle cosa ne penso. 
Ecco la risposta:

"Si tiene duro. si sente. Si razionalizza. Sai, quando si naviga, anche se ci si sta attenti, ogni tanto si deve soffrire. E allora si incassa la testa nelle spalle, si chiude bene la cerata, e si tiene duro. Poi, passa. La vita non l'ho fatta io, io l'avrei fatta un po' meglio... Ma è così.

Però... Quando si prende la burrasca, viene fuori tutto quello che hai fatto prima, come ti sei preparato, come hai fatto esperienza, come hai imparato, cosa sei diventato. Una burrasca presa avendo fatto finta di niente fino a quel momento, avendo "evitato di imparare", o di studiare, fino a quel momento, è ogni volta una "burrasca daccapo". Io invece credo sempre molto in quello che Arrigo Sacchi (un vero filosofo contemporaneo) chiamava con enfasi il "gioco senza palla". Pre-figurare, pre-vedere, immaginare cosa accadrebbe quando ci fosse la palla, come muoversi prima che arrivi, cioè quando giungesse la burrasca. La barca terrebbe? Oggi la burrasca non c'è ancora, è un giorno buono per lavorare, per rinforzare, per manutenere, per aggiustare.

Nei corsi di vela spegnevo il motore in porto mentre i miei allievi entravano al timone tutti gongolanti. Mi guardavano senza capire. Io dicevo loro: "Ecco, è capitato quello che voi pensate che non capiti mai. C'è corrente, c'è vento, e il motore è andato giù. Che fate ora?". In questo modo li preparavo ad affrontare qualcosa di serio. Il giorno che fosse capitato, non sarebbe stato per loro la prima volta, ma almeno la seconda.
E sai una cosa? A tutti veniva in mente di aprire le vele, di fare questo, di fare quello... Mentre in quel caso, la cosa più semplice e importante da fare, è buttare l'ancora. Fermarsi, al sicuro. Poi, dopo, si vede.

Ecco, forse questo può esserci utile. Quando butta male, se non siamo in fondali eccessivamente elevati, basta buttare l'ancora. Poi, con calma, si affronta l'avaria. Ma soprattutto, quando tutto va bene, bisogna immaginare come sarebbe se andasse male. Cosa ci manca. Cosa ci serve. Come reagiremmo. Io, riguardo malattia, morte, e altre simpatiche amenità della nostra vita, lo faccio tutti i giorni."

*** Simone PEROTTI, 1965, scrittore, facebook, 15 dicembre 2018, qui


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#VIGNETTE / Il populismo è (Passepartout)

PASSEPARTOUT
testo di Pietro Gorini e disegno di Gianfranco Tartaglia
facebook, 27 dicembre 2018, qui

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sabato 29 dicembre 2018

#CIT / I cittadini sono il più grande ostacolo (Stefano Benni)

Stefano BENNI, 1947
giornalista, scrittore
via facebook, 22 dicembre 2018, qui

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#RACCONTId'AUTORE / Natale, papà e le noci (Gio Evan)

Natale mi ricorda papà, mi ricorda l'unico schiaccianoci di casa. Noi tutti seduti a tavola ad aspettare il turno dello schiaccianoci. 
Mi piaceva questa cosa, mi piaceva che non ne compravamo un paio in più. Solo uno, uno per tutti. Con calma si aspettava il proprio turno, i parenti erano tanti, così tanti che a volte bisognava davvero aspettare un sacco. Mi piaceva guardare papà. Lui non aveva bisogno dello schiaccianoci, aveva le mani da cantiere, era uno forte. Metteva due noci in una mano e crac, stringeva così forte che una noce si rompeva. Io mi mettevo vicino a lui, sempre, a Natale. E lui me ne dava una a me, poi una a lui, poi ne dava una a mamma, poi una mia sorella, poi di nuovo a me. 
Con papà le noci si mangiavano veloci, anche senza schiaccianoci. Ed era un supereroe papà, ai tempi, era forte con le sue mani. Io gli chiedevo ma come fai babbo, come ci riesci? E lui diceva che era facile, mi diceva "la vedi la noce che ha mangiato mamma? Quella è la rabbia, e io non la voglio mamma arrabbiata, allora la rompo e così la rabbia non c'è più. L'hai vista quella che hai mangiato tu? Quella è la paura, la rompo, tu la mangi e la paura non c'è più”. 
Eppure c'era sempre quella noce, quella noce che non si rompeva mai. Quella noce che si faceva carico di tutto e resisteva fino alla fine. Che cosa è quella noce che non si rompe mai, papà? 
E lui mi diceva che quella lì, quella che non si rompe mai, è la noce della famiglia. Questa è la famiglia, amore mio, diceva papà, nonostante tutti i colpi della vita, noi non ci rompiamo mai. A Natale, è stato a Natale che ho imparato che la famiglia è l'ultima noce, quella che non si rompe mai.

*** Gio EVAN (Giovanni Giancaspro), 1988, scrittore e poeta, umorista, performer, cantautore, artista di strada, 'facebook, 25 dicembre 2018, qui


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#VIGNETTE / Non alziamo più la tassa sul volontariato (Mauro Biani)

Mauro BIANI, 1967
'il manifesto', 28 dicembre 2018, qui

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#SGUARDI POIETICI / L'uomo per il pane (Rabindranath Tagore)

L’uomo per il pane
segna con l’aratro la terra
nel campo.
E quando con la penna segna la carta
dalle pagine darà frutti
il cibo della mente.

*** Rabindranath TAGORE, 1861-1941, poeta, scrittore e filosofo indiano, premio Nobel per la letteratura nel 1913, L'uomo per il pane, da Poesie, traduzione di Girolamo Mancuso. In 'il canto delle sirene', 2 febbraio 2014, qui




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#SENZA_TAGLI / La prova del water (Andrea Colamedici)

Ieri sono andate via due persone poco dopo l’inizio della mia conferenza spettacolo su Platone. Erano indignate da un discorso che ho fatto e che farò sempre più spesso, visti gli effetti: la PROVA DEL WATER.

Ho detto: prendi Platone, prendi il tuo mito, prendi Gesù. Ora mettilo sulla tazza: riesci a vederlo mentre fa la cacca? 
Riesci ad amarlo comunque, nonostante l’apparente bassezza del suo gesto? Se sì, allora è amore vero e non idealizzato. Se non ci riesci, stai perdendo un pezzo importante del tuo mito: l’umanità. 

Perché quel che ha reso grandi i Platone e i Gesù è l’essere stati profondamente umani. Non sono superuomini irraggiungibili: sono umani esemplari. Ed è la distanza apparente che c’è tra la defecazione e il raggiungimento delle vette a spronarci a fare del nostro meglio: se i nostri miti sono troppo lontani, allora sono inutili. Se invece sono profondamente umani, allora diventano pura potenza per spronarci a essere altrettanto rivoluzionari.

Non sottovalutare l’immenso potere del water.

*** Andrea COLAMEDICI, filosofo, editore di Tlon, facebook, 22 dicembre 2018,


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#QUADRI / Inverno (Edvard Munch, Giovanni Giacometti, Gleb Goloubetski)

Edvard MUNCH, 1863-1944
pittore norvegese

° ° °

Giovanni GIACOMETTI, 1868-1933
pittore svizzero
Inverno in Gardino, 1909

° ° °

Gleb GOLOUBETSKI, 1975
pittore russo
Dicembre a New York

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#VIGNETTE / I cori razzisti (Mauro Biani)

Mauro BIANI, 1967
'il manifesto', 27 dicembre 2018, qui

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venerdì 28 dicembre 2018

#FOTO / Bellezza nera (Joachim Bergauer)

Joachim BERGAUER
fotografo austriaco
via facebook, 27 dicembre qui

° ° °

fotografo non individuato
via facebook, 27 dicembre 2018, qui

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#VIGNETTE / Matteo, se rubi la Nutella (Fulvio Fontana)

Fulvio FONTANA
facebook, 27 dicembre 2018, qui

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#SGUARDI POIETICI / La poesia (Eugenio Montejo)

La poesia attraversa la terra da sola,
appoggia la sua voce sul dolore del mondo
e non chiede altro
che qualche parola.

Arriva da lontano e senza orario, non avvisa mai;
ha la chiave della porta.
Quando entra, sempre si sofferma a guardarci.
Poi apre la mano e ci dona
un fiore o un ciottolo, qualcosa di segreto,
ma così intenso che il cuore batte
troppo veloce. E ci svegliamo.

*** Eugenio MONTEJO, 1938-2008, poeta e saggista venezuelano, La poesia, da Alfabeto del Mundo, 1986. In 'ilcantodellesirene', 15 giugno 2015, qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Eugenio_Montejo


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#PUBBLICITA' / Reporter Magazine (Y&R)

Y&R
pubblicità per Reporter Magazine
web, 25 settembre 2018, qui

° ° °

Y&R
pubblicità per Reporter Magazine
web, 25 settembre 2018,  qui

° ° °

Y&R
pubblicità per Reporter Magazine
web,25 settembre 2018, qui

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#VIGNETTE / Beato quel mondo (Mauro Biani)

Mauro BIANI
'il manifesto', facebook, 26 dicembre 2018, qui

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giovedì 27 dicembre 2018

#FOTO / Natale a Milano (Andrea Cherchi)

foto di Andrea Cherchi, Natale a Milano
via facebook, 26 dicembre 2018, qui

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#MUSICA / White Christmas (Charlie Parker)


Charlie PARKER, 1920-1933
sassofonista e compositore statunitense
White Christmas, Live, 1948
video 5min08

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#VIGNETTE / Perché non postiamo anche noi (Fogliazza)

FOGLIAZZA (Gialuca Foglia)
facebook, 26 dicembre 2018, qui

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#SGUARDI POIETICI / Poesia di Natale (Franco Arminio)

Considerare il mondo esterno come nostro Dio.
La chiesa può essere una pompa di benzina,
un alberello, le sedie di plastica davanti a un bar.
Considerare che la vita è impossibile
e quello che ci succede è sempre un miracolo,
non è mai meno di un miracolo.
Essere devoti ogni giorno all’amore,
impazzire d’amore è il minimo che possiamo fare,
poi bisogna andare avanti, dare tutti i nostri averi
all’amore, tutto il nostro essere, arrendersi all’amore
è un gesto di educazione civica essenziale.
Pensare molto alla morte,
pensarci seriamente
perché la morte non è qualcosa che ci stacca
dalla vita, è la forma delle cose 
quando sono ferme e serene.

*** Franco ARMINIO, 1960, poeta, scrittore, paesologo, Poesia di Natale, facebook, 25 dicembre 2018, qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Arminio


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#SPOT / Natale (Vladimir Lenin)

Vladimir LENIN, 1870-1924
via facebook, 25 dicembre 2018, qui
"Chi non sta da una parte o dall'altra della baricata
è la barricata"

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#FILASTROCCHE / Per questo Natale (Germana Bruno)

Per questo Natale avrei preferito
parole dal cuore che non ho più sentito,
parole semplici, non ricercate,
da troppi oramai dimenticate.
In questo Natale soltanto colore,
luci, canzoni e poco calore,
niente più sogni e fantasia,
pacchetti già fatti d'ipocrisia.
Per questo Natale avrei voluto
qualcosa che, ahimè, è andato perduto:
vedere la gente, poterla abbracciare
e aver tante cose da dire e ascoltare.


*** Germana BRUNO, insegnante e scrittrice, Per questo Natale, facebook, 25 dicembre 2018, qui


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#MUSICHE & TESTI / Senza rabbia (Niccolò Fabi)


Niccolò FABI, 1968
cantautore
Senza rabbia
dall'album 'il giardiniere', 1997

Soffocherò dentro di me il bisogno di urlare
e i dubbi che ho
lei mi vuole così, questo è il ruolo per me
condannato a distinguermi per calma e virtù
se non esce fuori adesso rischia
di distruggermi
ma non solo con il sangue si può esprimere
la mia rabbia di non aver coraggio
mi fa rabbia non riuscire ad esprimere
la mia rabbia di dover fare il saggio
senza rabbia ma sempre impassibile

Sorriderò anche quando non mi va
perché è quello che lei si aspetta da me
nasconderò la presunzione che ho
educato da sempre ad una falsa umiltà
vorrei però non posso vorrei tanto dirtelo
che sto male non riesco più a nascondere
la mia rabbia di non aver coraggio
mi fa rabbia non riuscire ad esprimere
la mia rabbia per dover fare il saggio
senza rabbia ma sempre impassibile
sempre impassibile
mi fa rabbia
non aver coraggio
senza rabbia
io sempre impassibile
sempre impassibile

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