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mercoledì 14 dicembre 2022

#FAVOLE & RACCONTI / Un divorzio che faccia male (Massimo Ferrario)

Non si contavano più i litigi, le cattive parole, le minacce. Nessuna violenza fisica, per fortuna. Ma la violenza verbale aveva raggiunto il massimo. Da ambo le parti, peraltro: lei contro lui e lui contro lei. 
Pensare che solo cinque anni prima erano convinti di aver conquistato, insieme, il paradiso. Guardavano le altre coppie, con i loro alti e bassi. E non capivano: avevano solo alti, loro, e nessun basso… Invece: altro che paradiso: ormai erano precipitati all’inferno. E c’era un’unica uscita. Dolorosa, ma sempre migliore dello stato attuale. Chiudere il rapporto.

“Ricordati, cara: fallo civilmente”, dicevano a lei le amiche. “L’odio si paga: anche senza ricorrere alla credenza del karma, che sostiene che l’odio torna indietro a chi odia, mantenere buone relazioni anche quando si decide di romperle è cosa utile a tutti.”

Lei, sorrideva: fingeva di ascoltare, ma aveva già deciso. 
Lo disse all’avvocato: 
“Voglio divorziare, avvocato. Ma non solo: voglio fare tutto il male possibile a mio marito. Voglio ridurlo sul lastrico. Lei scelga il comportamento giuridico che più garantisca questo trattamento. E mi suggerisca cosa fare, nei rapporti con lui, prima del divorzio: come mi debbo relazionare finché non riusciremo a sbatterlo fuori di casa”.

L’avvocato capì che non c’erano modi per ricomporre una relazione ormai incandescente: la signora grondava odio da ogni parola. E i suoi occhi, inequivocabilmente, fiammeggiavano, come impersonasse la dea vendetta in persona. 
“Davvero vuole rompere il rapporto facendo a suo marito un male che non potrà mai dimenticare?” 
La donna annuì, decisa: “In questo caso le assicuro una parcella maggiorata”.

L’avvocato lasciò trascorrere alcuni secondi, come per dare maggior peso a quanto si accingeva a consigliare. Poi sentenziò:
“D’accordo. Segua esattamente quanto le dico. Ora torni a casa e cominci a subissare suo marito di lodi. Gli confessi tutto il suo amore: sussurrandogli emozioni e sentimenti che mai gli aveva sussurrato. Esibisca una passione incontenibile. Si dica disponibile a fare sesso ogni notte più volte, come mai aveva fatto in passato. Nei momenti di massimo trasporto, si inginocchi davanti a suo marito e gli ripeta che lei vuole essere sua e solo sua per sempre. 

La signora strabuzzò gli occhi.
“Cosa devo fare? Ma sta scherzando? Dopo tutto quello che gli ho detto in questi ultimi mesi? E poi, perché questa sceneggiata?”
“Quando suo marito si sarà convinto del suo amore irresistibile e lei sarà diventata indispensabile per lui, daremo inizio all’azione legale. Lei gli avrà fatto toccare il paradiso, superando addirittura lo stato di felicità che avevate raggiunto i primi anni di vita in comune. Poi, di colpo, gli toglierà tutto: con un calcio lo getterà nell’inferno più profondo. E’ il modo sicuro per provocargli il maggior dolore possibile.” 

La donna assentì: le brillavano gli occhi pensando al finale. 

Passarono alcuni mesi. 
Un giorno, l’avvocato, riguardando in agenda i contatti con i clienti, notò per caso il nome della signora: non si era fatta più viva. Incuriosito, le telefonò: giusto per sapere se i consigli avevano avuto effetto.
“Buon giorno, signora, mi è capitato sotto gli occhi il suo nome in agenda. Non l’ho più sentita. Quando vuole, se le cose sono andate come prevedevamo, possiamo dare inizio alle pratiche per il divorzio”.
“Divorzio?”
“Già. Mi pare fosse questo che lei voleva. E’ cambiato qualcosa?”
La signora scoppiò in una risata cristallina.
“Mi ha preceduto: l’avrei chiamata io in settimana. Mi mandi la parcella per l’appuntamento di tre mesi fa: i suoi consigli sono stati preziosi. Ma, per la verità, non per il divorzio. Io e mio marito ci siamo innamorati di nuovo, come due piccioncini: le dirò, se potessimo, riandremmo dal sindaco per risposarci un’altra volta”.

*** Massimo FERRARIO, Un divorzio che faccia male, per ‘Mixtura’ – Libera riscrittura di un breve racconto di autore ignoto.


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