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venerdì 23 dicembre 2022

#FAVOLE & RACCONTI / La pasta frolla della vecchia signora (Massimo Ferrario)

Si sarebbe potuta scattare una foto d’altri tempi. 

La signora, anziana, decorosamente vestita, con il cappellino e la retina, si siede al tavolo di un bar: estrae un ventaglio, col quale si fa aria mentre attende. 
Arriva la cameriera: giovane, dai capelli sbarazzini, gentile nei modi, professionale. Le pone davanti il menù.

La signora anziana la ferma subito.
- Le chiedo un favore, gentile signorina: ho dimenticato a casa gli occhiali. Mi può dire quanto costa una torta panna e cioccolato?

La cameriera le sorride, accogliente: 
- 5 euro, signora. - E aggiunge: - E’ appena fatta e le assicuro che è una bontà.
- Non ne dubito. E’ la mia preferita. Però… 
- Però?
La donna tituba: traspare un certo ritegno. 
- Qualcosa che… costi meno?
- Una pasta frolla: 4 euro.
- Grazie. Mi lasci pensare. Se no prendo un caffè.

La cameriera ha altri tavoli da servire e si allontana.
La signora, per ‘pensare’, apre il borsellino: mette con cura tutte le monete sul tavolino e comincia a contarle. Sono pochissime: da 1 euro, 50, 20, 10, addirittura 5 centesimi. Si capisce subito il totale, ma lei conta con attenzione ogni singola moneta, lentamente, strizzando gli occhi, quasi come a volerli infilare dentro il borsellino. 

La ragazza osserva da lontano. “Sì, una signora d’altri tempi. Ma un po’ tirchia, no?” 
Torna al tavolo.
- Allora, cosa gradisce, signora?
- La pasta frolla, grazie, signorina.

La cameriera si rinforza nella valutazione. “Sì, un po’ tirchia”, pensa. 
E le porta una fetta di pasta frolla.

La vecchia signora, mangiando molto lentamente, si gusta anche i frammenti caduti sul piatto dal cucchiaino. Poi, sempre con calma, dopo aver messo ben in vista i soldi sul tavolino accanto allo scontrino, si alza e lascia il locale.

La cameriera non va subito a ripulire il tavolo. Solo quando lo fa, nota le monete: 3 da 1 euro e il resto in centesimi minuti, per un totale di 5 euro. Controlla lo scontrino: regolare, 4 euro. L’euro in più è la mancia per lei.

Si ritrova con un groppo in gola e si vergogna di se stessa: vorrebbe correre fuori a cercare la signora per ringraziarla, magari pure abbracciarla. Ma la donna è sparita. L’aveva giudicata tirchia. E lei aveva rinunciato alla sua torta preferita per poterle lasciare la mancia. 

“Mai giudicare dalle apparenze”, le ripeteva sempre la nonna. Che peraltro sembrava la copia perfetta di quella vecchia signora col cappellino e la retina. 

*** Massimo FERRARIO, La pasta frolla della vecchia signora, per ‘Mixtura’ – Libera riscrittura di un breve racconto di autore ignoto.


In Mixtura ark #Favole&Racconti di M. Ferrario qui

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