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venerdì 16 ottobre 2020

#SENZA_TAGLI / La scuola secondo Confindustria (Beatrice Brignone)

È un discorso che vediamo fare da decenni, ormai: la scuola deve essere più vicina alle aziende, deve formare lavoratori già pronti per le esigenze delle imprese. 

Non è solo retorica, è un piano di azione politica che è stato perseguito nel tempo: l'ingresso dei privati nei Consigli di Istituto, l'alternanza scuola lavoro, la rimodulazione dell'insegnamento di alcune materie sono tutte misure prese negli ultimi 20 anni per avvicinare gli studenti alle aziende.

Risultati? Zero. Basta guardare i dati sull'occupazione giovanile degli ultimi anni.

Ieri Confindustria ha nuovamente invitato la politica a mettere la scuola al servizio dei propri interessi: una visione miope, sbagliata, immatura, soprattutto in un mondo in cui le "competenze" da sviluppare evolvono sempre più rapidamente.

La scuola torni a essere il luogo dove, prima di tutto, si formano cittadine e cittadini consapevoli. Sia un vettore di uguaglianza, di consapevolezza e di spirito critico.

Ne guadagneremmo tutti. Anche Bonomi.

*** Beatrice BRIGNONE, facebook, 13 ottobre 2020, qui

Beatrice BRIGNONE

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