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sabato 5 settembre 2020

#SPILLI / Ma gli auguri sono una cosa seria (Massimo Ferrario)

Gli auguri sono una cosa seria: non si fanno a chiunque.
Altrimenti diventano, soprattutto se proclamati in pubblico, ciò che quasi sempre sono: vuota formalità, più o meno strumentale, e pura ritualità, senza un grammo di genuina compartecipazione. L'ennesima occasione di insopportabile ipocrisia.

Pochi sono quelli che meritano il nostro sincero  interessamento beneaugurante: i nostri affetti più cari, gli amici, i conoscenti. Talvolta anche gli avversari. Quando si distinguono per una indiscutibile ‘statura’, intellettuale e morale, capace di renderli per ciò stesso ‘autorevoli’ e degni di rispetto: sono i casi in cui, quando avviene la loro scomparsa, non è retorica parlare di perdita per l’umanità. 

E gli infiniti altri? 
Quelli che, dalle loro posizioni di potere, grande e piccolo, al mondo hanno fatto più male che bene, e talvolta hanno inferto decisamente solo danni? 
A loro personalmente non auguro alcun male: semplicemente, con il silenzio, li lascio al destino che per loro, come per tutti noi, vuole il destino. 

Come nel caso di Silvio Berlusconi, oggi malato di Covid-19. 
Insieme con la sua cricca di serventi che ripetevano che Ruby era la nipote di Mubarak', penso che la storia lo collocherà tra i principali fattori del degrado etico, culturale, politico dell’Italia degli ultimi trent’anni. 

Almeno c’è da sperare che così sia. 
Perché se così non fosse, vorrebbe dire che il futuro si sarà perso la categoria stessa di degrado. 
Un’ipotesi non così campata in aria e pessimistica: a osservare i tempi. 

*** Massimo Ferrario, Ma gli auguri sono una cosa seria, per Mixtura


In Mixtura ark #Spilli di Massiumo Ferrario qui

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