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venerdì 18 settembre 2020

#MOSQUITO / Immigrazioni e Migrazioni (Umberto Eco)

Mi pare che non si sia fatta sinora una fenomenologia dei diversi tipi di migrazione, ma certo le migrazioni sono diverse dalle immigrazioni. Si ha solo "immigrazione" quando gli immigrati (ammessi secondo decisioni politiche) accettano in gran parte i costumi del paese in cui immigrano, e si ha migrazione quando i migranti (che nessuno può arrestare ai confini) trasformano radicalmente la cultura del territorio in cui migrano. 

Noi oggi, dopo un XIX secolo pieno di immigranti, ci troviamo di fronte a fenomeni incerti. Oggi - in un clima di grande mobilità - è molto difficile dire se certi fenomeni sono di immigrazione o di migrazione. C'è certamente un flusso inarrestabile da sud verso nord (gli africani o i medio-orientali verso l'Europa), gli indiani dell'India hanno invaso l'Africa e le isole del Pacifico, i cinesi sono ovunque, i giapponesi sono presenti con le loro organizzazioni industriali ed economiche anche quando non si spostano fisicamente in modo massiccio. 

È ormai possibile distinguere immigrazione da migrazione quando il pianeta intero sta diventando il territorio di spostamenti incrociati? Credo sia possibile: come ho detto, le immigrazioni sono control-labili politicamente, le migrazioni no; sono come i fenomeni naturali. Sino a che vi è immigrazione i popoli possono sperare di tenere gli immigrati in un ghetto, affinché non si mescolino con i nativi. Quando c'è migrazione non ci sono più ghetti, e il meticciato è incontrollabile. 

I fenomeni che l'Europa cerca ancora di affrontare come casi di immigrazione sono invece casi di migrazione. Il Terzo Mondo sta bussando alle porte dell'Europa, e vi entra anche se l'Europa non è d'accordo. Il problema non è più decidere (come i politici fanno finta di credere) se si ammetteranno a Parigi studentesse con il chador o quante moschee si debbano erigere a Roma. Il problema è che nel prossimo millennio (e siccome non sono un profeta non so specificare la data) l'Europa sarà un continente multirazziale o, se preferite, "colorato. Se vi piace, sarà così; e se non vi piace, sarà cosi lo stesso. 

Questo confronto (o scontro) di culture potrà avere esiti sanguinosi, e sono convinto che in una certa misura li avrà, saranno ineliminabili e dureranno a lungo. Però, i razzisti dovrebbero essere (in teoria) una razza in via di estinzione. È esistito un patrizio romano che non riusciva a sopportare che diventassero cives romani anche i galli, o i sarmati, o gli ebrei come san Paolo, e che potesse salire al soglio imperiale un africano, come è infine accaduto? Di questo patrizio ci siamo dimenticati, è stato sconfitto dalla storia. La civiltà romana era una civiltà di meticci. I razzisti diranno che è per questo che si è dissolta, ma ci sono voluti cinquecento anni - e mi pare uno spazio di tempo che consente anche a noi di fare progetti per il futuro. 

*** Umberto ECO, 1932-2016, semiologo, filosofo, saggista, scrittore,  Le migrazioni del terzo millennio, 1997, convegno di Valencia, in Umberto Eco, Migrazioni e intolleranza, Edizioni la Repubblica, 2020
https://it.wikipedia.org/wiki/Umberto_Eco


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