Mai fidarsi di chi ride troppo. Mia sorella si svegliava ridendo e ridendo si addormentava. Mi ha insegnato che tutto, chiunque, qualunque cosa, merita le nostre prese in giro, morte compresa. E quando si è tolta di mezzo mi ha aiutato a capire che il suicidio non è quasi mai un pensiero ma un fatto, un fatto che non scegli, un bisogno che sfoghi quando tutto è... troppo: il mondo, gli altri, te stessa. Ada era un’attrice, ma lì non ha recitato, non ha lasciato nessun biglietto: il dolore c’era, ma non c’era il rancore. Non se n’è andata per fare un dispetto a qualcuno o perché ce l’aveva con l’universo intero, o almeno credo. E non si è nemmeno chiesta se era un’egoista. Doveva farlo. Così come si fanno le cose che non si rimandano.
*** Grazia VERASANI, 1964, scrittrice e cantautrice, Come la pioggia sul cellofan, Marsilio, 2020.
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