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giovedì 26 marzo 2020

#VIDEO / Cosa stiamo imparando? (Domenico De Masi)

VIDEO , 4min04
Domenico De Masi, 1938
sociologo, professore emerito dell'università La Sapienza di Roma, saggista, 
  “Cosa stiamo imparando? 
L’importanza delle competenze e dello Stato. 
E che i sovranismi sono arcaici”
intervista di Peter Gomez, 
'Sono le venti', 'Nove', 25 marzo 2020

Dalla presentazione:
Secondo il sociologo Domenico De Masi “sta cambiando praticamente tutto”. Ma questo non è per forza un aspetto negativo, anzi. La società può trarre tanti insegnamenti da questa situazione. “Stiamo imparando, ad esempio, che mondo è un unico villaggio – ha detto in collegamento con gli studi di Sono le Venti – e che i sovranismi sono arcaici e velleitari. Ma anche che le competenze sono importanti, altro che ‘uno vale uno’. Oggi attraverso i medici stiamo recuperando le competenze. E stiamo finalmente capendo che lo Stato è necessario”

In Mixtura i contributi di Domenico De Masi qui
In Mixtura ark #Video qui

1 commento:

  1. "sta cambiando praticamente tutto" verissimo e non si può non essere d'accordo col professor De Masi. Ma non mi basta. Tutto quello che sta cambiando lo abbiamo previsto quasi totalmente: il telelavoro, il villaggio globale, l'importanza della conoscenza e così via ... ma il sentir dire che stiamo apprendendo mi fa sentire come affacciato alla finestra aspettando che le cose cambino. Ed allora mi chiedo perchè dobbiamo aspettare tanto per capire che non è piu' necessario scrivere su un assegno "a me medesimo" per incassarlo o che non è ecessario il gettone per usare il cellulare. Chi è che frena? La mia risposta: " Il neoliberismo sta dimostrando la sua incapacità a mantenere le promesse; le crisi economiche si susseguono con sempre maggior frequenza; le manifestazioni di protesta sono sempre meno pacifiche; politica e sindacati manifestano sempre più la propria impotenza. “La politica è l’arte del possibile”. Che altro poteva enunciare uno statista prussiano come Otto von Bismarck. Questa definizione ci dice che la politica serve a confermare la situazione esistente. I politici quindi, il cui unico obiettivo sembra nella maggior parte dei casi quello della rielezione e del mantenimento del posto di lavoro, non possono permettersi opinioni e decisioni troppo estreme. Le loro idee devono pertanto essere tenute nei limiti dell’accettabilità e delle previsioni elettorali. Se solo si esce, anche di poco da questi margini, si viene tacciati di irrealismo ed irragionevolezza. Ed invece, per chi lo ricorda, nel ’68 dicevamo: “Siamo ragionevoli, chiediamo l’impossibile!”. La Politica deve rendere l’impossibile reale." (da PROTOPIA futuro senza lavoro) http://www.caosmanagement.it/746-protopia-futuro-senza...

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