tranne il crepuscolo. Il solo
giorno invernale in un trasparente spiraglio
di cortine non accostate.
Solo di bianchi biòccoli bagnati
il rapido aleggiante balenío.
Solo tetti, neve e tranne
i tetti e la neve, − nessuno.
E di nuovo arabeschi intesserà la brina,
e di nuovo mi domineranno
lo sconforto dell’anno passato
e le vicende di un altro inverno.
E mi schermiranno di nuovo per una
colpa non ancora perdonata
e una fame di legna avvinghierà
la finestra lungo la crociera.
Ma inaspettatamente per la tenda
scorrerà il trèmito di un’irruzione.
Misurando coi passi il silenzio,
come l’avvenire tu entrerai.
Tu apparirai sulla soglia, indossando
qualcosa di bianco senza stranezze,
qualcosa proprio di quelle stoffe
di cui si cuciono i fiocchi di neve.
*** Boris Leonidovič PASTERNAK, 1890-1960, scrittore e poeta russo, Non ci sarà nessuno a casa, 1931, traduzione di Angelo Maria Ripellino, da Boris Pasternak, Poesie, Einaudi, Torino, 1957, in 'poesiainrete.com', 14 dicembre 2019, qui
foto di Anka Zhuravleva, 1980
fotografa russa
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