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sabato 13 aprile 2019

#FAVOLE & RACCONTI / I Giusti del Paradiso (Massimo Ferrario)

Un uomo muore e la sua anima vola in cielo.
L'Angelo Portinaio lo accoglie all'ingresso del Paradiso con un sorriso benevolente.
Gli chiede chi è; e subito controlla il grande registro che contiene in ordine alfabetico tutti i nomi dei morti delle ultime ventiquattro ore.
L'uomo, sconcertato per essere finito dove mai e poi mai pensava di finire, balbetta il suo nome. Non riesce a nascondere la preoccupazione: non ha mai creduto in Dio e si è sempre dichiarato ateo. Quasi vorrebbe poter tornare per un attimo sulla terra solo per pentirsene: vuoi vedere che esiste davvero l'inferno e lui adesso, per non aver prestato ossequio a nessuna chiesa e non essersi riconosciuto in nessuna religione, finisce tra i tormenti del fuoco eterno?

L'Angelo è abituato: in genere chi manifesta disagio e trepidazione mentre lui scorre con il dito il lungo elenco di chi ha diritto o no al Paradiso non ha motivo di preoccuparsi; sono gli altri, invece, quelli che mostrano una tranquillità quasi arrogante, che dovrebbero temere il verdetto scritto nel librone.
Anche per questo, l'Angelo, mentre sorride per comunicare empatia e compassione, cerca di trovare il nome più in fretta che può, così da ridurre al minimo la tensione del nuovo venuto. Poi, appena individuato il nome, scritto in maiuscolo e grassetto, anche stavolta come sempre, prova una gioia che subito vuole condividere con l'interessato.
«Sì, mio caro amico, con vero piacere ti apro la porta del Paradiso. Questo registro è l'unica burocrazia presente qui in cielo e non sbaglia mai: dice che tu sei un Giusto».

L'uomo tira un lungo respiro di sollievo: si rasserena e si schermisce nello stesso tempo.
«Un 'giusto', dici? Mi pare una parola grossa. Ho solo cercato di comportarmi bene e anche se spesso ci ho provato con tutte le mie forze so che non sempre ci sono riuscito...».
L'Angelo scherza:
«Vuoi contestare la burocrazia celeste? Io mi accontenterei della valutazione scritta in queste pagine: 'giusto' non vuol dire 'perfetto'. Di perfetto c'è solo Dio. Almeno per chi ci crede. E tu, sempre stando al librone, non mi pare che sei tra questi...».

L'uomo arrossisce e abbassa il viso.
Sussurra:
«Dici che almeno ora ci dovrei credere...?».
L'Angelo è tornato serio:
«Nessuno può decidere per te. Il cielo è solo un prolungamento della terra. Come sulla terra, anche qui c'è chi crede e chi non crede.»

L'uomo è spiazzato: si può stare in Paradiso senza credere in Dio?

Mentre è perso nella riflessione e non riesce a capacitarsi del nuovo mondo in cui è capitato, l'Angelo lo invita a seguirlo, dopo avergli spalancato la grande porta del Paradiso.
«Vieni, ti mostro il panorama qui dall'alto. Non lo faccio con tutte le anime che mi si presentano: altre seguono una procedura particolare, ma nel tuo caso il grande registro dice che posso. Come puoi vedere, il paesaggio è quanto mai vario: pianure, colline, montagne, fiumi, laghi, mari. E' riprodotta, all'ennesima potenza, la bellezza naturale della terra: quando era ancora incontaminata e l'uomo non la stava distruggendo. Qui lo spazio a disposizione è infinito: ci sono anime dappertutto. Ti do solo qualche indicazione per orientarti, ma, ovviamente, sei libero di decidere dove collocarti: se unirti ad altri o stare da solo. Ci sono anime che preferiscono stare in gruppo e anime che non amano la compagnia: c'è chi ascolta musica, chi legge, chi suona, chi danza, chi conversa, chi scrive, chi dorme. C'è chi vuole viaggiare e incontrare anime sconosciute, con cui scambiare pensieri e esperienze, anche ricordando la vita terrena, e chi ama restare in compagnia degli affetti frequentati prima di morire. Oppure preferisce fare nuovi incontri, che arricchiscano lo spirito. Come sulla terra, anche qui si sono formati popoli di anime diverse, che rispecchiano in parte le caratteristiche terrene. In comune hanno solo la valutazione scritta nel grande registro: tutte, come te, rappresentano i Giusti. Cioè le persone che in vita si sono comportate bene. Là, per esempio, ci sono gli Induisti. Vicini a loro i Buddisti. Poi i Taoisti. E gli Shintoisti. E i Politeisti. Insomma, non mancano i seguaci di ogni religione, anche la più minuta e meno conosciuta, sin dalle più antiche. E poi, in fondo a sinistra, e magari la cosa ti interessa, ci sono gli Atei: che naturalmente non formano una religione, anche se talvolta cedono alll'integralismo e alla propaganda come e peggio di una religione...».

L'uomo butta lo sguardo. Davvero l'occhio si perde: non ci sono confini, non c'è orizzonte. Uno spettacolo incredibile: che trasmette una sensazione, calda, dolce, rassicurante, di pace e di armonia. Nello stesso tempo, tutto è come un brulichio, sereno, gioioso e frenetico, di corpi e di anime, alcune che stanno pacificamente per conto loro e molte altre che intrecciano fitte relazioni, anche tra gruppi diversi, visibilmente godendo di questa nuova dimensione spirituale.

Anche se...
Sì, nella descrizione dell'Angelo manca qualcosa.

L'uomo abbassa gli occhi.
Sotto la balaustra da cui lui e l'Angelo stanno osservando la veduta senza fine del Paradiso, si apre una enorme buca, da cui salgono le note di una musica sublime: paradisiaca, appunto.
L'uomo chiede di cosa si tratti.
L'Angelo sorride.
Sa che dovrà superare lo sbalordimento del nuovo venuto: è sempre così.
E risponde misurando le parole.
«E' un Paradiso separato».
Naturalmente l'uomo, strabuzzando gli occhi, fa capire che non ha capito. E l'Angelo, paziente, spiega.
«Nella buca qui sotto sono contenuti tre piani, a profondità diverse, che si sviluppano in orizzontale esattamente come lo spazio infinito che vediamo da questa balaustra. Sono tre piani tra loro rigidamente separati, ma tutti perfettamente uguali. Il paesaggio è identico per ogni piano: pianure, colline, montagne, fiumi, laghi, mari. Non c'è nulla di diverso. E' un Paradiso separato. Anzi, sono tre Paradisi separati. Ma, come ti ho detto, la natura, e la qualità, dei tre Paradisi sono la stessa. Perché il Paradiso è uno solo e la sua bellezza non muta.»

L'uomo è sempre più sconcertato.
«Non capisco.»
«Lo immagino», lo rincuora l'Angelo. «Anch'io non capirei.»
«Ma allora?».

L'Angelo ripete quello che altre volte ha dovuto spiegare a tanti Giusti appena arrivati che faticavano a comprendere.
«Ti sarai accorto che nel Paradiso che ti ho mostrato qui dall'alto della balaustra mancano tre popolazioni importanti di anime: ebrei, musulmani e cristiani non vi compaiono. Sono le anime di chi crede nelle tre religioni monoteistiche. Ognuna delle tre religioni, come sai, è convinta di possedere la Verità. E che le altre due siano in errore. Perché l'unico Dio, loro credono, è quello loro».

L'uomo, sempre più incuriosito, muove il capo affermativamente: certo che lo sa.
L'Angelo prosegue.
«Ecco, anche loro, come tutti nel Paradiso, sono Giusti: altrimenti non entrerebbero. Ma sono distribuiti nei tre piani qui sotto. Gli ebrei al primo piano, i cristiani al secondo, i musulmani al terzo. Nessuno di loro sa dell'esistenza degli altri. Ognuno ignora che il loro piano è un piano separato del Paradiso. Danno per scontato che il Paradiso si esaurisca al loro piano: che peraltro neppure immaginano sia un piano. Quando, appena morti, si presentano alla porta del Paradiso, io o i miei aiutanti, se i loro nomi sono scritti nel grande registro e quindi sono qualificabili come Giusti, li accompagniamo direttamente al piano previsto per loro, facendoli entrare dall'unica porta separata cui solo loro possono accedere. E qui, al piano loro riservato, resteranno per l'eternità.»

L'uomo naturalmente si chiede, a voce alta, il perché di tutto questo.
Poi domanda esplicitamente all'Angelo:
«Ma non hai detto che qui in Paradiso entrano solo i Giusti e che, quindi, quelli che sono in Paradiso sono tutti Giusti?».
L'Angelo scuote il capo, senza trattenere una increspatura ironica della bocca.
«Infatti. Ma ebrei, cristiani e musulmani non vogliono essere solo Giusti. Vogliono essere i soli Giusti.»

Trascorre qualche secondo.
L'Angelo ha imparato a distinguere di primo acchito le anime più profonde dalle altre più superficiali.
Per questo non è sorpreso dalla reazione dell'uomo.
«Però essere convinti di essere 'i soli Giusti' non significa essere 'un po' meno giusti'?».
L'Angelo non nasconde un sorrisino.
«Per quel poco che conta il mio pensiero di angelo, caro amico, credo che tu abbia ragione. Ma questo Dio cui tu non credi e che anch'io, non avendolo mai visto, conosco soltanto indirettamente attraverso l'invenzione straordinaria del Paradiso che molti angeli gli attribuiscono, se c'è, non bada a questo: sono Giusti e questo evidentemente per lui è sufficiente. Se poi vogliono essere 'i soli Giusti', glielo lascia benevolmente credere. Del resto, non sarebbe Dio se non fosse più giusto di ogni Giusto. E infatti, nonostante i tentativi continui degli uomini di accaparrarselo sulle loro bandiere per le crociate di ogni religione, non sta mai soltanto con qualcuno. Non sta con loro: ebrei, cristiani, musulmani. Né sta con altri. Lui sta con tutti. Anche con te e i tuoi amici che vi dichiarate atei. Altrimenti, scusa, sempre se esistesse, che Dio sarebbe...? Un ben misero Dio: uguale all'uomo».

*** Massimo FERRARIO, Il Paradiso dei Giusti, per Mixtura, 2019 - Riscrittura creativa di una storiella diffusa in internet.


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