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mercoledì 26 settembre 2018

#SENZA_TAGLI / Decreto Sicurezza, nel metodo (Guido Saraceni)

Vi spiego per quale motivo il Decreto Sicurezza rappresenta un vero e proprio disastro, la definitiva sconfitta del Diritto, la morte della legalità, umiliata dalle ragioni della politica.

1. Il Decreto è quel meccanismo grazie al quale il Governo scavalca il Parlamento e ne mortifica le prerogative costituzionali, appropriandosi della potestà legislativa. Per questo motivo, la Costituzione stabilisce che possa essere utilizzato esclusivamente nei casi di estrema necessità e urgenza. La protezione umanitaria - vero e proprio cuore di questo Decreto -, è stata introdotta in Italia nel 1998, rappresenta un problema talmente urgente che fino a ieri il 99% dei cittadini italiani non sapeva neanche che esistesse - e pochi, ancora oggi, hanno capito cosa sia esattamente.

2. Tutti i governi hanno sempre utilizzato i decreti, ma dal governo del cambiamento era legittimo aspettarsi qualcosa di diverso, visto che poco tempo fa queste stesse persone erano in piazza a sbraitare che non è giusto scavalcare il Parlamento grazie ai decreti. Inoltre, si tratta delle stesse identiche persone che hanno votato NO alla riforma costituzionale proposta da Renzi "per difendere il parlamento e la democrazia".

3. Questo Governo gode di una fortissima maggioranza parlamentare, avrebbe potuto tranquillamente portare il testo in aula, per ascoltare ciò che avevano da dire le opposizioni. Sarebbe risultato meno arrogante e più rispettoso delle istituzioni.

4. Il testo si compone di trenta pagine che affrontano i problemi più disparati - dal noleggio di autovetture per finalità di terrorismo alle nuove pistole in dotazione alla polizia. Questa accozzaglia di norme rappresenta un vero e proprio schiaffo in faccia al principio di legalità, che pretende che la legge sia chiara, o, per lo meno, che abbia un argomento, un tema, un oggetto, non cento. Se volete obiettare che anche questo "è stato fatto in passato" rileggete per favore il punto numero due. Non otterremo mai nulla di buono dai nostri politici a forza di dire che qualcosa di negativo "è stato fatto anche in passato". Se vogliamo migliorare, la strada da percorrere non è certo quella di ripetere le cose peggiori che hanno fatto gli altri prima di noi.

Tutto questo dal punto di vista della mera scienza del diritto, senza voler in alcun modo dare un giudizio politico o entrare nel merito della questione.

Anche perché, per dare un giudizio di merito, basta osservare che il Decreto considera la protezione umanitaria un problema di sicurezza nazionale, come se tutti gli stranieri fossero dei criminali paragonabili ai ladri che ci governano.

Per dire.

*** Guido SARACENI, docente di filosofia del diritto e informatica giuridica presso l'università di Teramo, facebook, 25 settembre 2018, qui


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