Ci sorridiamo un sacco e a lungo. È una fortuna che siamo da soli. Gli innamorati hanno bisogno di privacy per molte più ragioni di quanto si creda. Il sesso non è la più sconcia delle cose che non vanno fatte in pubblico. Ci sono gli sguardi e i sorrisi, le parole in codice, i giochi, le carezze a tempo perso: tutta roba che, a vederla da fuori, ottiene l’unico e immancabile risultato di farti sembrare un cretino. Gli innamorati hanno bisogno di stare soli per guardarsi come stiamo facendo in questo esatto momento io e il commissario e potersi concedere di essere ridicoli senza che nessuno gli rompa i coglioni. Perché già è difficile essere innamorati, cazzo. Sentirsi così vulnerabili per il fatto di tenere così tanto a qualcosa e a qualcuno. Già è difficile essere felici – accettare che stia succedendo proprio a te e lottare ogni istante contro quel grumo di neuroni che cerca di convincerti che l’essere umano non è fatto per sopportare troppa felicità e che non può trattarsi che di una condizione temporanea o illusoria. Ma doverti pure preoccupare di apparire una patetica deficiente perché non riesci a scollare lo sguardo dal tuo uomo in maglietta che ti prepara la colazione come fosse la missione della sua vita, quello proprio no.
Eccheccazzo.
*** Alice BASSO, scrittrice, La scrittrice del mistero, Garzanti, 2018
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