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venerdì 12 gennaio 2018

#VIDEO / I manipolatori (Roberto Ruga)


Roberto RUGA
psicologo e psicoterapeuta
you tube, Roberto Ruga, 27 dicembre 2017
I manipolatori
La manipolazione nei suoi vari aspetti psicologici. 
Le teorie di Freud, Jung e altri psicoanalisti. 
(video 27min55)

dalla presentazione del video:
«Oggi si parla tanto di manipolatori, di vampiri energetici, di narcisismo, però, ad essere più precisi, manipolare significa falsificare e quindi INGANNARE. 
Ma perché i manipolatori avrebbero questa esigenza di ingannare? 
Beh, questa loro esigenza nasce dal bisogno di controllare la relazione perché la percepiscono come pericolosa, vorrebbero avere potere totale sull’altro, perché ciò che si controlla non può nuocere. 
Da dove nasce questa esigenza? Iniziamo a dire che spesso riscontriamo nei manipolatori un TRATTO NARCISISTICO presente in una struttura di personalità che può essere sia nevrotica che psicotica oppure al confine cioè borderline. 
La manipolazione quindi può assumere sfumature diverse a seconda della gravità, ma possiamo dire che il manipolatore ha la tendenza ad essere un PREDATORE, è un collezionista di rapporti, che gestiscono anche contemporaneamente, creando profili falsi e mascherando la loro reale identità.
Perché lo fanno? Lo fanno per compensare il loro debolezza che è nata da un rapporto genitoriale carente. Da questa carenza che ha il manipolatore narcisista si sviluppa l’esigenza di far sentire la vittima nello stesso modo in cui si è sentito a sua volta il bambino abbandonato, ma prima di arrivare a questo finale, il manipolatore fa sentire l’altro come la persona più fortunata di questo mondo; gli fa toccare il cielo con un dito, lo fa volare così in alto che gli sembrerà di essere finito dentro una favola. Gli fa provare quelle stesse emozioni che lui un tempo anelava nel rapporto con la madre, questo in realtà è un desiderio che lo ha riguardato personalmente. Avrebbe voluto amore e invece ha ottenuto freddezza, avrebbe voluto sogni, calore, euforia e invece quella euforia che non ha ottenuto un tempo, ora, la costruisce falsamente, la recita, la mette in scena per sedurre. Ecco il meccanismo perverso.
Ma essendo appunto una messa in scena, la verità prima o poi emerge e così il narcisista si stanca, si svuota, non riesce ad essere coerente e costante. Cosa succede a questo punto? Che tutto si rivolta contro la coppia, e le debolezze, le vulnerabilità diventano accuse che feriscono e colpevolizzano la preda, facendola sentire insicura, ma questa è la stessa insicurezza che il predatore narcisista si porta dentro da sempre.
Non a caso accade che la vittima si senta una persona inadeguata, non degna, che vive nel dubbio di essere tradita. Quella stessa ansia del bambino di un tempo che attende la madre che non c’è e che non accudisce il suo neonato, quella stessa ansia ora la possiede la vittima, che viene indotta a credere di aver sbagliato qualcosa, che si sente in colpa, sbagliata, che inizierà a frugare nelle tasche del suo carnefice e sarà perennemente in attesa di un suo messaggio o una chiamata, controllando ossessivamente gli accessi su Facebook, WhatsApp …etc
La vittima diventa colpevole e responsabile di tutto il male che c’è nel rapporto stesso. Ma da dove viene quel male? E’ un fantasma che sorge quando il neonato fa i conti con l’assenza della madre che diventa automaticamente nella sua mente ancora poco strutturata, una presenza negativa: l’assenza diventa presenza del male, diventa orrore. Ecco che il predatore porterà via, strapperà via tutto ciò che non ha potuto avere a suo tempo dalla madre: valori morali, positività, stabilità, affetti, amore, gioia di vivere, rispetto, fiducia nel prossimo… se ne vuole impossessare sadicamente e avidamente e lo fa attraverso la distruttività. Diventa fagocitante e divorante rispetto alla mancanza perché non la ha elaborata.
Cosa resta al posto di ciò che manca? Resta la sofferenza, la negatività, il cinismo, la rabbia, fino alla voglia di morire, che è anche voglia di uccidere. Ma questa voglia di morire che prova adesso la vittima è la stessa che ha divorato il bambino poco amato. Senza amore quel bambino si è sentito svuotato, mai riempito, prosciugato, come un oggetto vecchio, rotto e inutile che sta per essere sostituito. Ma poi la madre, finalmente fa la sua momentanea presenza e una piccola pulsazione di vita compare. E così, tutto si capovolge nella mente del bambino e in quella della preda. Ma, quando le cose cambiano così improvvisamente e senza un apparente senso o senza una giustificazione, allora il linguaggio stesso viene minato nelle sue fondamenta, perché le parole esistono per spiegano le cose, ma se il mondo è assurdo ciò vuol dire che non ci sono parole per comprenderlo, le parole suonano false, non valgono più niente perché possono essere capovolte: si può dire tutto e il contrario di tutto. Ecco il male gratuito e perverso, senza senso.
Perché tutto questo?»

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