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sabato 19 marzo 2016

#LINK / Monache buddiste, in rivolta (China Files)

In cento hanno iniziato ad affiancare agli studi religiosi una preparazione accademica di stampo femminista, con l'obiettivo di combattere le pratiche discriminatorie che le donne tibetane subiscono dentro e fuori i monasteri. Ma i vertici ecclesiastici liquidano i concetti di femminismo e parità tra i sessi come "occidentali"

Al Larung Gar Buddhist Institute, nella provincia cinese del Sichuan, un gruppo di monache buddiste ha iniziato a combattere dall’interno le pratiche discriminatorie in vigore nella dottrina spirituale buddista tibetana. L’istituto, la più grande “università del buddismo tibetano” al mondo, ospita più di diecimila studenti e studentesse che hanno intrapreso il cammino spirituale del Buddha nella variante tibetana, residenti in un complesso austero a 4000 metri sul livello del mare in un territorio cinese appartenuto in passato al cosiddetto “Tibet storico”, dove l’etnia tibetana – di estrazione rurale – rappresenta ancora una parte consistente della popolazione locale. (...)

*** China Files, La rivolta delle monache buddiste contro la dottrina: “Vogliamo parità di genere”, 'ilfattoquotidiano.it', 18 marzo 2016

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