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lunedì 27 aprile 2015

#SGUARDI POIETICI / Ciò che il manuale del personale non ti dirà mai (James A. Autry)

Sono tante le cose che rimangono fuori dal manuale del personale.
Morire, per esempio.
C’è la voce “permessi per il funerale”
ma non c’è la voce “morire”.
Nella guida non si trova che cosa fare
quando uno che lavorava con te fin da quando
eravate tutti e due dei cuccioli
ti guarda negli occhi
e ti dice qualcosa a proposito di speranza e chemioterapia.
Niente frasi standard,
niente moduli,
niente sistemi di valutazione.
Non ti dicono niente sul contatto degli sguardi
e di come facilmente si spezza
quando una donna a cui hanno asportato un seno
dice: “Non l’hanno tolto tutto”.
Puoi trovare dei saggi sulle motivazioni
ma le business school
non insegnano che cosa deve dire il bravo manager
per far sì che la gente continui a tener duro
mentre qualcuno sta strappando ancora un po’ di tempo
all’ospedale. 
Non trovi nessun aiuto in quei nastri
che infili nel registratore
mentre guidi o fai jogging.
E nemmeno questa poesia aiuterà.
Ti tocca capirlo da te,
e non aspettarti mai di farlo bene.

*** James A. AUTRY, 1933, poeta, saggista, consulente statunitense,  Ciò che il manuale del personale non ti dirà mai, da For Love and Profit, William Morrow, New York, 1991. Testo riportato in Sam Keen, Nel ventre dell’eroe (1991), Frassinelli, Milano, 1993.
Anche in M. Ferrario, a cura di, Management e dintorni: pensieri per pensare, Dia-Logos, Milano, 1999.


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