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venerdì 28 luglio 2023

#FAVOLE & RACCONTI / I miei occhi e il mio pensiero (Massimo Ferrario)

Il Maestro era attorniato dagli allievi. Tutti bramavano esibirsi e dimostrare di essere i migliori.
Il bersaglio era alla giusta distanza. Grande, sul tronco di un albero al limitare della radura, mostrava un cartello di legno quadrato. Al centro, su sfondo bianco, un piccolo cerchio rosso.

Si offrì il primo allievo. Il Maestro annuì e gli porse l’arco. L’allievo incoccò la freccia.
Il Maestro prima di dargli il via, chiese:
“Vedi i grandi alberi che ci circondano?”
“Certo, Maestro”.
“Allora lascia l’arco e torna tra i compagni”. 

Si offrì il secondo allievo. Il Maestro annuì e gli porse l’arco. L’allievo incoccò la freccia.
Il Maestro prima di dargli il via, chiese:
“Sono qui accanto a te. Mi vedi?
“Certo, Maestro”.
“Allora lascia l’arco e torna tra i compagni”. 

Si offrì il terzo allievo. 
Il Maestro annuì e gli porse l’arco. L’allievo incoccò la freccia.
Il Maestro prima di dargli il via, chiese:
“Vedi i grandi alberi che ci circondano?”
“No, Maestro. Non li vedo.”
“Sono qui accanto a te. Mi vedi?”
“No, Maestro. Non ti vedo.” 
“Vedi gli uccelli che sorvolano il bosco?”
“No, Maestro. Non li vedo.” 
Vedi l’albero su cui è inchiodato il bersaglio?”
“No, Maestro. Non lo vedo. 
Vedi il bersaglio grande di legno?”
“No, Maestro. Non lo vedo. 

Tutti gli allievi proruppero in una risata collettiva di scherno: non vedeva il bersaglio e pretendeva di tirare la freccia?

Il Maestro, con un gesto stizzito, impose il silenzio. Poi fece l’ultima domanda.
“Dimmi allora cosa vedi, ragazzo.”
“Vedo un cerchio rosso. Solo un cerchio rosso. Occupa tutti i miei occhi e il mio pensiero. Tutto me stesso è dentro il cerchio rosso”.

Il Maestro allora fece cenno di tirare. E il ragazzo tirò.
La freccia sibilò e si piantò esattamente al centro del cerchio rosso.

*** Massimo FERRARIO, I miei occhi e il mio pensiero, per ‘Mixtura’ – Libera riscrittura di un breve testo di autore anonimo.


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