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domenica 18 dicembre 2022

#FAVOLE & RACCONTI / L'Albero Magico (Massimo Ferrario)

C'erano una volta due fratelli che vivevano ai margini della foresta. 

Il fratello maggiore non amava il fratello minore. Avrebbero dovuto condividere tutto in armonia, perché ambedue erano sani, forti e vigorosi, e con il lavoro di taglialegna che entrambi facevano guadagnavano quanto bastava per vivere senza che mancasse loro nulla. Ma il fratello maggiore, un po’ perché era disordinato e molto perché pensava solo a sé stesso, era abituato a prendersi sempre sempre tutto il cibo che c’era in casa. E non solo: quando riteneva che i vestiti del fratello fossero più belli dei suoi, li indossava senza alcuna remora, approfittando della pazienza e del buon cuore del fratellino che faceva finta di nulla, accettando le sue prepotenze per quieto vivere.

Un giorno il fratello maggiore si recò nella foresta in cerca di legna da ardere: a fine settimana si sarebbe tenuto mercato al villaggio vicino e lui voleva essere uno dei venditori con la legna più abbondante e migliore. 
Procedeva per il sentiero ai margini del bosco e quando vedeva un albero che prometteva legna di qualità, si fermava, tagliava i rami più pregiati e caricava tutto sul carro. 

Ad un certo punto vide un albero che non aveva mai notato. Era alto, imponente, superbo. Afferrò l’ascia e stava per abbatterla sui primi rami quando fece un salto indietro. 
“Oh, gentile signore”, sentì una voce. “Risparmiami. Io non sono un albero qualunque: sono l’Albero Magico. Se mi risparmi, ti regalerò una delle mie mele d’oro”. 

Il taglialegna si pulì le orecchie. Forse aveva avuto un’allucinazione: un albero parlante? Impossibile. 
Il melo tranquillizzò il giovane. 
“Hai sentito bene. Sono io che ti ho parlato, non hai sognato. E la mela che ti regalerò, se mi risparmierai, è vera come questa che vedi sul mio ramo”.
Così dicendo, la pianta chinò un suo ramo verso il giovane. Vi era appesa, in bella vista, una grossa mela d’oro.
“E’ tua, mio giovane. Se lascerai intatti tutti i miei rami.”

Il fratello afferrò la mela d’oro: la osservò con attenzione. Aveva dimensioni superiori ad una mela comune ed era di oro purissimo. Guardò meglio l’albero. E vide che su ogni ramo erano appese decine di mele d’oro, di diverse dimensioni, alcune ancora più grandi di quella che aveva in mano.

Sopraffatto dall’avidità, il giovane minacciò l’Albero Magico di tagliare ogni ramo se ogni ramo non si fosse chinato verso di lui e gli avesse offerto tutte le mele d’oro che portava appese. 

Fu un attimo. Il melo avvolse stretto, con tutti i suoi rami, il giovane. Le mele d’oro erano sparite e le foglie, che pure accompagnavano con il loro verde tenero l’oro luccicante delle mele, si erano trasformate di colpo in una infinità di minuscoli aculei, duri come l’acciaio e pungenti come il vetro. 
Il taglialegna fu trafitto da mille aghi che gli si conficcarono nella carne, dopo aver bucato i panni del vestito. Il giovane cadde a terra, divincolandosi e piangendo per il dolore. Ma più si rotolava e più gli aghi gli entravano nella pelle. 

E intanto il sole tramontava.
Il fratello minore era rientrato a casa, stanco perché anche lui aveva raccolto una grande quantità di legna. 
Dopo cena, si preoccupò: il fratello maggiore non era ancora giunto a casa. Evidentemente doveva essergli accaduto qualcosa. 
E andò a cercarlo. 

La luna piena inondava di luce il bosco e lui sapeva in quale zona in genere andava il fratello a fare legna. 
Quando lo trovò e lo vide, accasciato a terra dolorante, con tutti quegli aghi ficcati nel corpo, si precipitò a toglierglieli uno ad uno. Ci riuscì, dopo almeno un’ora e usando una pazienza infinita. 
Il fratello maggiore raccontò la sua disavventura. 

Ammise di essere stato avido con l’Albero Magico e riconobbe di avere spesso comportamenti cattivi con il fratello minore. Chiese perdono sia all’albero, inchinandosi,  che al fratello, abbracciandolo. 
Stavano incamminandosi verso casa, quando ambedue, prima di lasciare l’Albero Magico, sentirono due colpi secchi e precisi sulle spalle: ad ognuno era caduta una mela d’oro. 
Il melo li salutava così, anche facendo capire di aver apprezzato la confessione e le scuse del taglialegna.

*** Massimo FERRARIO, L’Albero Magico, per ‘Mixtura’. Libera riscrittura creativa di un breve racconto tratto da Shannon Serpette, scrittrice ed editor statunitense, The Needle Tree, da 20 Good Short Moral Storie for Kids, in ‘momlovesbest.com’, 1 febbraio 2021


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