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sabato 10 dicembre 2022

#FAVOLE & RACCONTI / Il masso sulla strada (Massimo Ferrario)

Di punto in bianco, la strada principale che portava alla capitale del regno era ostruita da un grande masso.
Cos’era successo? Chi l’aveva bloccata?

Era una grande via sterrata che procedeva in piano: impossibile pensare che il macigno fosse rotolato giù da una montagna. 
No, era stato portato lì apposta. Nella notte. Ma perché?

All’alba, i mercanti che con i loro carri si apprestavano a entrare in città per il mercato, protestarono: era colpa del re, che non esigeva dalla sua amministrazione il controllo del territorio. Le strade andavano tenute pulite. 
Con una petizione tra tutti i sudditi avrebbero minacciato di non pagare più le tasse. 

Al punto di blocco arrivarono due carri, guidati da due contadini della zona. Anche loro dovevano andare al mercato, portando frutta e verdura da vendere. 
I mercanti li attorniarono, cercando di coinvolgerli nella protesta.
Loro assentirono: 
“Avete ragione: il re non fa il suo mestiere. E soprattutto non lo fanno i suoi funzionari. Saremo con voi nel decidere lo sciopero delle tasse.”

I mercanti se ne andarono, furenti. 

I due contadini restarono a osservare il masso che impediva loro di passare. Poi si guardarono in faccia e all’unisono decisero. 
Legarono il masso ai due carri con una corda di grandi dimensioni. E provarono a incitare i cavalli perché tirassero insieme con forza. Provarono più volte. Il masso sembrava resistere. Poi, all’ultimo disperato tentativo, i cavalli ce la fecero: e il grande sasso rotolò nel fosso a fianco della strada.

Sulla strada era rimasta una pergamena: evidentemente era stata nascosta sotto il masso.
I contadini si avvicinarono. Accanto alla pergamena, un sacchetto di velluto verde. 

Quello dei due che sapeva leggere, lesse: 
“Le 100 monete d’oro del sacchetto sono per chi rimuoverà il masso. Firmato: sua Maestà il Re.”
Poi il contadino, sempre più stupito, si chinò e aprì il sacchetto.
“Guarda, è tutto vero! Siamo ricchi. Ma cosa abbiamo fatto per meritarci tutte queste monete?”.

Il contadino analfabeta voltò la pergamena, cercando di capire se c’era altro che spiegasse la cosa. E infatti, nella facciata posteriore, c’era una scritta. 
Diede la pergamena all’amico letterato. 

Che riprese a leggere: 
“Il Re ha voluto mettere alla prova i suoi sudditi. Per vedere, se oltre a protestare, com’è giusto che sia, quando le cose del regno non vanno come dovrebbero andare – e il Re è consapevole che ne è sempre responsabile – c’è anche chi sa e vuole darsi da fare per risolvere i problemi nell’immediato, quando si verificano. Perché è dovere delle Superiori Autorità rimuovere i sassi e ognuno deve impegnarsi, anche con giuste proteste, perché le Superiori Autorità adempiano al loro dovere, ma questo non toglie che ognuno, quando può farlo direttamente, rimuova lui stesso i sassi che incontra sulla strada”. 

*** Massimo FERRARIO, Il masso sulla strada, per ‘Mixtura’. Libera riscrittura di un testo di spirito orientale di autore anonimo.


In Mixtura ark #Favole&Racconti di M. Ferrario qui

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