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sabato 5 febbraio 2022

#FAVOLE & RACCONTI / La giovane donna e la pietra preziosa (Massimo Ferrario)

Era una giovane donna: da giorni camminava con uno zaino pesante lungo una valle di cui non ricordava il nome. Lei l'aveva chiamata Valle dell'Armonia: perché l'armonia, che tanto aveva cercato inutilmente per il mondo, stavolta l'aveva trovata. Dentro se stessa, proprio percorrendo questa valle. La giovane donna fu colpita dal brillio di una pietra sul greto di un torrente. Si fermò. Si chinò. Era una gemma preziosissima. Non c'era bisogno di essere esperti per capirne il potenziale valore. Se l'avesse venduta, nella città più vicina, avrebbe potuto vivere nel lusso per il resto dei suoi giorni. La giovane donna, per nulla toccata dalla scoperta, buttò la pietra nello zaino, insieme a tutte le cianfrusaglie che già vi aveva messo. E continuò a camminare, con passo lento e regolare, gustandosi la bellezza del panorama: non si era mai trovata in piena sintonia con la natura come in quel momento. Verso sera, quando il sole stava arrossando le rocce delle montagne, incontrò un uomo: di mezza età, lacero, dal volto disfatto per la fatica, affamato. «Ho finito l'ultimo pane che ero riuscito a racimolare nel paesino sopra la valle. Non mangio da giorni.  Giovane donna, hai qualcosa da regalarmi?».

La giovane donna non si fece pregare. Scaricò lo zaino dalle spalle e lo aprì squadernandone il contenuto dopo averlo poggiato su una grande pietra. Cercò con la mano all'interno, scompigliando tutto quello che c'era. Trovò tre scatolette e due pani raffermi. Li prese e offrì tutto allo straniero. Lo straniero si inchinò più volte, ringraziando. Poi, poiché l'occhio era caduto sulla pietra mentre la donna rovistava nello zaino, domandò se poteva osservare da vicino la pietra preziosa. Lei sorrise. «L'ho appena raccolta dal greto del torrente a qualche chilometro da qua. Sarà il mio ricordo sulla scrivania di casa. Eccola, guarda. Non è stupenda?». L'uomo non trattenne la meraviglia. Era un oggetto di splendore ineguagliabile. «Ma non hai paura, adesso, a portartela con te? E' una pietra che deve avere un valore inestimabile. Chiunque ti potrebbe rapinare o addirittura uccidere pur di averla. Se l'avessi trovata io, potrei assicurare a me e alla mia numerosa famiglia un futuro di agi e una tranquillità economica che nessuno di noi ha mai immaginato.» 

La giovane donna non ci pensò un secondo. «La vuoi? E' tua». L'uomo credette di non capire. «Ma io non ti sto minacciando. La pietra è tua. Come posso prendertela io? Sono povero, ma non rubo e non rapino. Men che meno potrei uccidere». La giovane donna, irremovibile, ripeté: «A maggior ragione confermo. La pietra è tua. Servirà a te e a tutti i tuoi parenti.» Il viandante non credeva a quello che aveva sentito. Era il colpo di fortuna della vita. Non sapeva come ringraziare. Nascose la pietra in una tasca nel fondo del suo lurido giaccone e partì a passo veloce verso la città più vicina.  

Passarono tre giorni. Proprio mentre la giovane donna stava completando il suo viaggio ed era giunta alla fine della valle, incrociò, stupita, l'uomo della pietra. «Meno male, giovane donna. Temevo di non ritrovarti. Ho assolutamente bisogno di te. La tua pietra preziosa non l'ho venduta: è ancora qui con me. Eccola. Deve tornare di proprietà di chi ne è proprietario». 
La giovane donna era confusa. «Mia? Ma quella pietra non lo è più: te l'ho donata. Solo tu ora puoi decidere cosa farne. E mi pareva sapessi bene come spendere i guadagni che avresti ottenuto dalla vendita». 
L'uomo a questo punto cadde in ginocchio. «Immaginavo che così mi avresti risposto. E' per questo che mi sono rimesso in viaggio sperando di rivederti. Ora sono ancora più sicuro della preghiera che debbo rivolgerti. Ti supplico: tu che mi hai donato la pietra che vale quel che vale, hai un dono ancora più grande che mi puoi fare».

La giovane donna si schernì:  non capiva. «Un dono più grande? Cosa potrei donarti d'altro? Nello zaino, hai visto, ho solo vestiti, un po’ di cibo e tante cianfrusaglie». 

L'uomo, sempre in ginocchio, assentì. «Hai ragione, giovane donna, non voglio niente dal tuo zaino. Il dono che ti chiedo è semplice eppure, lo so, difficilissimo da ottenere. Forse impossibile. Ma oso chiedertelo ugualmente: dammi quella cosa hai dentro di te che ti ha permesso di darmi la pietra, l'altra volta, e di rifiutare, oggi, la sua restituzione. E’ questa la cosa più preziosa». 

La giovane donna sorrise. «Sai bene, buon uomo, che chiedi un regalo impossibile. Anch'io ho impiegato anni per averlo e nessuno me l'ha dato. Quel che posso dirti, e darti, è solo la convinzione che sei sulla buona strada. La domanda che mi rivolgi ti ha già messo in cammino. E questo tuo nuovo desiderio che hai manifestato ti offre ottime probabilità di ottenere ciò che ora hai capito. Ti auguro la fortuna e la grazia che ti servono per propiziare ciò cui aspiri. Auguriamoci reciprocamente buona vita».

*** Massimo FERRARIO, Giovane donna e la pietra preziosa, per 'Mixtura' – Il racconto è una libera riscrittura creativa di un testo di autore anonimo diffuso in internet.


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