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mercoledì 5 gennaio 2022

#SPILLI / Purtroppo sono italiano (Massimo Ferrario)

Un gennaio tutto in tribunale: il 19, a Milano, per il processo Ruby ter; il 21, a Bari, per il processo Tarantini; il 26, ancora a Milano, per il processo Ruby ter. 
E in contemporanea le urne aperte per il voto del Presidente della Repubblica, cui lui partecipa in qualità di candidato, sgomitando come un forsennato e usando tutte le arti più subdole, sapientemente alternando bastone e carota. 
Lui, pregiudicato e condannato per frode fiscale. 
Lui, quasi mai assolto dagli innumerevoli processi e, salvo l'unica condanna, sempre prescritto, anche grazie a leggi appositamente da lui predisposte.

Ma ci rendiamo conto?
No, evidentemente non ci rendiamo conto. Se no, tutti noi e i media saremmo insorti spezzando sul nascere un simile potenziale incubo.

Al di là di come finirà (e non oso immaginare la fine, se finirà come potrebbe finire), è già finita. 
La candidatura non è più una battuta da barzelletta: peraltro tragica e per nulla umoristica. E' un'ipotesi drammaticamente seria. La quale definitivamente dimostra che siamo davvero un paese-barzelletta. 
Senza disciplina e onore. 
Altro che la fuffa, oscenamente turlupinante, su patria, patrioti e patriottismo.

Si può già ora, prima dell'eventuale fine definitiva, provare schifo e vomito per essere italiani in un paese che anche soltanto pensa, senza un sussulto di dignità, di votare un simile figuro? 
"Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono" cantava Giorgio Gaber. 
E concludeva: "per fortuna lo sono". 
Era ottimista. 
Per quel che conto, io non canto, ma grido che "purtroppo", italiano, lo sono. E che, sempre 'purtroppo', non ho più l'età per emigrare. 

*** Massimo FERRARIO, Purtroppo sono italiano, facebook, 5 gennaio 2022

Martin Sutovec (Shooty), 1973
vignettista slovacco

In Mixtura ark #Spilli di M. Ferrario qui

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