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mercoledì 1 dicembre 2021

#SGUARDI POIETICI / L'acqua (Massimo Ferrario)

Tuttora, resta ben saldo 
l'ottuso mantra 
perverso 
della roccia come mito: 
'tutti d’un pezzo', 'forti-e-duri', 'mi-spezzo-ma-non-mi-piego'. 

Ma è un mito di cartapesta, 
che titillando i muscoli 
non sollecita il cervello: 
rassicura  
i sedicenti forti che spregiano l
a debolezza,
i presunti onnipotenti che negano 
l'impotenza,
i seguaci della prima impressione che ignorano 
l'essenza.

La ragione vera è che terrorizzano
la fluidità - incontenibile - 
e la variabilità - sorprendente - 
dell’acqua: 
che si adatta e si trasforma, 
e ghiaccia e evapora, 
facendosi pioggia, nebbia, grandine, neve, ghiaccio, 
ed è torrente, cascata, fiume, lago, stagno, mare, oceano. 

Terrorizza la sua vera e irresistibile forza sommersa: 
capace di sbriciolare qualunque roccia: 
a ondate o goccia a goccia.

***Massimo Ferrario, L'acqua, rielaborazione di un testo del 2012, per 'Mixtura'


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