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mercoledì 6 ottobre 2021

#SPILLI / Astensionismo, urge una 'terapia intensiva' per la democrazia (Massimo Ferrario)

Un solo dato dovrebbe campeggiare in prima pagina a commento delle recenti elezioni amministrative. Ed è un dato drammatico: l'astensionismo. Per la prima volta sotto il 50%. Cioè: meno di 1 italiano su 2 è andato a votare. 

Certo, la fuga dal voto viene da lontano. Ma mai come stavolta siamo finiti come ci dicono i numeri tragici di queste elezioni.
Proprio domenica scorsa, mentre erano aperte le urne e andavo a votare, ho scritto questa banalità:  "Quando voti soltanto per non far vincere gli altri perché gli altri sono miserevolmente invotabili (addirittura pericolosi), vuol dire che la Politica (nazionale o locale) non c'è più.". 

Non era solo una mia personale 'proiezione psicologica', evidentemente. 
Anche perché, oltre il 50% dei miei simili, è andata oltre: è rimasta a casa, rinunciando anche a votare per non far vincere gli invotabili. 
Quindi è ancora peggio: non ci si tura più neppure il naso, mettendo una croce sul meno peggio. Si sta direttamente a casa: perché ormai si considerano i candidati tutti uguali. Tutti peggiori. Alla faccia dei Migliori.

Politici e commentatori dovrebbero discutere di questo: altro che parlare di disfatte e di trionfi, gongolando perché i moderati (?) hanno preso il posto dei populisti. 
Il vero trionfo, a giudicare dalle dichiarazioni e dalle articolesse dei giornali, è l'autoreferenzialità: ottusamente focalizzata al proprio ombelico. 

Siamo dentro una bolla sempre più piccola, che ci isola dalla realtà. E gongoliamo o ci accapigliamo per quanto avviene dentro questa bolla: che tra l'altro ogni volta si rimpicciolisce a vista d'occhio (ma non abbiamo occhi per accorgercene, oppure bellamente 'ce ne freghiamo'). 
Finirà che a votare sarà il 20%-30% e noi continueremo a esaltarci per le vittorie di qualcuno: perché qualcuno che vince ci sarà anche quando voteranno poche migliaia di persone. 
Non capiamo che se la Politica è morta, perché ha ceduto al gioco dei poteri grandi e piccoli ed è diventata campo esclusivo per l'affarismo e il successo personali, è morta anche la democrazia.

Forse siamo in tempo per rianimarla, questa nostra miserevole democrazia: ma in questo caso la 'terapia intensiva' di cui questa ha immediato e indispensabile bisogno, non è comodamente scaricabile ad un macchinario, come avviene in ospedale per combattere il virus. Né c'è un supertecnico con l'aureola del santo che possa fare il miracolo. 

Anzi, il rischio è che proprio perché ci siamo convinti (tutti ci stanno convincendo) che tanto c'è Lui e l'intera informazione a giornali e canali unificati addirittura Lo invoca 'forever', abbiamo tratto la conseguenza (peraltro non così illogica) che i partiti sono inutili: un intralcio al decisionismo, una zeppa che impedisce la soluzione dei 'problemi veri', che solo i (sedicenti) Competenti possono e sanno affrontare. 

Evidentemente cresce il numero di chi si fa la domanda: perché andare a votare se tanto chi decide decide indipendentemente da chi vota?

Far (ri)contare il cittadino e il suo voto. E' l'unica 'terapia intensiva' che può salvarci da questa vera, grande pandemia che ha colpito l'Italia e l'occidente in generale: ben più letale del Covid19. 
Ma forse è già troppo tardi. Perché la perversione che tutti (cittadini e politici: per colpa o per dolo) abbiamo inferto alla Politica ha superato la soglia di terapia.

*** Massimo Ferrario, Astensionismo, urge una 'terapia intensiva' per la democrazia, per Mixtura


In Mixtura ark #Spilli di Massimo Ferrario qui

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