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giovedì 1 aprile 2021

#RITAGLI / Lettura, neppure si vergognano di fingere (Marino Sinibaldi)

[D: Gli italiani che rapporto hanno col libro?]
"Difficile, per ragioni storiche. Quando nel 1964 si compie quella che Tullio De Mauro definì l'unificazione linguistica del Paese, c'era già potente la tv. Negli altri Paesi il processo di alfabetizzazione si era realizzato trent'anni prima. Questo spiega l'enorme importanza della tv da noi".

[D: Leggiamo poco perché scontiamo ancora quel ritardo?]
"Per leggere bisogna alzare gli occhi da terra, devi avere un desiderio di altre storie, di conoscenza, e pure di evasione, ma se la tua vita è già dura questo desiderio di vivere le vite degli altri non ti sorge dentro".  

[D: Perché da noi non legge nemmeno la classe dirigente?]
"Non leggono molti dirigenti, i politici, i professionisti. Tutte le statistiche dicono che lo fanno in misura minore rispetto ai loro parigrado degli altri Paesi, e con differenze più marcate in confronto alle rispettive classi popolari. Una volta lo feci notare all'ambasciatore francese. E lui mi disse: "Da noi dicono di leggere, in realtà non lo fanno". "Da noi non si vergognano nemmeno di fingere", gli ho risposto. Il che mi sembra quasi peggio".

*** Marino SINIBALDI, direttore di Rai3, intervistato da Concetto Vecchio, Rai, Marino Sinibaldi lascia Radio 3: "Una vita tra i libri, ma in questo Paese le classi dirigenti non leggono", 'la Repubblica', 31 marzo 2021, qui


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